Uber concorrente del Frecciarossa? Pare proprio di sì, dopo l’annuncio che l’azienda californiana della mobilità ha ulteriormente allargato gli orizzonti per mettere piede nel mondo ferroviario con un progetto che potrebbe cambiare gli equilibri della mobilità europea. Grazie a un accordo con la start-up britannica Gemini Trains, il colosso americano del ride-hailing punta a lanciare gli Uber Trains, convogli ad alta velocità tra Londra e il continente, in diretta concorrenza con Eurostar e con altri candidati all’ingresso sul mercato, tra cui anche il Gruppo FS.
Il progetto è che i treni, co-branded Uber Trains, saranno operati da Gemini ma venduti tramite l’app Uber. Il cuore del progetto è la stazione di Stratford International, a est di Londra, individuata come alternativa meno congestionata rispetto a St Pancras, oggi monopolio di Eurostar. A fare da hub secondario, Ebbsfleet International, pensato come nodo park-and-ride per intercettare un bacino di oltre 18 milioni di persone nel sud-est dell’Inghilterra.
Tempi e condizioni
La finestra temporale fissata è il 2029, ma il percorso è costellato di ostacoli. Da un lato serve l’ok dell’Office of Rail and Road per l’accesso al deposito Temple Mills e alla capacità residua di HS1, dall’altro occorre riattrezzare Stratford ed Ebbsfleet con aree doganali e di sicurezza per i controlli Schengen. A ciò si aggiungono i requisiti tecnici per il passaggio nel tunnel sotto la Manica, che richiedono treni certificati e investimenti per centinaia di milioni di sterline. Il rischio di slittamenti al 2030 è concreto, anche perché gli interlocutori istituzionali devono ancora chiarire la riapertura di Ebbsfleet e il modello dei controlli di frontiera post-Brexit.
Il mercato e i concorrenti
L’ingresso di Uber cambierebbe l’equilibrio di un mercato dominato da Eurostar, che punta a 30 milioni di passeggeri entro il 2030. In parallelo si muovono altri due grandi attori: Virgin Trains Europe, con un ordine da 12 convogli Alstom e target operativo intorno al 2030, e soprattutto Trenitalia, che insieme al partner Evolyn ha messo sul tavolo un miliardo di euro per avviare i propri collegamenti tra Londra e Parigi nel 2029.
Chi arriverà prima?
L’interrogativo che aleggia tra operatori e analisti è se sarà Trenitalia a portare i suoi Frecciarossa sotto la Manica già nel 2029 o se Uber riuscirà a bruciare i tempi e a far viaggiare i suoi treni co-branded in Europa continentale. L’ipotesi più accreditata vede il gruppo italiano in leggero vantaggio, forte di un’esperienza industriale già maturata su mercati internazionali e di rotabili certificati per l’alta velocità. Per Uber e Gemini la partita si gioca più sulla velocità nel chiudere iter burocratici e finanziamenti che sulla capacità tecnica.
Se il progetto andrà in porto, il corridoio Londra–Parigi potrebbe diventare il laboratorio di una nuova concorrenza ferroviaria europea. Biglietti acquistabili con un click sull’app, tariffe più competitive e una rete di stazioni alternative ridisegnerebbero le abitudini di viaggio. Resta da capire chi sarà il primo a spezzare il monopolio di Eurostar: l’operatore pubblico italiano o la piattaforma californiana che sogna di passare dalle auto ai treni.