L’Italia sale ufficialmente sul podio delle destinazioni mondiali per congressi internazionali, conquistando il terzo posto assoluto nel ranking 2024 dell’UIA – Union of International Associations, preceduta solo da Stati Uniti e Belgio. A rivelarlo è Eureka MICE International, che ha diffuso i principali dati del 66° International Meetings Statistics Report dell’UIA, la cui pubblicazione ufficiale è attesa per settembre.
Il risultato, già consultabile nella Library della Congress Intelligence Unit, il nuovo osservatorio indipendente sul mercato congressuale europeo, certifica la crescente competitività dell’Italia nel comparto degli eventi associativi, nonostante la persistente assenza di un coordinamento nazionale.
L’Italia in crescita su molte destinazioni
Il posizionamento dell’Italia appare come merito di alcune destinazioni che hanno saputo interpretare al meglio l’evoluzione del settore, adattandosi alle nuove esigenze del mondo associativo.
Roma sale dal 14° al 9° posto mondiale, confermandosi la città leader per volume e visibilità internazionale.
Milano migliora dal 34° al 26°, consolidando il suo ruolo di hub per eventi corporate e scientifici.
Firenze guadagna terreno (da 47ª a 44ª), valorizzando l’integrazione tra flussi turistici alto-spendenti e l’offerta congressuale.
Bologna compie un balzo notevole, dalla 131ª alla 46ª posizione, grazie a una strategia strutturata e a investimenti mirati.
Padova, da 272ª a 197ª, rappresenta un modello di ripresa post-pandemica, trainata dal nuovo centro congressi.
Anche Torino (da 111ª a 80ª) e Palermo (209ª) evidenziano dinamiche positive. Meno incoraggianti le performance di Napoli, che scende dal 77° al 90° posto, e soprattutto di Venezia, che retrocede dal 143° al 162°.
Il paradosso italiano: grandi risultati, poca regia
Il quadro complessivo mostra una realtà fatta di eccellenze locali, ma ancora priva di una governance istituzionale capace di supportare e consolidare i risultati raggiunti. “Ogni territorio agisce con strategie autonome, spesso efficaci, ma mancano continuità, rappresentanza internazionale e visione condivisa”, osserva Giancarlo Leporatti, coordinatore della Congress Intelligence Unit e ideatore di Association Days Europe, una delle manifestazioni che da 10 anni favorisce l’incontro in Italia delle destinazioni con i decisioni maker internazionali del mondo MICE.
Un rischio concreto, sottolinea Leporatti, è che si tratti solo di un picco isolato: “Il posizionamento dell’Italia non è frutto del caso. Ma senza una governance super partes, si rischia di disperdere il vantaggio acquisito”