È stato presentato a Milano, durante “Artigiano in Fiera”, il progetto UAU – Umbria Artigianato Unico, la nuova piattaforma digitale dedicata alla valorizzazione dell’artigianato regionale. L’iniziativa, promossa da CNA Umbria e Confcommercio Umbria con il supporto di Assogal, punta a trasformare la rete di botteghe e laboratori del territorio in un percorso turistico strutturato e accessibile. La scelta della manifestazione non è casuale: si tratta della più grande vetrina italiana dell’artigianato, capace di richiamare ogni anno oltre un milione di visitatori.
UAU riunisce oggi circa 200 realtà artigianali tra ceramisti, tessitori, frantoi, atelier, cioccolatieri, designer e microimprese capaci di coniugare tradizione e innovazione. La piattaforma permette di costruire itinerari personalizzati dentro i luoghi del fare, dove le tecniche si tramandano di generazione in generazione e le sperimentazioni contemporanee ridisegnano identità e linguaggi del territorio. Il viaggio spazia dalla ceramica al cioccolato, dal tartufo alla tessitura, dalla moda sostenibile al design, trasformando l’incontro con gli artigiani in un’esperienza diretta e immersiva.
L’iniziativa si colloca all’interno della strategia turistica regionale che punta su un modello di visita esperienziale, diffuso e legato alle comunità locali. L’artigianato diventa così una chiave di lettura dell’Umbria: osservare un telaio in movimento, affiancare un tartufaio nei boschi, assistere alla creazione di un oggetto unico o degustare un prodotto nel luogo in cui nasce significa entrare in contatto con l’identità profonda del territorio. È un turismo lento, attento ai dettagli, orientato alla scoperta di saperi e storie che definiscono il carattere della regione.
A raccontare l’essenza di UAU sono proprio le vicende degli artigiani coinvolti. Come la famiglia Lazzari della Bottega Tifernate, che ha trasformato una tradizione nata nel Settecento in una tecnica capace di riprodurre l’anima delle opere d’arte. O la Tessitura Pardi, dove telai a navetta e fibre naturali compongono motivi che attraversano secoli di storia e che oggi prendono vita davanti ai visitatori. E ancora Riccardo Marconi con la Montecristo Academy, che insegna l’arte casearia come in un laboratorio televisivo; Fausto e Brenda dell’Artigiano Perugino, custodi del cioccolato fin dall’infanzia; Giuliano Tartufi, che ha trasformato un gioco adolescenziale in un’attività di respiro internazionale; Michele “Il Pastarolo”, che reinterpreta la pasta fresca tra ricerca e tradizione.
Accanto a loro, i fabbri di Medio Evo che riportano in vita armature e oggetti storici, le creazioni profumate di Marine Arena con Spices Jewels, i manufatti in ferro dall’estetica archeologica dell’Officina di Luca, le borse circolari e sostenibili di TOO Italy, i frantoi e le botteghe che animano borghi e castelli, come il Molino del Torrone. E poi l’esplorazione artistica di Silvia Ranchicchio, che fonde ceramica e gioiello-scultura in pezzi unici. Un mosaico di storie e competenze che restituisce l’immagine di un’Umbria produttiva, creativa e profondamente radicata nella propria identità.

