LVG Group chiude il 2025 con risultati che segnano un cambio di passo nella sua storia recente e proietta il proprio sviluppo su una traiettoria di forte espansione nei prossimi tre anni. Con un fatturato che sfiora i 18 milioni di euro, un EBITDA a quota 3 milioni e una forza lavoro di circa 300 dipendenti, il gruppo fondato e guidato da Claudio Lavagna si prepara ad affrontare il 2026 con un piano di crescita che punta a trasformare una realtà indipendente in uno dei principali operatori alberghieri italiani per dimensione e modello industriale.
Oggi LVG Hotel Collection conta 13 strutture in gestione diretta tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Sardegna, per un totale di 571 camere. Entro la fine del 2026 saliranno a 17 grazie a quattro nuove aperture già pianificate, mentre l’orizzonte di medio periodo è ancora più ambizioso: raggiungere quota 50 alberghi nel giro di tre anni, con un ritmo di sviluppo che punta simbolicamente a “un hotel al mese”.
Un obiettivo che richiederà esecuzione rigorosa, nuove acquisizioni e un’organizzazione in grado di scalare senza perdere controllo. La strategia è chiara: mantenere un forte radicamento territoriale delle singole strutture, costruire un vero collection brand riconoscibile, rafforzare le relazioni con i sistemi locali del turismo e sviluppare prodotti dedicati per tour operator e aziende.
“Prezzi, costi e mercato cambiano con una velocità mai vista prima. La tecnologia è fondamentale, ma non può bastare da sola. I risultati arrivano quando strumenti avanzati e persone lavorano insieme”, sintetizza Lavagna. È su questo equilibrio che LVG fonda la propria ambizione di diventare uno dei principali gruppi alberghieri indipendenti italiani.
Dall’Aparthotel di Torino alla crescita durante il Covid
La storia di LVG Group parte da lontano e non nasce come un progetto industriale strutturato, ma come una scommessa imprenditoriale. È il 2013 quando Claudio Lavagna entra nel mondo dell’hospitality con un Aparthotel a Torino. L’esperimento funziona e apre la strada alla creazione di una società di consulenza strategica per le strutture ricettive e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche dedicate all’alberghiero.
Il salto definitivo avviene qualche anno più tardi con la costituzione della start-up che porterà alla gestione diretta del primo hotel, “Al Mulino” di Alessandria. L’inaugurazione avviene a poche settimane dallo scoppio della pandemia. Un tempismo che avrebbe messo in ginocchio molte realtà emergenti. LVG resiste grazie all’attività consulenziale e alla scelta di continuare a investire anche nei mesi più difficili. Quando la domanda riparte, il gruppo si trova pronto con un modello già rodato.
Il 2019 segna formalmente la nascita di LVG Group come realtà strutturata. Da lì in avanti le acquisizioni si moltiplicano, con una crescita concentrata soprattutto nel Nord Italia, seguita dallo sbarco in Sardegna, che rappresenta per il gruppo un banco di prova importante, oltre i confini dei suoi mercati storici.
I numeri della crescita e il rafforzamento finanziario
Il 2025 certifica il consolidamento del progetto. Il fatturato passa dai 14 milioni del 2024 a quasi 18 milioni, mentre il margine operativo lordo raddoppia in un anno, da 1,5 a 3 milioni. La crescita dell’organico accompagna quella del business: dai 200 dipendenti del 2024 ai 300 del 2025, di cui circa 100 legati alle nuove aperture e, come sottolinea il management, non stagionali.
A maggio arriva un passaggio cruciale anche sul fronte degli assetti societari. White Bridge Investments III entra nella società con un aumento di capitale da 10 milioni di euro, acquisendo la maggioranza. Claudio Lavagna mantiene il 21% delle quote. L’operazione fornisce al gruppo la leva finanziaria per sostenere le acquisizioni e per affrontare una fase espansiva che richiede capitali, struttura organizzativa e una capacità di esecuzione superiore rispetto a quella di una tipica catena indipendente.
Quattro nuovi hotel tra fine 2025 e 2026
Il piano operativo è già visibile sul territorio. Le nuove strutture in arrivo sono distribuite in aree chiave del Nord Italia e coprono segmenti diversi del mercato. A dicembre 2025 apre l’Hotel La Bussola di Novara, terza struttura del gruppo in provincia. Dispone di 100 camere e di un’area congressi con cinque sale modulabili, che nel layout plenaria possono ospitare fino a 400 persone.
Sempre a dicembre entra nel portafoglio l’Hotel Ritz di Pavia, con 116 camere e una sala meeting. Il progetto è orientato sia al business travel sia al leisure, con un focus esplicito sulla valorizzazione dell’offerta enogastronomica del territorio pavese e dell’Oltrepò.
A marzo 2026 sarà la volta dell’Hotel Belfiore di Mantova, prima struttura costruita ex novo sotto il marchio LVG Hotel Collection. Settanta camere e una configurazione pensata per intercettare la domanda MICE e i flussi intermediati dai tour operator.
A novembre 2026 aprirà a Brescia il primo quattro stelle superior del gruppo, in un ex palazzo bancario storico nel centro città. Cinquanta camere e un posizionamento più alto di gamma, che segna un’evoluzione del portfolio verso segmenti premium. Tutte le nuove strutture saranno in gestione diretta. Parallelamente, il gruppo prevede di acquisire la proprietà di almeno il 15% degli hotel del portafoglio nel medio periodo.
Tecnologia proprietaria e controllo centralizzato
Un elemento distintivo del modello LVG è l’integrazione verticale sul fronte tecnologico. Diamond Tech, la software house interna derivata da un’acquisizione nel 2024, ha sviluppato Diamonds Hub, una piattaforma che unifica revenue management, controllo di gestione, brand reputation e quality management in un’unica dashboard.
A questa si affiancano una piattaforma di e-learning per la formazione del personale e un sistema di intelligenza artificiale proprietario che supporta le decisioni operative. Il sistema è progettato per offrire una visione in tempo reale delle performance e per diffondere rapidamente best practice all’interno dell’organizzazione.
La strategia distributiva: focus sulle vendite dirette senza demonizzare le OTA
Dal punto di vista commerciale, il gruppo ha recentemente lanciato il sito di prenotazione di catena, con l’obiettivo di aumentare il peso delle vendite dirette. Le OTA non vengono considerate un nemico, ma uno strumento da utilizzare in modo selettivo.
Per le nuove aperture, circa il 35% delle prenotazioni arriva dai portali online, percentuale che tende poi a stabilizzarsi intorno al 18% una volta raggiunta la maturità commerciale delle strutture. Un equilibrio che punta a ridurre la dipendenza dalle intermediazioni senza rinunciare alla visibilità garantita dai grandi player del web travel.
MICE e gruppi sportivi: due mercati in forte sviluppo
Il segmento MICE rappresenta uno degli assi di sviluppo principali del gruppo. Diversi hotel del portfolio sono dotati di spazi congressuali rilevanti, come nel caso di Novara e Mantova, e LVG sta lavorando per posizionarsi come operatore di riferimento nelle destinazioni secondarie, dove la domanda di eventi aziendali incontra spesso un’offerta limitata.
Accanto al MICE, cresce l’attenzione verso i gruppi sportivi, un segmento considerato strategico per la destagionalizzazione e per l’occupazione delle strutture in periodi di bassa domanda leisure. Il gruppo ha esperienza su pacchetti dedicati per squadre e staff tecnici, con servizi su misura, flessibilità nelle policy e strutture adatte alla gestione di grandi numeri, in particolare nelle città medie e nei capoluoghi di provincia.
Formazione e capitale umano come asset competitivo
La LVG Academy è il presidio formativo del gruppo. Propone corsi su revenue management, pricing, marketing e gestione operativa, sia in presenza sia in digitale. Parallelamente, LVG ha avviato collaborazioni con istituti superiori e università per intercettare giovani talenti e accompagnarli in un percorso strutturato di crescita professionale. In un settore caratterizzato da carenza di personale qualificato, il gruppo punta a differenziarsi come datore di lavoro stabile, in grado di offrire formazione continua e opportunità di carriera.

