territori e italianità

Per governare il turismo delle destinazioni è necessario sviluppare un nuovo modello basato su un pilastro fondamentale: il ruolo sussidiario delle DMO (Destination Management Organizations) e delle competenze di chi governa il sistema ad esse legate. Questo e molto altro è emerso dalla seconda edizione di Territori & Italianità, think tank ibrido, trasmesso da un vero studio televisivo, che il 23 giugno scorso ha dato voce alle migliori esperienze e progetti delle Regioni italiane in tema di Destination Management.
Come sottolinea il creatore del format, Andrea Succi, che ha condotto la direttta insieme alla giornalista Sabrina Sgalaberna, “le destinazioni sono sistemi complessi e come tali richiedono competenze e capacità di coordinamento. Il turismo non è una variabile a sé stante ma parte integrante della crescita equilibrata di ciascun territorio. L’obiettivo è il miglioramento della vita delle comunità locali e l’aumento dei flussi ne rappresenta l’effetto. Ne consegue da un lato la necessità di un ruolo più decisivo delle DMO in termini di pianificazione, programmazione e coordinamento. Dall’altro l’integrazione tra competenze pubbliche e private che rendano possibile un’efficace crescita dei territori”.

Gli spunti emersi durante questo phygital talk (integrazione tra diretta studio e diretta streaming) sono stati molti. Oltre 45 tra professionisti delle destinazioni, amministratori locali e imprenditori hanno condiviso le migliori pratiche a dimostrazione delle tante interessanti energie che sono attive nei territori del nostro Paese nel corso di 7 panel di alto livello per una non stop online di 11 ore.
Per vincere la competizione sull’attrattività della destinazione si rende necessaria una governance multilivello capace di integrare le necessità provenienti da tutte le componenti del territorio con la capacità di fare programmazione degli enti locali. Detto in altre parole non bisogna più seguire un processo verticale (promozione della destinazione sul mercato) ma orizzontale che riunisca allo stesso tavolo della programmazione tutti i soggetti convolti nella crescita e sviluppo del territorio (dalle filiere di prodotto alla logistica, dalle infrastrutture tecnologiche agli operatori del turismo fino agli imprenditori).

Prosegue Andrea Succi: “Attraverso la seconda edizione di Territori e Italianità ci siamo posti l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle diverse professionalità pubbliche e private che operano in tutta Italia, a volte un
po’ isolate, per potenziare insieme le opportunità di lavoro sui territori di appartenenza. Volevamo dare voce a chi sul territorio italiano si impegna in tal senso perché il cambiamento è il fattore che alimenta la motivazione, il metodo è il confronto, l’approccio partecipativo la soluzione. I risultati di
valore si ottengono con competenza, professionalità e tanta formazione. Territori e Italianità nasce infatti dalla visione di un mondo in cui il bene comune sia l’attitudine, la motivazione e l’ispirazione che guida gli esseri umani nel loro agire”.

Oltre 5000 visualizzazioni da parte di più 2000 spettatori tra Facebook, Youtube e il sito web. E’ questo il bilancio finale della prima edizione di Territori e Italianità, l’evento sulla ripartenza e la condivisione di buone pratiche delle destinazioni italiane che si è tenuto online lo scorso 23 giugno. Dieci ore di dibattito in diretta con 32 speaker per una giornata di discussione molto partecipata, che ha generato 1155 interazioni tra relatori e pubblico. Un riscontro positivo che ha impresso un’accelerazione al progetto stesso: particolarmente apprezzato è stato il panel conclusivo a cui hanno preso parte alcuni Destination Manager europei e che ha portato nei giorni successivi a ragionare su uno sviluppo della community che si è aggregata attorno all’evento anche in chiave internazionale.

Andrea Succi, ideatore dell’evento spiega: “Il web ci ha permesso di riunire un pubblico che sarebbe stato molto più difficile da coinvolgere in un evento dal vivo. I consensi ricevuti anzitutto dagli stessi speaker rappresentano un riscontro significativo sul successo dell’evento e dei temi scelti. Per questo motivo abbiamo deciso di trasformare i 6 temi dei panel di Territori e Italianità in altrettanti gruppi di studio e approfondimento grazie al contributo degli stessi speaker e di altri autorevoli professionisti, accademici, imprenditori”.

Il passo successivo di Territori e Italianità sarà quello della pubblicazione del Libro Bianco del Destination management, un ebook riassuntivo della giornata di lavori che sarà successivamente approfondito in una rubrica omonima su Qualitytravel.it, media partner dell’evento, in cui alcuni degli speaker saranno coinvolti come responsabili dei 6 temi scelti. In questo modo il sito web di Territori e Italianità, www.territorieitalianita.it, diventerà uno spazio di confronto ma anche di racconto su quanto si sta facendo da parte di DMC di eccellenza, DMO e Amministratori locali motivati e pronti a fare la propria parte per dare qualità alla governance dell’Ospitalità italiana. Inoltre si sta valutando una traduzione in inglese del sito web per mettere in rete esperienze europee dopo che sono arrivate disponibilità in tal senso da alcuni paesi del Nord Europa. Sempre sul sito web dell’evento è anche disponibile il replay della giornata di incontri.

Paolo Borroi, co-organizzatore dell’evento, aggiunge: “La soddisfazione è non solo nell’aver assistito a interventi molto interessanti da parte di tutti gli speaker nei sei panel, ma anche aver ottenuto l’apprezzamento del pubblico che ha seguito online l’evento. In questa modalità di interazione dinamica domande e commenti hanno creato un ponte in diretta con il contesto del singolo intervento. Vi è stato inoltre interesse e apprezzamento da parte degli stessi panelist nei confronti dei “colleghi”. Questo a dimostrazione che un sano scambio di sapere, di scenari e contesti progettuali sono alla base di un percorso di lavoro partecipato tra professionisti, territorio figure professionali che, a vario titolo, si occupano come noi di destination management e marketing territoriale”

L’interesse si è concretizzato anche nella creazione di un maggiore connubio con la Community Turismo di Manageritalia, la Federazione dei manager (dirigenti, quadri ed executive professional) del terziario che ha patrocinato l’evento, presente con vari speaker nell’evento appena concluso.

Manageritalia, che rappresenta e associa gran parte dei manager e delle alte professionalità del turismo, da tempo opera per portare il contributo fattivo alla crescita del settore. Per questo è nata la Community Turismo. In questa attività da tempo sono entrati come fattori di punta il destination management e i destination manager stessi. Questo perché si considera che la gestione manageriale delle destinazioni, mettendo a sistema il valore dei vari territori e dei loro operatori, pubblici e privati, sia la chiave di volta di un definitivo decollo e industrializzazione del settore. A febbraio 2020 alla BTO2020 di Firenze Manageritalia aveva già organizzato un aperitivo con i Destination Manager proprio per aggregare e valorizzare questa figura. E “Territori e Italianità” è stato, in un momento di sofferenza del settore, un ulteriore tassello in un impegno che prosegue con ancora maggior forza nell’aggregare manager e alte professionalità del settore, dare loro momenti di dialogo e scambio nonché sviluppo di idee, progetti e azioni per portare con il loro contributo proposte concrete a livello istituzionale.

Mario Mantovani, vicepresidente di Manageritalia e presidente di Cida, Conferederazione Italiana Dirigenti e Alte professionalità conclude: “Le idee sviluppate devono trovare uno spazio nel dibattito sul rilancio del turismo. Per questo stiamo incrementando le azioni nei confronti del Governo affinché i provvedimenti e le relative risorse previste per il comparto turistico producano effetti reali a partire già dalla stagione appena cominciata”.