Tourism Expo Japan

Sono stati più di 151mila i visitatori di TEJ 2019, Tourism Expo Japan, che si è svolto per la prima volta a Osaka, nei padiglioni di Intex, dal 24 al 27 ottobre. Un numero di visitatori superiore alle aspettative (che si attestavano a 130mila), e ben 8.392 appuntamenti prefissati con una crescita del 13% rispetto alla scorsa edizione.

In concomitanza della fiera si è tenuto dal 24 al 26 il VJTM, Visit Japan Travel & MICE Mart, un evento B2B dedicato al MICE e organizzato da JNTO che ha visto 330 fra buyer e giornalisti di 33 diversi paesi, e 360 ​​buyer giapponesi, partecipare ai business meeting pre-organizzati, per un totale di più di 9mila incontri.

100 i Paesi stranieri, 47 le prefetture giapponesi e 1.475 gli espositori (+102%) presenti a questa fiera B2B e B2C organizzata da Japan National Tourism Organization (JNTO), Japan Travel and Tourism Association (JTTA) e Japan Association of Travel Agents (JATA).

Satoshi Seino, presidente di JNTO, premia Jacques Lozac’H di JBT France ai Best Incentive Travel Awards del VJTM

La scelta di Osaka e la promozione della regione del Kansai trovano la loro logica nella crescente attenzione verso la città – che ha ospitato a giugno il G20, a ottobre i Mondiali di Rugby e sarà sede dell’Expo nel 2025 – e nel fatto che la metropoli, terza per grandezza dopo Tokyo e Yokohama, punta sul turismo come pilastro essenziale per la sua economia.

Per l’Italia erano presenti sette tour operator (Alidays, Amo il Mondo, HIS Europe Italy, Miki Travel, The Net, Viaggigiovani e Viaggi del Mappamondo) e un buyer Mice, JTB Italy.

Gli incontri one-to-one

A VJTM erano presenti 22 giornalisti di 16 paesi (unica testata presente per l’Italia QualityTravel) che hanno generato 214 appuntamenti in totale con i seller giapponesi. Filo conduttore dei business meeting la promozione dei territori meno conosciuti e della cultura locale, per evitare il fenomeno della congestione e dell’overtourism.

I padiglioni di Intex Osaka

È questo il caso del Kansai Tourims Bureau, di Kyoto in the Forest e delle regioni del Nord Kansai (Yabu, Asago), che si pongono come alternativa alla bellissima ma affollata Kyoto e propongono spaccati della vita reale nella natura, dell’Iwami Tourism Promotion Committee che si affaccia sul Mar del Giappone, e di Ama Hut Hachiman che promuovono incontri con la cultura tradizionale e attività outdoor in zone poco battute dai turisti. I National Parks of Japan promuovono la costa di Tanesahi intorno ad Hachinoche, nella prefettura di Aomori, la frontiera nord dell’isola principale, Honshu.

Le rovine del castello di Takeda, nel nord del Kansai

Abbiamo incontrato anche Taikoen, una splendida venue per eventi con diversi ristoranti, immersa nei giardini vicino all’Osaka Castle, e il Cvb di Yokohama, seconda città più importante del Giappone e centro di ricerca cui sono legati innumerevoli congressi scientifici, che si pone come alternativa alla capitale per quello che riguarda il MICE.

Non potevano mancare due DMC molto speciali basati a Tokyo: Trip Designer propone itinerari custom made alla scoperta di tesori nascosti, avvalendosi di più di 100 guide e promuovendosi con Google ads. Con loro ho sperimentato un tour a Yanaka, quartiere poco affollato che si sviluppa intorno al cimitero dove è sepolto l’ultimo Shogun, per conoscere la Tokyo del periodo Edo e lo splendido santuario shintoista Nezu.

Anche Beauty of Japan punta sulle dimensioni contenute (si definisce “boutique DMC”) e la flessibilità per proporre esperienze culturali high end in particolare a Tokyo e Kyoto, come ad esempio un incontro con un bonsai master, la cerimonia del tè, la visita di una distilleria di saké, o il tour delle architetture di Omotesando. Noi abbiamo scelto il bar hopping a Shinbaze, per condividere con gli impiegati appena usciti dall’ufficio il rito dell’after work nei bar e piccolissimi e caratteristici, gli izakaya.

Per tutti i buyer e i giornalisti della stampa specializzata sono state organizzate anche delle escursioni di mezza giornata a Osaka e nei dintorni. Noi abbiamo partecipato alla scoperta della cultura nell’area di Kyoto, con una Tea Experience nell’area di Ujii e la visita dello splendido tempio Byodoin patrimonio Unesco, illuminato in esclusiva per noi, e del suo interessantissimo museo.

Il tempio buddista Byodoin a Ujii, illuminato la sera per i partecipanti al VJTM ©2019VJTM Ocha-Kyoto

A seguire una visita dei giardini Syokado Teien, e la cena tradizionale, con degustazione dell’ottimo Syokando Bento a cura di Kyoto Kitcho.

Gli eventi del Tourism Expo Japan

Il programma di TEJ includeva anche una presentazione del grande architetto Tadao Ando, originario di Osaka, con focus sullo sviluppo sostenibile, e il Japan Tourism Award. Sono stati organizzati anche diversi simposi e seminari a tema e occasioni di networking per gli hosted buyers, come ad esempio la Welcome Reception che si è svolta nei padiglioni di Intex per tutti i partecipanti della fiera, e la VJTM Networking Reception nella splendida ballroom dello Hyatt Regency Osaka.

Hyatt-Regency-Osaka

Clou della prima giornata, la terza edizione della Ministerial Round Table in collaborazione con UNWTO che ha avuto come tema “Commmunity Vitalization, People and Culture”. Presente per l’Italia il Presidente di Enit Giorgio Palmucci (vedi qui il nostro servizio). La prossima edizione di TEJ e di VJTM si svolgerà a Okinawa dal 29 ottobre al 1 novembre 2020.

Gestire la crescita in maniera sostenibile. Questo il tema della terza edizione della Tavola Rotonda dei Ministri del Turismo, in collaborazione con UNWTO, che si è svolta al Tej, Tourism Expo Japan, la fiera del turismo organizzata all’Intex di Osaka da JATA, JTTA (le associazioni del turismo e degli agenti di viaggio) e da JNTO, Japan National Tourism Organization, l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese.

Autunno in Hokkaido

L’incontro è stato moderato da Anita Mendiratta che ha incoraggiato i 23 relatori a discutere la gestione della forte crescita turistica in maniera che si traduca in modo significativo e misurabile in benefici per tutte le nazioni, e in particolare, per le loro comunità locali. Alla tavola rotonda hanno partecipato 19 tra ministri e direttori dei Tourist Board nazionali e 4 tra le più importanti associazioni: WTTC, UNWTO, ATTA e PATA. Per l’Italia era presente Giorgio Palmucci, Presidente ENIT.

Titolo della tavola rotonda, “Community Vitalization: People and Culture”: la valorizzazione della comunità attraverso la cultura e la gente, per promuovere uno sviluppo sostenibile che distribuisca i benefici alle popolazioni locali. Si è parlato molto di home stay, guest house, turismo rurale, rivitalizzazione delle aree più remote e dei borghi.

Zurab Pololikashvili, Segretario Generale del World Tourism Organization – UNWTO

Gloria Guevara Manzo, Presidente e CEO del World Travel & Tourism Council (WTTC), ha sottolineato che la crescita persiste ma a un ritmo inferiore, e quindi non la si deve dare per scontata, e ha posto l’accento sui tre pilastri che il turismo deve affrontare: il cambiamento climatico, l’instabilità politica (che è il fattore critico più importante) e una crescita sostenibile in cui tutti le parti interessate devono lavorare insieme. Pianificando lo sviluppo con un piano a lungo termine che coinvolga la comunità.

Temi ripresi nei giorni seguenti al G20 dei Ministri del Turismo che si è svolto a Kutchan, nell’Hokkaido, che ha avuto come focus, oltre alla gestione del turismo a beneficio delle comunità locali, anche la sostenibilità e il ruolo della trasformazione digitale nelle promozione del turismo.

Tra le parole d’ordine lanciate da vari esponenti “High Value, Low Volume” per combattere il sovraffollamento e puntare sulla felicità popolazione piuttosto che sulla crescita economica di per sé, come ha fatto il Buthan.

Un onsen tradizionale open air in Hokkaido

La ricetta di ENIT

E proprio della ricetta italiana per risolvere il problema dell’overtourism ha parlato il presidente di Enit, Giorgio Palmucci. “Lavoriamo su tre direttrici: innovazione accessibilità e sostenibilità. Per noi è molto importante risolvere il problema dell’overtourism perché sappiamo di avere molto altro da offrire, a partire dalla nostra eredità culturale, le bellezze del nostro territorio e lo stile di vita italiano. Caratteristiche queste che diventano più difficili da cogliere in mezzo alla folla di Venezia, di Taormina o delle Cinque Terre. Stiamo lavorando in particolare per creare valore attraverso il turismo culturale: tutti conoscono Venezia, Roma e Firenze ma noi abbiamo anche la maggioranza dei siti Unesco (55), in larga parte situati in piccoli borghi con meno di 5.000 abitanti. Per noi è molto importante fare in modo che vengano scoperti e mostrino al turista l’Italia autentica”. (qui sotto il video integrale a cura della nsotra inviata Roberta Nicosia).

https://www.youtube.com/watch?v=40E0Yx1zpr4