Una crescita globale del 19% nel numero di passeggeri che si attestano su 130 milioni. Segno positivo anche per l’Italia, che segna +12% con 9.100.000 passeggeri.

Un anno veramente positivo il 2017 per il Gruppo Lufthansa, che ha sicuramente tratto vantaggio sia dal fallimento di Air Berlin che dalle difficoltà che ha incontrato per settimane Ryanair.

Numeri che permettono alla compagnia – Lufthansa è l’unica in Europa a ottenere le cinque stelle di Skytrax – di continuare a investire non solo sulla digitalizzazione ma anche sul prodotto, come dimostra la nuovissima Lounge Lufthansa di Malpensa inaugurata il 30 gennaio, l’unica dell’area Shengen del Terminal 1A, con un investimento di tre milioni di euro.

Un nuovo concept di restyling che è stato già utilizzato a Boston e che verrà replicato in tutte le nuove lounge che apriranno a breve o che saranno rinnovate come Vienna, Zurigo, Parigi e Francoforte, o nei nuovi progetti di Newark e Nuova Delhi.

La Lounge di Malpensa, che si estende su 550 mq con 117 posti a sedere, ha tre aree distinte tra il Coffee Corner situato all’ingresso, dedicato ai passeggeri in transito per poco tempo, il bar centrale e l’area relax con poltrone e divani firmati Vitra. Uno spazio completamente rinnovato sia nell’arredamento che nell’offerta gastronomica.

Lo ha illustrato durante la conferenza stampa d’inaugurazione Bjorn Becker, responsabile di tutti i servizi passeggeri a terra e digitali di Lufthansa, SWISS e Austrian. “Consideriamo la nuova lounge di Malpensa una vera pietra miliare: abbiamo introdotto vari nuovi elementi sulla base di un brand concept totalmente innovativo” – ha dichiarato Becker – “Un elemento di spicco è sicuramente la cucina a vista che ci permette di preparare per tutti gli ospiti specialità made in Italy, usando ingredienti freschi e genuini. All’interno della lounge sarà inoltre possibile degustare del buon caffè italiano o sorseggiare un tipico aperitivo milanese. Questi e altri nuovi servizi, combinati a una struttura moderna e attenta al comfort di tutti i passeggeri, garantiscono un’esperienza autenticamente italiana”.

Bjorn Becker

Ma torniamo ai numeri, presentati da Steffen Weinstok, senior director sales Italy & Malta, che ha sottolineato i due diversi modelli di business, fattori chiave del successo del gruppo: quello delle Hub Carrier – Lufthansa, SWISS e Austrian Airlines – che nel corso del 2017 hanno registrato in Italia un incremento medio del 7% dei passeggeri, e il modello Point to Point che si conferma vincente con una crescita media totale del 29%, (con Eurowings che cresce nel numero di passeggeri del 36% e Brussels Airlines del 22%). Previsioni rosee anche per la summer, con un aumento della capacità del 9% a livello di gruppo e addirittura del 14% nel caso di Eurowings.

Steffen Weinstok

L’Italia con 21 aeroporti serviti, tutti in crescita, è il primo mercato in Europa al di fuori della Germania, che ha “solo” 19 aeroporti serviti dalle diverse compagnie del gruppo.

La scelta di aprire la nuova lounge a Malpensa si spiega con il bacino d’utenza di Milano, uno dei più grandi d’Europa. Il capoluogo lombardo si conferma infatti area strategica per il gruppo con oltre 2 milioni di passeggeri trasportati, quasi un quarto del volume totale in partenza dall’Italia, di cui 1,53 milioni a Malpensa con una crescita del 14% e 550mila da Linate (+17%). Nel programma «Miles & More» ci sono più di 2 milioni di soci in Italia; 45mila sono «status customers» e circa la metà abita a meno di 150 km da Milano. Inoltre degli oltre 7mila contratti corporate italiani i due terzi sono nel nord del paese. La previsione è che ogni giorno transitino nella lounge 2mila passeggeri.

Nessun accenno, naturalmente, ad Alitalia, con elegante dribbling di Weinstok all’inevitabile domanda di un giornalista. Ma la conferma che, con o senza Alitalia, il nostro Paese è di primaria importanza per il gruppo.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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