Uno sciopero di 40 giorni dei controllori di volo in Serbia è iniziato alle 23 dello scorso 19 agosto e proseguirà fino al 30 settembre. A proclamarlo è stato il sindacato SKL, che rappresenta oltre la metà dei dipendenti di SMATSA, l’ente di assistenza al volo di Serbia e Montenegro. La protesta riguarda sia le condizioni salariali sia il regime di “servizio minimo”, ritenuto inadeguato.
Lo sciopero sta avendo impatto su una buona fetta del traffico europeo, dato che lo spazio aereo di Serbia e Montenegro è strategico per i collegamenti tra l’Europa centrale e le destinazioni del sud-est come Grecia e Turchia. Quando la capacità si riduce, i flussi vengono dirottati su Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ungheria, Romania e Bulgaria, con rischio di saturazione e ritardi a catena. Eurocontrol ricorda che anche brevi agitazioni possono avere effetti amplificati sulla rete, soprattutto in agosto e settembre, mesi da record con oltre 36.000 movimenti settimanali.
Impatto della protesta e primi effetti sui voli
Nei primi due giorni di sciopero Ryanair ha segnalato 99 voli in ritardo e oltre 17.800 passeggeri coinvolti. La compagnia ha puntato il dito contro l’assenza di tutele per gli overflight, cioè i sorvoli, nelle norme sul servizio minimo serbe. Questo significa che non solo i voli da e per Belgrado-Nikola Tesla subiscono disagi, ma anche quelli che attraversano lo spazio aereo della regione.
Proprio Ryanair è stata la prima compagnia a lanciare un appello pubblico dopo l’avvio dello sciopero. Con una nota diffusa il 22 agosto, il vettore ha chiesto alla Commissione Europea di riformare con urgenza il sistema del controllo del traffico aereo e garantire la protezione dei sorvoli. La low cost ha sottolineato che la maggior parte dei voli in ritardo non volava nemmeno da o per la Serbia, ma attraversava lo spazio aereo serbo su rotte come Polonia-Grecia o Regno Unito-Turchia. Secondo la compagnia, il problema nasce dal fatto che la legislazione serba non prevede la tutela dei sorvoli durante gli scioperi nazionali, al contrario di quanto avviene in Paesi UE come Italia, Spagna e Grecia. “È inaccettabile che i passeggeri europei siano costretti a subire disagi inutili solo perché sorvolano lo spazio aereo serbo”, ha dichiarato Jade Kirwan, Director of Comms di Ryanair, invitando Bruxelles a intervenire per proteggere i viaggiatori da quella che definisce una situazione “ingiusta e priva di senso”.
Agosto è il mese più trafficato per l’aeroporto Nikola Tesla, vicino alla soglia del milione di passeggeri mensili. I tempi di attesa in arrivo e partenza rischiano di allungarsi ulteriormente nelle fasce di picco.
Lo sciopero, destinato a durare fino al 30 settembre, coincide con il periodo dei rientri estivi. Gli effetti sul traffico europeo dipenderanno dalla capacità dei Paesi confinanti e dalla gestione degli slot da parte di Eurocontrol. Per i passeggeri resta fondamentale monitorare lo stato del volo e considerare margini più ampi per coincidenze e trasferimenti.