Cosa succederà nel campo dell’aviazione dopo l’entrata in vigore delle Brexit?

Se ne parla da un po’ ma le cose non sono chiarissime, anche perché, con l’uscita della Gran Bretagna dalla UE, i rapporti con gli altri Stati dovranno essere rideterminati da accordi bilaterali internazionali.

Chi ne soffrirà di più saranno le compagnie basate nel Regno Unito, British Airways in testa, ma anche i voli tra i Paesi UE e la Gran Bretagna potrebbero subire dei ridimensionamenti.

La grande rivoluzione nel campo dell’aviazione è cominciata nel 1990 quando, con la completa liberalizzazione del traffico aereo, le compagnie di tutti gli Stati membri hanno potuto volare liberamente fra due Stati diversi da quello di appartenenza o all’interno di uno qualsiasi degli Stati UE, cosa che ha fatto la fortuna delle low cost.

Ma con la Brexit le due principali low cost europee, Ryanair ed easyJet, diventerebbero compagnie non comunitarie, perché secondo le norme dell’UE una compagnia può definirsi tale solo se il 50% + 1 del capitale azionario è posseduto da soggetti appartenenti alla Comunità Europea.

Con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, vedrebbero ridotte le quote di azionariato sotto la soglia prevista sia le due low cost (NB: la doppia nazionalità di uno dei maggiori azionisti di easyJet, Sir Stelios Haji-Ioannou che ha passaporto inglese e cipriota, dovrebbe metterla al sicuro sotto questo aspetto, mentre l’irlandese Ryanair,  scenderebbe al 40% di azioni possedute da azionisti comunitari), che IAG, la holding di British Airways, Iberia, Vueling e Air Lingus, anche se il Ceo del gruppo dichiara che la struttura del gruppo stesso dovrebbe metterla al riparo dagli effetti della Brexit.

Sicuramente però ci sarà una diminuzione di voli da e per la Gran Bretagna, che costituisce il più grande mercato europeo per tutte le compagnie con 250 milioni di passeggeri trasportati. Senza contare i disagi che tutti i cittadini inglesi dovranno affrontare, come le code in aeroporto per il controllo di passaporti “non comunitari”.

Naturalmente tutte le compagnie aeree europee cercheranno di impedire che le low cost abbiano vita facile nel rinegoziare gli accordi, e così riconquistare fette di mercato.

Uno scenario intricato che avrà molti sviluppi futuri (easyJet pare abbia già annunciato di voler costituire una nuova compagnia in un Paese UE per poter continuare a collegare gli altri Paesi).

Per approfondire tutti gli elementi di questo aspetto cruciale del trasporto aereo la Luiss School of Law ha organizzato il 12-13 maggio e il 9 giugno un corso di formazione sui Diritti del Trasporto Aereo dedicato ai professionisti dal titolo “The Impact of Brexit on Aviation” con la partecipazione di esperti del settore e autorità dell’Enac e dell’Uk Civil Aviation Authority.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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