Sarà per via del profilo delle Piramidi, che soprattutto al tramonto si stagliano contro il sole che scompare e rimandano infinite suggestioni, oppure per la magnificenza dei geroglifici e delle opere orafe scoperte durante gli scavi, ma l’Egitto ha sempre affascinato il mondo Occidentale. Come del resto la sua religione, che racconta di tante divinità diverse, ispirate alle forze della Natura e celebrate per propiziarle. Nomi e figure che fanno parte della tradizione come Ra, il dio del sole e signore della Terra, o Iside che sovrintende al mondo della fertilità e della maternità o ancora Anubi, che concede l’accesso al Regno dei morti. La loro immagine e le loro storie sono trasmigrate dal mondo Egizio a quello Occidentale senza fatica e sono diventate centrali anche per racconti e storie, sia nel mondo del cinema, che della letteratura o dei videogames.
Sui videogiochi l’ombra del Faraone
Il settore dei videogiochi si è fatto conquistare dall’ambientazione e dai personaggi dell’antico Egitto già molti anni fa. Negli anni Ottanta, ad esempio, andava di moda King’s Valley di Konami, una piattaforma a due dimensioni con un gioco ambientato dentro una piramide maledetta. Dopo qualche anno, invece, a far impazzire di gioia gli appassionati di videogames è stato Day of the Pharaoh, che girava su Commodore Amiga, Atari ST ed MS-Dos e coinvolgeva giochi di intelligenza, scambi commerciali e abilità complesse anziché lo spirito di avventura. In quel periodo anche il gioco Eye of Horus, con protagonista il dio Horus e ambientato in un antico sepolcro, è stato apprezzato e venduto molto bene. Negli anni Novanta, la passione egizia è rimasta attiva, con proposte come The Curse of Ra o Pharaoh di Impression Games, una specie di Sim City ambientata nell’Antico Egitto.
Il fascino delle piramidi tuttavia non si è fermato soltanto al gaming, ma ha trovato ampio spazio anche nel gambling. Se si vogliono analizzare le ragioni per cui il tema egizio è popolare soprattutto nelle slot machine, come nel caso della celebre slot Book of Ra, dellla celeberrima categoria di slot libri, l’impresa non è alquanto semplice e i fattori potrebbero essere molteplici. Tralasciando il semplice fascino che la cultura egizia ha sempre esercitato, potremmo dire che, in particolar modo, l’Italia è connesso agli antichi Faraoni tramite un filo rosso. Pensiamo ad esempio all’amore tra Cleopatra e Marco Aurelio o ancora al museo Egizio di Torino, il più grande dopo quello de Il Cairo. Oppure sarà il culto dei morti e il mistero dell’aldilà tanto cari agli antichi faraoni. E come non pensare al brivido della caccia ai tesori delle piramidi.
Insomma, tutti questi fattori sommati hanno dato origine ad una grande tradizione nelle slot machine. Il titolo più popolare è sicuramente Book of Ra, il cui successo si è trascinato dal 2008 con la saga Book of Ra Deluxe fino al 2019 con Book of Ra Deluxe 10. Un tema “evergreen” che non ha mai smesso di affascinare, le cui immagini, suoni e colori giocano un ruolo fondamentale, e per qualcuno il faraone delle piramidi è anche il faraone delle slot.
Sul grande schermo Piramidi e molto altro
L’altro settore che non ha saputo resistere al fascino misterioso dell’antico Egitto è stato quello del cinema. Sul grande schermo il mondo degli Egizi è diventato uno spunto stimolante per racconti a sfondo storico, missioni avventurose, thriller mozzafiato. Un elenco esaustivo sarebbe troppo lungo da riportare, ma si possono citare almeno alcuni dei film che hanno appassionato diverse generazioni. Si comincia ovviamente con “Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta”, che è ambientato nell’antico Egitto dove l’affascinante archeologo va alla ricerca dell’Arca dell’Alleanza, perché contiene i frammenti delle tavole della Legge donate da Dio al popolo di Israele. Un altro personaggio cinematografico (e ancor prima letterario) che ha sfidato il fato in Egitto è il detective Poirot creato ad Agatha Christie. In “Assassinio sul Nilo” la crociera sul Nilo scelta come luna di miele si tinge di giallo dopo la morte di una donna. Intrighi, triangoli amorosi, indagini argute si sviluppano con le Piramidi e il grande fiume come sfondo. Infine James Bond, lo 007 creato da Ian Fleming e diventato uno dei personaggi cinematografici più amati, con le sue avventure di spionaggio, ha scelto il paese dei Faraoni per una delle storie più amate. Il film si intitola “Agente 007 – La spia che mi amava” e vede Bond, interpretato da Roger Moore, in Egitto e poi in Sardegna sulle tracce di due sottomarini armati con testate nucleari scomparsi in modo decisamente misterioso.
Nella libreria le storie del mondo antico
Già i titoli di questi film dimostrano come anche a letteratura abbia spesso scelto la storia o i paesaggi dell’Egitto per sviluppare romanzi che hanno conquistato lettori. Da Ian Fleming ad Agatha Christie, sono numerosi gli esempi da citare nel mondo della fiction. Ma la tradizione egizia è all’origine di testi interessanti anche in altri settori, dalla storia fino all’informatica. Scorrendo tra i titoli a disposizione, ad esempio, si scoprono testi da non perdere come “I tesori nascosti dell’antico Egitto” di Zahi Hawass oppure la “Storia dell’antico Egitto” di Nicolas Grimal. L’elemento di mistero derivante da una scrittura non ancora del tutto decifrata e da tradizioni e abitudini che appaiono criptiche è invece al centro di altro due testi che gli aspiranti egittologi non possono perdere: “Enigma Nefertiti. Il più grande mistero dell’antico Egitto” firmato da Brando Quilici e Zahi Hawass e “Codici & segreti. La storia affascinante dei messaggi cifrati dall’antico Egitto a Internet” scritto da Simon Singh e adatto a un pubblico che ama logica e indovinelli. Al di là di libri, videogiochi e film, comunque, chiunque volesse farsi un’idea dei simboli e della ricchezza della tradizione e della cultura degli Egizi, può anche scoprirla con una visita al Museo. Sono due le destinazione chiave per questo obiettivo: il Museo Egizio di Torino o il British Museum di Londra. Nello splendido museo inglese si trova una collezione di opere e manufatti dell’antichità davvero sontuosa, che adesso si può scoprire anche stando comodamente sul divano di casa. Grazie alla visita virtuale, creata durante la pandemia e rimasta a disposizione di coloro che non hanno tempo per un viaggio al di là della Manica.