La giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre 2024, è stata rilasciata ed è in viaggio verso l’Italia. Il governo italiano ha annunciato la sua liberazione, sottolineando l’intenso lavoro diplomatico e di intelligence che ha portato a questo risultato. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha informato personalmente i genitori della giornalista.
Sala, 29 anni, si trovava a Teheran con un regolare visto giornalistico quando è stata arrestata, ufficialmente per “violazione delle leggi della Repubblica Islamica”. Durante la detenzione nel carcere di Evin, noto per ospitare dissidenti politici, è stata sottoposta a isolamento e condizioni difficili, dormendo sul pavimento e ricevendo cibo limitato.
L’arresto di Sala è avvenuto pochi giorni dopo la detenzione a Milano di Mohammad Abedini Najafabadi, un ingegnere iraniano accusato dagli Stati Uniti di aver fornito tecnologia per droni utilizzati in attacchi contro forze americane.
Questa coincidenza ha sollevato ipotesi su un possibile legame tra i due eventi, suggerendo che l’Iran potesse utilizzare la giornalista come leva diplomatica per ottenere la liberazione di Abedini, eventualità smentita dall’ambasciata iraniana, che ha comunque sottolineato come considerasse illegittimo l’arresto dell’ingegnere.
Il governo italiano ha affrontato una complessa situazione diplomatica, bilanciando le relazioni con l’Iran e gli Stati Uniti. La liberazione di Sala è stata ottenuta grazie a negoziati discreti e all’intervento diretto delle autorità italiane, inclusa una visita del Presidente del Consiglio Meloni negli Stati Uniti per discutere del caso.