Il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio punta ai team building aziendali basati su lezioni di cucina, forte di un team che può vantare le due stelle Michelin dello chef Giuseppe Mancino. E’ questo uno dei punti di forza che ha permesso alla location toscana di ospitare, venerdì 12 e sabato 13 gennaio, il kick-off meeting dell’event agency MCO International, multinazionale con basi a Firenze e New York.
Si trattava, come spiega l’Amministratore Delegato e Ceo dell’agenzia Marco Papini, di un evento complesso perché racchiudeva più tematiche. «Da un lato il nostro decennale e dall’altro il fatto che è la nostra prima riunione interna di questa tipologia – da cui il titolo Kick off meeting 1.0, che riecheggia sia il concetto di “dieci” sia quello di “primo”». C’era anche da suggellare l’ingresso in squadra di due persone, che si occuperanno delle strategie di comunicazione andando a costituire una business unit specializzata.
La scelta è caduta sul Grand Hotel sia per la varietà degli spazi, sia per il prestigio dei servizi e
l’affidabilità del Mice department dedicato. Anche la collaborazione continuativa dell’agenzia con l’altro albergo della catena, l’Hotel Brunelleschi di Firenze, ha avuto un ruolo.
Hanno partecipato in tutto undici persone. Al centro e fiore all’occhiello del programma, come accenavamo, la cooking lesson del sabato mattina, avvenuta nelle cucine dell’hotel sotto la diretta supervisione dello chef del ristorante Il Piccolo Principe del Grand Hotel, uno degli appena 41 locali in Italia a fregiarsi della doppia stella.
Lo chef ha seguito passo passo il team-building, e alla fine ha deciso di non proclamare un vincitore, essendosi tutte le prestazioni classificate a un ottimo livello.
«La cosa mi è parsa davvero significativa», commenta Papini, «e del tutto in linea con il claim dell’evento, One team one dream. Ovvio, quando il giudizio proviene da una personalità come Mancino assume una risonanza maggiore e certifica un cammino di successo».
Il meeting si è concluso con la massima soddisfazione dei partecipanti, e la location ha contribuito non solo coi suoi servizi e esclusivi, «ma anche», conclude Papini, «con i suoi ambienti variegati, il suo staff professionale, la sua atmosfera unica».