Phygital Sustainabilty Expo, primo evento in Italia dedicato alla transizione ecosostenibile dei brand di moda e di design, organizzato da Sustainable Fashion Innovation Society, si terrà in presenza a Roma presso il complesso archeologico dei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali – dal 4 al 5 giugno 2024. Il programma è stato presentato a Roma, nella sala delle Bandiere, presso la sede del Parlamento europeo in Italia, dalla presidente di Sustainable Fashion Innovation Society, Valeria Mangani, con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza, il direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Antonio Parenti, il direttore Ufficio Beni di Consumo ICE, Matteo Masini e l’assessore di Roma Capitale ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato.
La due giorni, giunta alla quinta edizione, si declina quest’anno in numerosi panel, momenti di dibattito, Sfilata Narrata e attività interattive “con l’obiettivo”, ha spiegato Mangani, “di educare il pubblico alla cultura della sostenibilità”.
“Phygital Sustainability Expo® riunisce istituzioni, imprese e territorio con lo scopo di valorizzare il sistema produttivo, creativo e manifatturiero del Made in Italy accelerando così il processo della transizione eco sostenibile nella moda e nel design”, ha aggiunto Mangani. L’evento è co-organizzato con il Parlamento europeo e Commissione europea e ha l’intento di sottolineare l’importanza della pionieristica strategia UE di delinearsi come policy maker mondiale di sostenibilità.
“La moda italiana ha un peso determinante nel panorama mondiale. È quindi fondamentale che questo settore colga le opportunità derivanti dalla transizione sostenibile, a iniziare dall’economia circolare e dalla lotta al fast fashion. In questo percorso il dialogo con l’Unione europea, motore propulsore di questi cambiamenti, è imprescindibile. In vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, Phygital Sustainability Expo® può essere un momento per immaginare insieme il ruolo del prossimo Parlamento europeo nel vestire il nostro futuro e rendere il settore più forte, innovativo e sostenibile”, ha detto Carlo Corazza.
L’Europa al centro
C’è molta Europa anche in questa quinta edizione e non poteva essere altrimenti per il primo continente net carbon zero entro il 2050, incipit del pacchetto di iniziative strategiche del Green Deal europeo, che mira ad avviare l’UE sulla strada di una transizione verde. La quinta edizione del Phygital Sustainability Expo® vuole fare il punto sullo stato dell’arte con un focus anche nel EPR-Responsabilità Estesa del Produttore: l’Europa e la messa a terra delle policy di sostenibilità. La Commissione europea ha aperto da qualche mese il dialogo con le aziende per una riformulazione dei frameworks troppo penalizzanti per i vari settori produttivi, dall’industria all’agricoltura. Bisogna essere pragmatici e non ideologici. La BCE stima tuttavia che nel lungo periodo arriverà la svolta Green, che porterà con sé un’ondata di innovazione e di tecnologie verdi in grado di sostenere la produttività delle imprese del Vecchio continente.
“L’Unione europea porta avanti un importante impegno per la sostenibilità del settore tessile e della moda. La strategia della Commissione europea mira a rendere i tessuti più durevoli, riutilizzabili e in grado di affrontare il fenomeno della c.d. fast fashion, stimolando l’innovazione nel settore – ha dichiarato Antonio Parenti – Siamo lieti di essere partner istituzionale del Phygital Sustainability Expo® -gli Stati Generali Europei sulla Sostenibilità 2024 per testimoniare questo lavoro.”
Vestire il Futuro
L’industria della moda, una delle più grandi al mondo con un tasso di crescita medio annuo del 7,31% (periodo 2021-2025) impatta in modo significativo sull’ambiente, fonte primaria com’è di emissioni di gas serra, inclusi il biossido di carbonio (CO2) e altri inquinanti. Inoltre, produce oltre 92 milioni di tonnellate di rifiuti e consuma 79 trilioni di litri di acqua all’anno, classificandosi al secondo posto per l’impiego di risorse idriche e generando problemi di inquinamento delle acque. Il mercato della moda vale oltre 1,3 trilioni di euro e offre lavoro a più di 290 milioni di persone nel mondo complice il “fast fashion”, o moda veloce, che ha portato a una crescita esponenziale della produzione, con circa 100 miliardi di pezzi venduti oggi, il 400% in più rispetto a vent’anni fa. Si prevede che nel 2050 questa quantità triplicherà. Sono alcuni dei dati raccolti nella nuova pubblicazione scientifica “Vestire il Futuro: le interazioni vitali come fonte d’innovazione. Il caso della Sustainable Fashion Innovation Society”, realizzata con la collaborazione di Sapienza Università di Roma ed edita da Giappichelli. La pubblicazione sarà presentata sul palco del Phygital Sustainability Expo® il 4 giugno 2024. Alla ricerca scientifica hanno aderito in totale 36 aziende provenienti da 8 nazioni differenti e 10 settori (tra cui moda, lusso, turismo, energia, intrattenimento, food & beverage), di cui 2 istituzioni internazionali, 3 istituzioni nazionali, il Ministero del Made in Italy, 10 multinazionali e 20 start-up fashion-tech altamente innovative. In sintesi, l’industria dell’abbigliamento deve affrontare sfide significative per bilanciare la crescita economica con la sostenibilità ambientale e i diritti dei lavoratori. Da questa premessa si spiega il bisogno di una “rivoluzione verde” per rivedere il modo di produrre, raccogliere le materie prime e soprattutto ripensare i modelli a noi familiari, anche di utilizzo dei capi di abbigliamento. E anche per questo Phygital Sustainability Expo® assume un ruolo fondamentali nel percorso della transizione sostenibile.
“Per le imprese della moda la sostenibilità non è soltanto un impegno etico ma anche uno strumento di competitività, la cui importanza cresce rapidamente con la crescita dei comportamenti responsabili dei consumatori. Rientra quindi pienamente nella missione dell’Agenzia ICE l’attenzione specifica su questo tema, declinata attraverso i canali della promozione, della formazione e del supporto ad eventi innovativi in questo campo, quale è quello di cui parliamo oggi – ha fatto sapere il direttore Ufficio Beni di Consumo ICE, Matteo Masini – Il rapporto ormai consolidato tra ICE e Phygital Sustainability Expo si riflette nel numero dei delegati selezionati ed invitati all’evento con il supporto della rete estera ICE, triplicati dal 2021 ad oggi in un percorso di continuo affinamento della collaborazione in funzione di obiettivi anch’essi in continua evoluzione, così come le sfide che attendono questo settore di così grande importanza per il Made in Italy nel mondo”.
Un format trasversale che viene arricchito anche dalla “Sfilata Narrata”, copyright di Sustainable Fashion Innovation Society e momento in cui dieci brand esibiranno i loro capi all’avanguardia e sostenibili, raccontati da una voce narrante, fuori campo, che ne descrive le innovazioni tecnologiche e ne stima il carbon footprint. Nella cornice dei Mercati di Traiano, inoltre, si snoderà un’esposizione Museale immersiva sulla via Biberatica: ogni brand esporrà i propri prodotti ecosostenibili, spiegandone le caratteristiche e i punti di forza nell’ambito tutela ambientale. Inoltre, vi sarà un’area didattica ai Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda ONU 2030, allestita dalla FAO- Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, partner del Phygital Sustainability Expo®.
A rendere ancora più coinvolgente il Phygital Sustainability Expo ed il percorso Museale sarà l’esperienza di realtà aumentata. L’esposizione, infatti, sarà accompagnata da una componente di deep technology: gli occhiali Lenovo e il codice WebXR consentiranno agli ospiti di vedere attraverso immagini riprodotte in modo realistico e immersivo, l’impatto negativo dell’acquisto compulsivo e del fast fashion, proiettando i visitatori in aree del mondo, degradate, a Sud del pianeta, a causa dei rifiuti generati dal fast fashion shopping. Inoltre, il pubblico potrà vivere l’experience di come realizzare un guanto in pelle grazie al laboratorio didattico messo a disposizione da UNIC – Concerie Italiane.