L’attività congressuale è ripresa e si torna a programmare per il futuro. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Ulcere Cutanee ha approvato all’unanimità la città di Torino, quale sede del XVII Congresso Nazionale AIUC. Per quattro giorni ad ottobre 2023 si riuniranno presso il Centro Congressi Lingotto circa 1.000 medici ed esperti in tema di ricerca, fisiopatologia, diagnostica e terapia delle ulcere cutanee.
Si stima che tale Congresso porterà ad una ricaduta economica diretta sul territorio pari a circa un milione di euro.
La candidatura è stata presentata da CCI – Centro Congressi internazionale, con il supporto di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau che ha preparato il dossier di candidatura. Decisivo per la scelta di Torino, l’incentivo economico del pacchetto “Torino per i tuoi eventi”: un’iniziativa dell’ATL torinese per attrarre congressi in città, sostenuta dalla Camera di commercio di Torino.
“E’ un vero piacere poter comunicare che il XVII Congresso Nazionale AIUC ritorna a Torino. – dichiarano i Presidenti del Congresso Monica Pittarello e Elia Ricci – La candidatura da noi proposta ha incontrato grande favore all’interno dell’associazione, anche in considerazione degli ottimi risultati ottenuti nei precedenti due Congressi in cui la manifestazione si è svolta a Torino. Proprio a questo va il nostro ringraziamento come Presidenti del Congresso al Convention Bureau torinese che da sempre ci supporta, permettendoci di far apprezzare ai partecipanti provenienti da tutta Italia non solo il livello scientifico, ma anche le bellezze della nostra città”.
“E’ con grande soddisfazione – sottolinea Marcella Gaspardone Marketing, Public Relations & Convention Bureau Manager di Turismo Torino e Provincia – che apprendiamo la nomina di Torino quale sede di questo prestigioso congresso a testimonianza della ripresa, tanto attesa, della meeting industry; un asset fondamentale per il rilancio del turismo congressuale – in grado offrire ai partecipanti un mix di arte, cultura, tradizioni artigiane ed enogastronomiche a chi viaggia per lavoro – e del ruolo internazionale di Torino”.