Scatta l’allarme tra le principali organizzazioni del comparto turistico italiano dopo l’annuncio, giudicato improvviso e ingiustificato, della chiusura dello sportello agevolativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedicato ai programmi di sviluppo turistico. A lanciare l’allarme, con un comunicato congiunto, sono Confindustria Alberghi, Federterme e Federturismo, che chiedono un intervento diretto della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per fare chiarezza sulla misura e scongiurare danni al settore.
La chiusura è prevista per le ore 12.00 del 1° luglio 2025, come stabilito da un decreto pubblicato il 24 giugno. Il provvedimento viene giustificato dal Ministero con il rischio di esaurimento delle risorse disponibili a fronte di un numero di domande superiore alla dotazione prevista. Una spiegazione che però non convince le associazioni, anche alla luce delle precedenti dichiarazioni ministeriali che parlavano di una “forte moria” delle istanze presentate.
«Siamo di fronte a un atto grave e inatteso – si legge nella nota – adottato senza alcun confronto con le rappresentanze del settore». La decisione, si sottolinea, rischia di bloccare progetti già avviati, scoraggiare investimenti privati e minare la fiducia degli operatori nelle istituzioni pubbliche. Ancora più critico, secondo le associazioni, il momento in cui avviene: tra tre mesi Roma ospiterà per la prima volta in Italia l’assemblea mondiale del WTTC (World Travel & Tourism Council), un’occasione di visibilità strategica per il Paese. «Una simile misura – avvertono – rischia di trasmettere un’immagine di instabilità normativa, con effetti reputazionali anche sui mercati internazionali».
Il settore turistico, ricordano le sigle firmatarie, rappresenta una delle leve centrali dell’economia italiana, contribuendo in modo significativo a occupazione, crescita territoriale e sviluppo delle aree interne. In questo contesto, l’interruzione anticipata di un canale di finanziamento pubblico dedicato alla competitività delle imprese appare in totale controtendenza con gli obiettivi di politica industriale e di valorizzazione del patrimonio turistico nazionale.
«È necessario – conclude la nota – un coordinamento istituzionale urgente per chiarire le motivazioni della scelta e ristabilire un quadro certo e trasparente per le imprese. La chiusura dello sportello non può essere considerata una soluzione sostenibile, tanto più alla luce del ruolo “stellare” che il turismo riveste nel sistema economico del Paese. Chiediamo un intervento diretto della Presidente Meloni per garantire continuità, chiarezza e responsabilità nella gestione delle politiche turistiche».