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Proprio al centro della Germania, o forse meglio al centro dell’Europa, abbiamo visitato una regione che ha influenzato da sempre la cultura occidentale. Stiamo parlando della Turingia, luogo amato da Goethe, Schiller, dal Bauhaus, da Zeiss, solo per citare alcune colonne della cultura tedesca.
E’ uno dei Laender più piccoli della Germania, abitano la regione solo poco più di due milioni di tedeschi, è meta di turismo autoctono, anche perché è raggiungibile – comodamente – con il treno dalle maggiori città tedesche. L’aeroporto di Erfurt offre attualmente solo collegamenti charter verso località balneari.

Abbiamo visitato la magnifica cittadina di Weimar, solo 65.000 abitanti, ma molto ricca di storia. Città residenziale, la villeggiatura del turista tedesco. Percorrere le vie cittadine e gli stretti vicoli del centro storico, accuratamente ristrutturati, permette di rivivere le emozioni del Classicismo tedesco che ci hanno trasmesso Goethe e Schiller. Ma già prima di loro Johann Sebastian Bach aveva lavorato alla corte di Weimar e successivamente Franz Liszt, a cui oggi è intitolato il Conservatorio, per ricordare la sua opera di formazione di giovani pianisti. Undici luoghi appartengono al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO denominato Classicismo a Weimar, scelto proprio per essere stato un centro spirituale del tardo Settecento e inizio Ottocento. Da visitare assolutamente sono la casa residenziale di Goethe e l’ultima casa abitata da Schiller, il parco che corre lungo il fiume Ilm, dove è situata la casa di campagna di Goethe, in cui sono stati ricostituiti, anche con mobili originali dell’epoca, gli interni, la Biblioteca della duchessa Anna Amalia, con la sua imponente sala rococò, che Goethe stesso diresse. L’archivio di Goethe e Schiller conserva ancora l’eredità letteraria di questi scritttori, dei musicisti e dei filosofi passati in questo luogo. L’epoca classica di Weimar, insieme alla vita della casa regnante, è ripercorribile attraverso le visite del castello residenziale, il castello Tierfurt e il castello Belvedere, anche questi facenti parte del sito Classicismo a Weimar, tutti circondati da parchi dove l’intensità del verde è illuminante.

Ma Weimar è anche contemporaneità. Nel 2023 si festeggiano i 100 anni della realizzazione della Haus am Horn, un’opera precorritrice dei tempi. E i tempi non potevano che essere precorsi qui a Weimar, luogo in cui il Realismo, l’Impressionismo e l’Art Nouveau incidono sulla visionaria scuola pittorica di Weimar, le cui realizzazioni, insieme ad alcune strabilianti creazioni di design di Henri van de Velde e Friedrich Nietzsche, sono conservate al Neues Museum Weimar. La Haus am Horn venne progettata e realizzata dagli avanguardisti del Bauhaus, che già all’epoca si ponevano la domanda di come voleva vivere l’essere umano, cercando l’equilibreio tra realismo e utopia. E sembra proprio che la realizzazione di questo edificio sintetizzò la risposta degli intellettuali tedeschi. Infatti la Haus am Horn venne presa a modello, e lo è tuttora, per la realizzazione di complessi architettonici residenziali. La Casa è l’unica opera architettonica realizzata dagli appartenenti al Bauhaus, costruita proprio per festeggiare la presa di coscienza dell’avanguardia: insegnanti e studenti sperimentarono la realizzazione della sintesi tra arte e lavoro, tra armonia e individualismo. La Casa èil prototipo di una abitazione unifamiliare, in cui ogni membro della famiglia era considerato come singolo, a cui era assegnato uno spazio, ma al tempo stesso poteva condividere esperienze nello spazio comune, situato proprio al centro della casa, il soggiorno. Intorno era fondamentale l’orto, che serviva per sostenere l’autonomia della piccola comunità.

L’atmosfera di confronto – si pensi alla Costituzione della Repubblica di Weimar e al Teatro Nazionale, che veniva usato dai politici per spiegare le proprie idee alla gente – non sopravvisse al Nazismo. Proprio a 8 km dalla città infatti sorse Buchenwald, uno dei più grandi campi di concentramento creati durante la Seconda Guerra Mondiale. In questa città Hitler venne diverse volte in visita, soggiornando all’hotel Elephant. Oggi la comunità della Turingia ha voluto rielaborare la memoria con un memoriale sulla collina di Ettesberg, accanto a quello che resta del campo. La visita a tale luogo è obbligatoria nel ciclo scolastico degli studenti della Turingia.

La cittadina e i suoi visitatori possono godere degli spettacoli dell’Orchestra Statale di Weimar, che performa al Teatro Nazionale. Ed ogni anno è accolto qui il più grande Festival di Musica Barocca del mondo. Il teatro è situato proprio nel centro storico, nelle cui stradine è possibile sorseggiare una buona birra locale o godere dei deliziosi piatti tipici della Turingia nei numerosi locali. E nulla vieta di fare shopping nei piccoli negozietti o nei grandi magazzini o di godere dei festival locali. Inoltre, per rendere ancora più green la vacanza, è possibile scegliere tra i diversi percorsi cicloturistici presenti in zona. In particolare il percorso della valle dell’Ilm permette di raggiungere i parchi e i castelli dell’area circostante.

Per rendere la vacanza sempre più verde, abbiamo scelto di visitare il Parco Nazionale di Hainich, unico parco naturale della Turingia. Raggiungibile in bus dalla stazione ferroviaria di Eisenach oppure comodamente in macchina da Weimar o da Erfurt, il parco della foresta primordiale è inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il parco deve la sua biodversità al fatto di essere stato territorio di confine, pertanto di difficile accesso durante la divisione del mondo in blocchi.. E’ stato realizzato nel 1997 si estende su una superficie di circa 7.500 ettari. Solo nel 2004 è iniziata la realizzazione della Torre e dei sentieri sopraelevati, che rendono unico lo spettacolo che offre, permettendo di passeggiare prima tra i fusti degli alberi, a circa 10 m di altezza da terra, poi tra le cime degli alberi fino a 24 m di altezza. Finito il percorso, si può salire sulla Torre percorrendo esclusivamente i 232 scalini. In cima si osserva a 360 gradi il territorio della Turingia. E’ disponibile un ascensore che permette anche alle persone diversamente abili e ai passeggini di salire fino ai 24 m e percorrere i 530 m di sentieri sopraelevati. Nel parco è conservato uno degli habitat naturali più variegato al mondo, circa 10.000 specie tra flora e fauna, un insieme unico al mondo. I ranger guideranno il visitatore, in lingua tedesca o inglese, alla scoperta dei pipistrelli, alla ricerca dei gatti selvatici, al riconoscimento di oltre 500 specie di scarafaggi, all’avvistamento di picchi, di farfalle, al individuazione dei faggi europei di 300 – 400 anni di età. I funghi, l’aglio selvatico, i muschi e i licheni sono il nutrimento degli animali, i tronchi naturalmente caduti sono il rifugio degli animali. La ricca diversità strutturale e i diversi microclima che esistono sono i requisiti per l’enorme biodiversità della chioma. Ma tutto ciò è solo una minima descrizione dell’habitat primordiale. Inoltre all’entrata esistono delle aree dedicate alle mostre temporanee, sempre relative a temi in collegamento con il parco. Non sono ammessi cani lungo sentieri, ma vi è a disposizione un meraviglioso spazio, naturalmente rifornito di acqua. Anche i bambini potranno godere di un meraviglioso parco giochi realizzato utilizzando materiali naturali. E’ ammessa la caccia in determinate aree del parco.

Da qui ci siamo spostati verso est, a Erfurt, il capoluogo politico e amministrativo della Turingia, un gioiello medievale. Colorate case a graticcio, strette stradine di ciottoli, edifici medievali, chiese gotiche e graziose piazze lungo il fiume Gera caratterizzano il centro della città, per lo più sopravvissuto indenne ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Chiamata anche la città delle colline, appena arrivati lo sguardo ci sale verso il colle in cui è ubicata la Cittadella di Petersberg, una delle fortezze barocche più grandi e meglio conservate al mondo. Ma la collina più famosa però è quella di Domberg, dove sorgono la Cattedrale di Santa Maria e la chiesa di San Severo, edifici gotici imponenti che rendono unico il profilo della città. Due edifici cattolici a distanza di pochi metri uno dell’altro, quasi a sentirsi intrappolati tra i due, in una regione in cui il 70% della popolazione dichiara di non essere interessato alla religione. Gli edifici dominano la sottostante piazza dell’Obelisco, luogo di eventi, soprattutto dei Mercatini Natalizi, visitati per il 94% da cittadini tedeschi. Nel Medioevo Erfurt è stata il crocevia di due importanti vie del commercio, la Via Regia e la Geleitstrasse, per questo il territorio era noto alla comunità. Qui è possibile rintracciare un’importante eredità della cultura ebraica. La comunità si riuniva nella Vecchia Sinagoga – una pietra miliare dell’architettura medievale, datata circa 1100, adibita oggi a museo che racchiude anche il cosiddetto Tesoro di Erfurt, gioelli per lo più medievali appartenuti alla comunità -, nella Casa di Pietra e nel mikveh (bagno rituale).

Ma anche Lutero ha lasciato qui un eredità importante. Nel 1505 entra nel monastero degli Agostiniani e viene ordinato sacerdote nel 1507 nella Cattedrale di Santa Maria. La città è legata anche all’intera famiglia Bach, che faceva arrivare qui musicisti da tutta l’Europa. Unico nel suoi genere è il Kraemerbruecke, un ponte formato da abitazioni tuttora in uso, che la municipalità offre in affitto agevolato, circa 10 Euro al metro quadro al mese, affinchè studenti o artigiani mantengano lo spirito del luogo. Le circa 30 case a graticcio che compongono il ponte sono molto piccole, anche 20 metri quadrati. Numerosi sono oggi i locali del centro storico che offrono le varietà culinarie della Turingia – dal wurstel della Turingia, definito spregiativamente dalle giovani generazioni come cibo medievale, ai Knoessen, i canederli del luogo a base di patate – e la cucina internazionale. Oppure è possibile rilassarsi mangiando cioccolata prodotta nel luogo o bevendo una birra, sempre che non vi sia uno degli eventi culturali organizzati dalla città, come il Festival dedicato a Bach, il Festival del Kraemerbrueck, una rivisitazione della vita quotidiana del Medioevo, il Festival del Teatro, che si svolge sulla scalinata che porta alla cattedrale, o i Mercatini Natalizi, così tipici del centro Europa. Questi eventi fanno anche da contorno agli eventi MICE organizzati nella città, favoriti dalla posizione al centro della Germania e collegata ottimamente dal servizio ferroviario.

Non potevamo non visitare Jena, città di 110.000 abitanti, di cui 23.000 studenti. Qui l’impronta della città è diversa da Weimar e Erfurt. Si tratta di una cittadina universitaria, nata intorno al fiume Saale e circondata da meravigliose colline calcaree che le donano un clima quasi mediterraneo. Oggi La città della luce è un noto centro di ricerca e un importante hub dell’high-tech. Antico e moderno convivono: anche qui il centro storico, con la piazza del Mercato, è molto ospitale, il Municipio è del XIV secolo. Lungo le viette troviamo la statua di Hanfried, il Collegio Jenese e le mura medievali con la porta di San Giovanni, e il Grattacielo, oggi Intershop, il grattacielo più alto dei Nuovi Laender tedeschi, 145 metri, progettato dall’architetto Hermann Henselmann, molto famoso nell’Est, costruito tra il 1970 e 1972 in calcestruzzo armato, oggi ospita case, uffici ed hotel. La terrazza all’ultimo piano ospita un ristorante con vista sulla città e sulla valle del Saale. L’università Friedrich Schiller, con edifici dislocati in tutta la città, fu fondata nel 1558 e ha sicuramente influito nella vita quotidiana. Qui Goethe, con la sua versatilità negli studi, ha voluto l’Orto Botanico, ha iniziato la collezione di minerali oggi conservata nella biblioteca dell’Università e ha incontrato per la prima volta Schiller. Targhe commemorative sono dislocate in tutta la città. E’ possibile visitare qui l’unico museo al mondo della Letteratura del Primo Romanticismo. Questa esperienza culturale è stata la base per una considerevole crescita industriale, avvenuta nel XIX secolo. Nel 1846 Carl Zeiss ha aperto qui il suo primo laboratorio di ottica e ha agevolato la costruzione di microscopi e , insieme ad Abbe e a Schott, ha reso famosa la città nel mondo per le rivoluzionarie scoperte nel campo dell’ottica. Qui si trova, oltre al museo dell’Ottica che descrive l’evoluzione della materia, il più antico planetario tuttora funzionante, realizzato proprio da Zeiss nel 1926. Merita una visita anche la Casa del Popolo, la Volkshaus, voluta proprio da Ernst Abbe fisico e riformatore sociale. Naturalmente questa giovane città – dal punto di vista anagrafico degli abitanti – offre anche la possibilità di svago. Si trova infatti lungo la Saalradweg, un’importante pista ciclabile, simbolo della riunificazione tedesca, ed è punto di partenza per diverse escursioni nella zona. Informazioni dettagliate per la visita dei luoghi citati sono presenti online, offerte dall’Ente Turismo Turingia e dagli uffici dislocati sul territorio.

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