La legge di bilancio italiana 2026 da 22 miliardi, approvata ieri al Senato, ha diverse misure anche per il turismo, all’interno della strategia economica del governo, con nuovi fondi strutturali, più potere al digitale e un pacchetto di incentivi che punta a rendere il settore una vera industria nazionale. Tra hub tecnologici, contratti di sviluppo, marchi per i borghi e tutele per i lavoratori, il messaggio è chiaro: il turismo non è più soltanto “stagione”, ma infrastruttura del Paese.

​Nel pacchetto approvato dal Senato arrivano nuovi fondi, regole più semplici e strumenti pensati per imprese, lavoratori e territori, con l’obiettivo dichiarato di consolidare la filiera come motore di crescita. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè rivendica la linea: «Proseguiamo a dare risposte concrete a imprese e lavoratori di un settore sempre più strategico per la Nazione», sottolineando come la manovra rientri in una strategia di lungo periodo di rafforzamento del comparto

Turismo digitale, Italia.it diventa hub

Il cuore innovativo della manovra è il rafforzamento del Tourism Digital Hub, l’ecosistema che fa capo al portale Italia.it. Viene istituito un fondo dedicato: 4,2 milioni di euro nel 2026 e 3,5 milioni l’anno dal 2027, destinati a consolidare la piattaforma come snodo unico tra operatori, territori e viaggiatori, integrando dati, servizi e promozione.

Investimenti e contratti per la filiera

Sul fronte degli investimenti, la legge di bilancio stanzia risorse fresche per la filiera del turismo, con contributi anche a fondo perduto per sostenere i progetti delle imprese. I contratti di sviluppo in ambito turistico vengono alimentati con 250 milioni per il 2027, 50 milioni per il 2028 e altri 250 milioni per il 2029, con priorità a iniziative ad alto impatto su innovazione, sostenibilità e competitività.

​Lavoratori del turismo, bonus confermato

Sul fronte del lavoro, la Legge di Bilancio conferma l’intervento a favore dei dipendenti di strutture turistico‑alberghiere, ristorazione e termale. Viene riproposto per il periodo 1° gennaio – 30 settembre 2026 il trattamento integrativo del 15% sulle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e lo straordinario festivo, destinato ai lavoratori con reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro nel 2025. La misura guarda da un lato al potere d’acquisto, dall’altro alla cronica difficoltà del settore nel reperire e trattenere personale qualificato in presenza di turni gravosi.

Contratti di filiera, sviluppo e semplificazioni

Per le imprese arrivano i contratti di filiera del turismo, con uno stanziamento di 50 milioni di euro l’anno nel triennio 2026‑2028. Si tratta di contributi, anche a fondo perduto, pensati per stimolare gli investimenti privati e favorire la crescita industriale e commerciale dell’intera catena del valore, dall’ospitalità ai servizi collegati. A questi si affiancano nuove risorse per i contratti di sviluppo: 250 milioni di euro per il 2027, 50 milioni per il 2028 e altri 250 milioni per il 2029, con l’idea di sostenere interventi di scala maggiore, ad alto impatto in termini di innovazione e competitività.

Lo stesso impianto normativo introduce criteri di agevolazione finanziaria orientati a obiettivi precisi: destagionalizzare i flussi turistici, spingere sulla digitalizzazione dell’ecosistema, rafforzare le filiere, promuovere investimenti coerenti con i principi ESG e con il paradigma del turismo sostenibile. La logica è quella di premiare i progetti in grado di generare valore lungo tutto l’anno, riducendo la pressione su pochi picchi stagionali e alzando l’asticella della qualità.

Fondo Unico, tax free e semplificazione burocratica

Un capitolo importante riguarda il Fondo Unico Nazionale per il Turismo (FUNT), sia di parte corrente sia in conto capitale. La Legge di Bilancio ne semplifica l’articolato iter procedurale – in particolare per i provvedimenti di riparto e assegnazione – per garantire una programmazione più efficace e in linea con la nuova governance economica europea. Il FUNT viene inoltre rifinanziato con 37,5 milioni di euro per ciascuna annualità dal 2026 al 2028, rafforzando il ruolo del fondo come “cassaforte” unitaria delle politiche di settore.

Destinazione turistica di qualità e ruolo di ENIT

Tra le novità di maggiore impatto mediatico c’è il riconoscimento di “Destinazione turistica di qualità”. Il titolo, attribuito tramite apposito decreto del Ministero, è riservato a comuni, unioni di comuni e isole minori con meno di 30.000 abitanti che risponderanno ai requisiti fissati da una commissione tecnica. L’obiettivo è innalzare qualità, sostenibilità e accessibilità dei servizi, promuovendo modelli di eccellenza che uniscano crescita economica e coesione sociale.

La commissione è chiamata a redigere la “carta della Destinazione turistica di qualità”, un documento che definisce standard e impegni in termini di prodotti, servizi e attenzione alle esigenze dei viaggiatori. Il riconoscimento dura due anni e dà diritto a un canale privilegiato di supporto da parte di ENIT nelle attività di valorizzazione e promozione. Per alimentare la misura è previsto uno stanziamento di 500.000 euro annui a partire dal 2026, risorse limitate in valore assoluto ma strategiche per dare visibilità a borghi e località minori.​

Tax free shopping e fondi pensione nel turismo

L’attrattività passa anche dagli acquisti: il regime di tax free shopping per i viaggiatori extra‑UE viene confermato e reso più competitivo dopo l’abbassamento della soglia minima di spesa, oggi intorno ai 70 euro, in linea con gli standard europei. La norma interviene sulla disciplina dello sgravio IVA per gli acquisti a uso personale dei residenti extra‑UE: è previsto un processo di validazione unico per tutte le fatture elettroniche intestate al medesimo acquirente e si allunga da quattro a sei mesi il termine per restituire al cedente la fattura vistata in dogana. Un intervento tecnico che, nelle intenzioni del Governo, deve rendere più fluido il rimborso e quindi più attrattivo lo shopping turistico, voce sempre più rilevante dei consumi dei visitatori internazionali.​

Il nodo: dalla manovra ai bandi

Resta ora la prova più delicata: trasformare le cifre della manovra in bandi chiari, tempi rapidi e progetti concreti, evitando che il turismo resti intrappolato tra annunci e burocrazia mentre la concorrenza internazionale corre.​

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