Una rivoluzione silenziosa nei cieli italiani. Non sarà più necessario mostrare la carta d’identità o il passaporto al gate per imbarcarsi su voli nazionali o diretti in Paesi dell’area Schengen. Lo stabilisce una direttiva dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), già operativa in alcuni scali e destinata a estendersi progressivamente.
La novità, concordata con il Ministero dell’Interno, punta a velocizzare le operazioni di imbarco senza sacrificare la sicurezza. Basterà la carta d’imbarco, cartacea o digitale, per salire a bordo. I controlli di sicurezza resteranno in vigore, ma l’identificazione al gate diventa superflua sulle tratte autorizzate.
La misura è stata già sperimentata in questi giorni: a Bergamo, il 6 luglio, i passeggeri di un volo per Minorca hanno potuto accedere all’aereo senza mostrare alcun documento di identità. Secondo Enac, la nuova procedura rende il viaggio in aereo più simile a quello in treno, snellendo file e attese.
Restano però alcune eccezioni. L’obbligo di esibire un documento rimane sui voli extra-Schengen e su specifiche rotte considerate sensibili, come quelle per la Francia. Inoltre, le autorità si riservano la possibilità di effettuare controlli a campione, anche nella cosiddetta “zona sterile” dell’aeroporto.
I numeri raccontano la portata della misura: entro la fine del 2025 si stima che interesserà oltre 50 milioni di passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani, per arrivare a circa 90 milioni l’anno successivo.
“Un passo avanti verso un’esperienza più semplice e meno burocratica per i viaggiatori, senza compromettere la sicurezza” ha commentato Pierluigi Di Palma, presidente di Enac.
L’iniziativa è stata accolta con favore da compagnie e aeroporti, che vedono ridursi i tempi operativi e migliorare la gestione dei flussi. Restano valide, ovviamente, le raccomandazioni a portare con sé un documento valido, che può essere richiesto in qualsiasi momento dalle autorità.
La nuova regola segna così una svolta nell’esperienza di viaggio aereo, allineando gli aeroporti italiani agli standard più snelli già adottati in altri Paesi europei, senza allentare i controlli sulle aree sensibili. Un equilibrio tra efficienza e sicurezza, pensato per rispondere a numeri di traffico sempre più elevati.

