BT4Europe, rete europea delle associazioni di business travel, ha espresso soddisfazione per la conferma scritta con cui la Commissione europea dichiara di sostenere la possibilità di esenzione dall’obbligo di richiedere la certificazione A1 per i viaggi di lavoro di breve durata all’interno dell’Unione europea.
Il modello A1 è un certificato che attesta quale legislazione in materia di sicurezza sociale (previdenza) si applica a un lavoratore che si trasferisce temporaneamente per lavoro in un altro Stato membro dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo o in Svizzera. Viene rilasciato dall’ente previdenziale (in Italia, l’INPS) e serve a confermare che il lavoratore resta assicurato previdenzialmente nel paese di origine, evitando la doppia contribuzione nei paesi di destinazione.
Nel riscontro ufficiale inviato a BT4Europe – firmato per conto della vicepresidente esecutiva Roxana Mînzatu e dei commissari Valdis Dombrovskis e Apostolos Tzitzikostas – la Commissione riconosce gli oneri amministrativi derivanti dalle attuali regole sull’A1 e precisa che un’esenzione per i business traveller è già in discussione tra co-legislatori nel quadro della revisione del regolamento (CE) 883/2004 sulla coordinazione dei sistemi di sicurezza sociale.
Il modello A1 è necessario principalmente nei seguenti casi:
- Lavoratori dipendenti “distaccati” all’estero per un periodo massimo di 24 mesi.
- Lavoratori autonomi che svolgono la stessa attività all’estero, sempre per un periodo massimo di 24 mesi.
- Lavoratori che di norma operano in più Stati UE, alternativamente o contemporaneamente.
Oggi, anche per viaggi di lavoro brevi e riunioni, la normativa UE impone che il lavoratore abbia il documento A1 durante le trasferte in Europa, indipendentemente dalla durata o dall’esclusione di mansioni operative. La richiesta va presentata prima della partenza, solitamente dal datore di lavoro, tramite procedura telematica all’ente previdenziale. L’obbligo ha suscitato molte critiche per l’elevata burocrazia, soprattutto nel settore business travel, dove ci sono spostamenti frequenti e di breve durata.
«Si tratta di una tappa importante», ha dichiarato Odete Pimenta da Silva, tesoriera di BT4Europe. «Da anni il mondo del business travel chiede di eliminare burocrazie inutili per i viaggi di lavoro più brevi. Il sostegno esplicito della Commissione dimostra che il messaggio è stato recepito».
Nella lettera di risposta, la vicepresidente esecutiva Mînzatu ha ribadito: «La Commissione sostiene la modifica delle regole. Secondo l’ultimo accordo provvisorio raggiunto nel dicembre 2021, la definizione di “viaggi d’affari” comprende attività lavorative dipendenti o autonome limitate nel tempo e connesse agli interessi dell’impresa o del professionista, escludendo la prestazione di servizi o la consegna di beni, ma includendo la partecipazione a riunioni, eventi culturali e scientifici, conferenze, seminari di ricerca o programmi di formazione».
Mînzatu ha inoltre aggiunto che, alla luce dei progressi compiuti sotto la presidenza polacca del Consiglio dell’UE, un accordo definitivo potrebbe essere raggiunto durante la presidenza cipriota.
BT4Europe aveva proposto un’esenzione di 14 giorni per i viaggi d’affari – quali trasferte per meeting, conferenze o attività formative – accompagnata dalla digitalizzazione completa delle procedure ancora in vigore. La Commissione ha confermato che queste misure rispondono al suo obiettivo di semplificare le norme, ridurre gli oneri amministrativi e rafforzare la competitività nel mercato unico.
Tra i prossimi passi annunciati da Bruxelles figurano:
- completare online tutte le procedure A1 nell’ambito del regolamento sullo Sportello Digitale Unico;
- concludere entro il 2025 uno studio sull’interoperabilità digitale tra dichiarazioni A1 e di distacco;
- introdurre nel 2026 il Pass europeo di sicurezza sociale, parte del pacchetto “Fair Labour Mobility”, per consentire una verifica digitale in tempo reale.
BT4Europe continua a sollecitare Parlamento e Consiglio europei affinché raggiungano rapidamente un accordo finale, garantendo ai viaggi d’affari di breve durata un quadro più fluido, competitivo e conforme alle regole dell’Unione europea.

