Il Natale 2025 si conferma un periodo di forte mobilità, ma con consumi sotto pressione. È il quadro che emerge dall’analisi del Centro Studi Conflavoro sui comportamenti di spesa degli italiani in vista delle festività. La spesa complessiva scende a 18,4 miliardi di euro, contro i 20 miliardi dello scorso anno, con una contrazione dell’8%. In calo anche il budget mensile delle famiglie, che passa da 2.300 a 1.980 euro, segnando una riduzione del 13,9%. Diminuisce, seppur in misura più contenuta, anche il valore medio dei regali, che si attesta a 204 euro pro capite (-2,8%).
A pesare sui bilanci domestici è soprattutto l’aumento delle spese fisse. La voce più rilevante resta l’abitazione, che assorbe il 33% delle risorse, seguita dai beni alimentari ed essenziali (27%), da energia e utenze (15%) e da trasporti e assicurazioni (9%). Una struttura di spesa che porta molte famiglie a destinare la tredicesima principalmente alla copertura dei costi ricorrenti, riducendo lo spazio per i consumi discrezionali legati alle festività.
Sul fronte alimentare, secondo i dati del Centro Studi diretto da Sandro Susini, la tradizione tiene. Per pranzi e cene di Natale e Capodanno gli italiani spenderanno complessivamente 2,4 miliardi di euro, con una media di 152 euro a famiglia. Il rinnovo degli addobbi natalizi riguarda il 37% delle famiglie, con una spesa media stimata in 260 euro.
Rilevante il contributo del turismo. Tra Natale e l’Epifania si muoveranno 18,5 milioni di italiani, di cui 10 milioni per una vera e propria vacanza. La spesa media per i viaggi sale a 410 euro, in crescita del 18,3% rispetto al 2024. Per le destinazioni nazionali la media si attesta a 370 euro, mentre per l’estero raggiunge i 950 euro. La classifica delle mete italiane vede Napoli in testa, seguita da Milano, Roma, Catania, Palermo, Torino, Bari, Verona, Venezia e Bologna. Fuori dai confini nazionali prevalgono Spagna, Francia e Gran Bretagna.
Lo shopping natalizio conferma la centralità del digitale. Il 62% degli italiani adotta un approccio ibrido, alternando acquisti online e nei negozi fisici, mentre il 65% anticipa i regali sfruttando il Black Friday. Le categorie più acquistate restano abbigliamento (25%), prodotti per la bellezza (20%), giocattoli (18%), libri (15%) ed enogastronomia (10%).
Accanto ai consumi, emerge con forza anche la dimensione solidale. Nel Natale 2025 il 28% degli italiani parteciperà ad attività benefiche e il 15% effettuerà almeno una donazione. I livelli più elevati di partecipazione si registrano nella fascia 45–74 anni, con percentuali comprese tra il 14% e il 17%, mentre tra i più giovani prevalgono forme di supporto non monetarie. Le motivazioni principali alla base delle donazioni sono il valore etico del gesto (37%), la volontà di ridurre sprechi e consumismo (31%) e l’impatto concreto dell’aiuto (15%).

“Il Natale 2025 racconta un’Italia che non rinuncia alle proprie tradizioni, ma in cui il carovita assorbe la tredicesima e frena i consumi tradizionali”, commenta Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. “È necessario rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie, sostenendo le imprese nelle assunzioni e creando le condizioni per migliorare le retribuzioni. La crescita della spesa turistica è un segnale positivo, ma sul commercio servono nuove misure. L’aumento degli acquisti online non deve penalizzare i negozi di prossimità e le piccole imprese: occorrono strumenti concreti per accompagnare il tessuto produttivo nel salto digitale, senza disperderne l’identità”.

