Quando si parla di green mobility non stupisce vedere in prima fila l’Alto Adige, perché, si sa, è una regione che da sempre protegge il suo territorio e investe sula tutela dell’ambiente, la sua risorsa più preziosa. Tanto da meritare l’appellativo di Green Region d’Italia.

Da poco l’Alto Adige ha dato il via a un piano ambizioso che prevede, entro il 2050, la riduzione di emissioni pro capite di CO2 a meno di 1,5 tonnellate l’anno, e punta dritto sulla mobilità elettrica con un piano di incentivi che prevede un bonus di 4.000 € per chi compra un’auto elettrica e di 2.000 per chi acquista un’ibrida plug-in: dieci milioni di stanziamento per #viaggiareSmart: aiuti ad aziende e privati anche per acquistare bici e scooter a emissioni zero e per installare colonnine di ricarica.

Se ne parla l’11 maggio a Milano presso Dream Factory di Corso Garibaldi, che ospita la terza tappa del roadshow di Vertical Innovation dal titolo “Green Mobility e automotive. La scommessa (condivisa) dell’Alto Adige”. Focus su infrastrutture, centri di ricerca e imprese, opportunità di investimento e collaborazione tra la Lombardia e l’Alto Adige. Ne discutono Stefano Bottelli, Cto di Y.Share, startup milanese che ha realizzato un innovativo sistema per condividere l’auto; Roberto Cavaliere, Get Innovative IDM Alto Adige; Alessandro Costa, Head of Development di Alperia; Alessandro Marsilio, presidente di DriWe – un sistema di ricarica a pannelli solari – che ha regalato a Papa Francesco per i suoi 80 anni un veicolo elettrico, e Francesco Vellucci, ricercatore ENEA del Laboratorio di Sistemi e Tecnologie per la Mobilità e l’Accumulo. Per partecipare: eventi@verticalinnovation.it.

La batteria con le ruote

Risponde Genova con un progetto pilota che utilizza la tecnologia V2G (Vehicle to Grid).
L’acronimo è usato oggi per indicare sistemi di ricarica per auto elettriche in grado di trasformare tutti i veicoli plug-in in batterie on demand per la rete.
Ultima frontiera della mobilità sostenibile, la tecnologia V2G approda in Italia grazie all’accordo firmato in questi giorni tra Enel Energia, Nissan Italia e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) che assieme hanno lanciato il primo esperimento nazionale di car sharing elettrico aziendale con punti di ricarica V2G.

Le colonnine, installate da Enel Energia presso l’ITT, al momento funzionano solo in modo unidirezionale ma non appena definito il quadro regolatorio passeranno alla gestione bidirezionale della carica, permettendo di considerare le e-car come vere e proprie “batterie con le ruote”, in grado di accumulare e reimmettere in rete l’energia non utilizzata.

Per il car sharing Nissan ha messo a disposizione dell’IIT due veicoli 100% elettrici, modello LEAF oltre a una piattaforma di gestione su App denominata Glide.

Al cuore del progetto – testato anche il Gran Bretagna e Danimarca – c’è la batteria Xstorage, realizzata da Nissan Design Europe in collaborazione con la multinazionale energetica Eaton. Il sistema da accumulo con i suoi 4,2 kW di potenza e inverter integrato può sfruttare l’integrazione con impianti fotovoltaici domestici, stoccare la corrente quando i costi sono inferiori per cederla durante i picchi o i black out, permettendo di rivendere all’operatore i quantitativi in eccesso.

Il progetto pilota partito a Genova s’inserisce nell’ambito di una collaborazione tra IIT ed Enel Energia avviata nel febbraio dello scorso anno, quando è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la ricerca, l’industrializzazione e l’applicazione integrata di prodotti, servizi e soluzioni innovative nel campo dell’efficienza energetica e della generazione distribuita. I campi applicativi riguardano principalmente la realizzazione di batterie al grafene, di pannelli fotovoltaici più performanti sempre grazie all’utilizzo di grafene e un nuovo sistema di produzione rinnovabile capace di sfruttare il moto del mare.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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