Intervistato per la rubrica i Protagonisti del Travel, Andrea Giuricin, professore di economia dei trasporti e CEO di Tra Consulting, ci ha dipinto un quadro nitido della situazione dei trasporti in Europa nella fase 2 della crisi dovuta alla pandemia covid-19.
Per Giuricin le nuove regole che impongono il distanziamento sociale potrebbero costringere le compagnie a lasciare vuota le due file centrali di posti e rinunciare a un terzo della capienza.
“Nessuna compagnia può essere profittevole con un load factor del 66%, se questa è la strada occorre ridurre costi come il pedaggio ferroviario o le tasse voli o il rischio è di vedere un aumento dei prezzi fino al 50% che porterebbe altrove il turismo”.

Non sarà però la fine delle low cost: “Le compagnie low cost avendo già costi minori continueranno ad essere competitive rispetto a quelle di linea”.

Non può mancare un commento alle misure del Governo per limitare la crisi dei trasporti: “A mio parere bisognava intervenire immediatamente, inoltre bisogna evitare di creare distorsioni della concorrenza all’interno dei diversi settori, in questo modo possiamo sperare di ritornare ai livelli pre-crisi già nel 2022”.

Nel Decreto Rilancio ci sono anche 3 miliardi di euro per la costituzione della nuova Alitalia per cui una domanda è d’obbligo, ora che verrà nazionalizzata e noi cittadini ne diventeremo proprietari: è possibile pensare a una compagnia efficiente?

“Il problema di Alitalia – spiega Giuricin – non sono più i costi che sono stati ridotti a tal punto da risultare minori anche a quelli di Lufthansa. Il problema è di posizionamento: l’anno scorso ha perso mezzo miliardo di euro perché è un operatore molto debole in un mercato globale: con 20 milioni di passeggeri l’anno scorso Alitalia ha trasportato solo il 2% del traffico europeo. Anche se diamo tanti soldi ad Alitalia è difficile che possa trovare un suo posizionamento in un mercato con colossi da 150 milioni di passeggeri. Per cui se la politica insiste a investire su Alitalia creandole un vuoto attorno si crea un doppio danno: quello di far scappare le altre compagnie aeree e di far perdere competitività al nostro Paese”.

Proprio la competitività del sistema Paese sui trasporti è un tema che sta molto a cuore a Giuricin: “Non siamo soli nel mondo e abbiamo diversi competitor a livello turistico: per questo dobbiamo ragionare a livello europeo per allearci con gli altri paesi e creare quei corridoi sanitari di cui si parla. E poi si tratta di rilanciare il marchio Italia anche all’estero con una grande campagna che illustri il post covid 19, si tratta di offrire incentivi ai trasporti e fare interventi coordinati agli altri Paesi anche sulle regole: non è possibile che esista un’agenzia della sicurezza dei trasporti europea, l’Easa, che ha sancito sì alla mascherina ma no al distanziamento delle file a bordo”.

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