Secondo i dati recentemente pubblicati dal Ministero del Turismo della Giordania, il flusso turistico dall’Italia ha raggiunto quota 11.962 arrivi nel mese di ottobre 2023. Tale cifra riflette un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando gli arrivi erano pari a 9.747. Nei primi dieci mesi del corrente anno, il numero totale di turisti italiani che hanno visitato la Giordania ha sfiorato i 120.000, segnando un record storico e consolidando l’Italia come il principale mercato europeo per i visitatori nel Regno Hashemita.
Questi risultati positivi attestano la Giordania come una destinazione turistica stabile e accogliente, persino in un contesto di tensioni regionali derivanti dal conflitto tra israeliani e palestinesi. Un ruolo fondamentale è stato svolto dal Jordan Tourism Board, che ha mantenuto una comunicazione trasparente riguardo all’operatività regolare dei collegamenti aerei e dei servizi turistici. La normalità del clima, unita all’alto livello di sicurezza e all’affettuosa accoglienza della popolazione giordana, ha contribuito a mantenere alta l’attrattiva della Giordania per i viaggiatori italiani.
In particolare, vengono elogiati il ruolo chiave della Giordania come mediatore nel mitigare le tensioni regionali e promuovere la pace, nonché la stretta collaborazione con gli operatori turistici italiani. Questi ultimi hanno confermato la loro fiducia nella destinazione, mantenendo gli impegni per la programmazione autunno-inverno. Tale collaborazione solida ha giocato un ruolo significativo nel successo del turismo italiano in Giordania nell’ultimo anno.
Il Ministero del Turismo della Giordania esprime riconoscenza agli operatori turistici italiani e a tutti i visitatori che, con la loro fiducia, hanno contribuito a consolidare la Giordania come una destinazione turistica di prim’ordine. Con l’impegno a mantenere sicurezza e ospitalità al centro delle iniziative turistiche, la Giordania si prepara ad accogliere sempre più viaggiatori italiani in futuro, ma ovviamente pesano le incognite legate allo sviluppo della situazione mediorientale, con importanti operatori che stanno limitando voli e crociere verso tutta la regione e altri che sono pronti a cambi di programmazione in corsa se la situazione dovesse peggiorare.