Vi abbiamo parlato la settimana scorsa di Milano Food Week, che dal 4 all’11 maggio porterà alla ribalta in diversi quartieri e location milanesi, molte già arcinote grazie al FuoriSalone, le nuove tendenze in campo del food & beverage.

Questa settimana voglio parlarvi di altri due eventi che mi confermano sempre di più perché Milano – la città in cui sono nata e vissuta da sempre storcendo spesso il naso – sia diventata in breve tempo la mia città del cuore, sempre vivace e piena di sorprese ed eventi interessanti. Ecco dunque che questo mese Milano mi consente di soddisfare due delle mie grandi passioni.

Orticola di Lombardia

La prima è per le piante e dei fiori, e tutti gli anni attendo con gioia Orticola di Lombardia, uno degli appuntamenti primaverili più amati dai milanesi.

Tre giorni di incontri, laboratori, corsi e una magnifica mostra mercato di fiori, piante e frutti insoliti, rari e antichi ai Giardini Pubblici Montanelli di via Palestro, dal 5 al 7 maggio dalle 9.30 alle 19.00 dove si riuniranno 160 espositori. L’anno scorso i visitatori sono stati 33.500 e più di 52.000 le visite al sito orticola.org.

L’associazione, nata nel 1865 su modello della Societè d’Horticulture de France, ha cominciato nel 1996 a organizzare la mostra mercato con il patrocinio del Comune di Milano, con lo scopo di diffondere la cultura del giardino e del paesaggio.

Tema della XXII edizione, Le Piante italiane per il Giardino italiano.

I proventi della mostra sono destinati al verde cittadino. È in quest’ottica che Orticola per Milano da quest’anno si occupa della sistemazione e della manutenzione del Giardino Perego in via dei Giardini, inaugura un nuovo ciclo quadriennale de “Le Giornate di Studio” presso la Gam, presenta il Giardino di Palazzo Reale che sarà definitivo, e segue l’ampliamento degli Orti Fioriti a Citylife. Il progetto, a cura di Filippo Pizzoni e Susanna Magistretti, invita alla scoperta di veri e propri orti-giardini a tema, spazi fatti apposta per ospitare coltivazioni orticole particolari mettendo a disposizione del pubblico spazi verdi aperti, adatti allo svago e a momenti di relax.

Come ogni mostra di successo, anche questa ha il suo Fuori Orticola, con varie iniziative tra cui “A Spasso in via Fiori Chiari”: nel cuore di Brera sono allestite le vetrine e gli spazi antistanti, in un proseguimento di piante e fiori tra dentro e fuori. Fioristi, floral designer, decoratori si esibiscono in Art & Flowers, reinterpretando i dipinti più iconici a soggetto floreale con la supervisione di Filippo Pizzoni, architetto paesaggista e vice presidente di orticola di Lombardia. L’idea è la base di una nuova partnership che coinvolge Orticola, l’Associazione Commercianti di via Fiori Chiari e il mensile Marie Claire Maison con il contributo di CityLife per far vivere nei colori, nei profumi, nella natura, da venerdì 5 a domenica 7 maggio, una delle più conosciute e storiche vie della città.

Ritorna anche Orticola al Museo, con convenzioni con diversi musei cittadini. Ai partner del 2016 – Gallerie d’Italia, Museo Bagatti Valsecchi, Museo Poldi Pezzoli, Pinacoteca di Brera – si affiancano quest’anno la GAM, Galleria d’Arte Moderna, partner storico dell’associazione, il Triennale Design Museum e il MUBA, il Museo dei Bambini.

Open House Milano

L’altra mia grande passione è quella per l’architettura, e a questa è dedicata l’iniziativa di Open House, che a Milano è solamente al suo secondo appuntamento, mentre a Roma esiste già dal 2012.

Era ora che anche Milano si aggiungesse alla lista, anche perché, come sa bene chi ci abita, molte delle sue bellezze sono nascoste nei cortili delle case antiche o dietro le porte di quelle più moderne.

Lo scopo di Open House Milano è proprio quello di rendere accessibili a tutti, gratuitamente, edifici pubblici e privati dal notevole valore architettonico che normalmente sono chiusi al pubblico. Dal 2015 Open House Milano fa parte del circuito Open House Wordlwide, evento internazionale che ha avuto origine a Londra e da qui ha coinvolto quattro continenti e 31 città.

L’evento si svolge sabato 13 e domenica 14 maggio in più di 85 location disseminate in tutti i quartieri, dal centro alle periferie. La città è stata divisa con l’antico criterio dei Sestieri: sei aree che si sviluppano sulle direttrici delle storiche porte, dal centro alla periferia, per scoprire anche lo sviluppo urbanistico della città.

Le visite gratuite e guidate sono tenute dai progettisti stessi, studenti delle facoltà milanesi e cultori d’architettura e ha il patrocinio del Comune di Milano, il sostegno di della Fondazione Cariplo e della Fondazione AEM, e diversi media partner tra cui il Corriere della Sera e Living.

Per partecipare ci sono tre modalità: accedere senza prenotazione per ordine di arrivo, prenotandosi sul sito dal 3 maggio (posti limitati) o tramite rush line ovvero sostituendo le persone che pur registrate non si sono presentate al sito. Attenzione: alcuni siti sono accessibili solo su prenotazione e le fasce orarie sono variabili. Verificare su ogni scheda del programma sul sito.

Tra gli edifici che hanno aderito all’iniziativa la palazzina della Rai, il Corriere della Sera, la Biblioteca Sormani e il Politecnico, grattacieli come il Pirelli, il Palazzo Lombardia e il grattacielo Milano di via Vittor Pisani, la Palazzina Appiani del Parco Sempione e la Palazzina Liberty, gli studi della Warner Music Italia, il recente BASE di via Tortona e i Frigoriferi Milanesi di via Piranesi e una serie infinita di chiese e oratori, palazzi nobiliari, gallerie d’arte, studi di architetti famosi e fondazioni private, in un percorso che unisce al patrimonio architettonico moderno e contemporaneo la ricchezza artistica e culturale che caratterizza Milano dall’antichità in poi.

Open House promuove il tema della città partecipata dai cittadini, favorendo il dialogo fra pubblico e privato, fra cittadinanza e impresa e accrescendo il senso di appartenenza alla propria città e vuole dare vita a un circolo virtuoso intorno allo sviluppo sostenibile del territorio e del suo patrimonio.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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