Le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del turismo scolastico – AIAV CNA, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, ASTOI Confindustria Viaggi, Fto Confcommercio e Maavi Conflavoro PMI – lanciano un forte allarme sul futuro dei viaggi d’istruzione, che comprendono scambi culturali, percorsi PCTO, mini stay per lo studio delle lingue e altre attività ad alto valore formativo, a carattere nazionale ed europeo, e che coinvolgono ogni anno circa 5 milioni di studenti, per un valore stimato di 1,5 miliardi di euro e oltre 18 milioni di presenze turistiche (dati rielaborati su fonti MePA e PagoPA).
Le imprese del settore e i dirigenti scolastici si trovano oggi di fronte a una situazione paradossale e insostenibile: la confusione interpretativa sull’applicazione del Codice degli Appalti, l’ipotesi di affidare in futuro agli uffici scolastici regionali il ruolo di stazioni appaltanti qualificate e il nuovo bando Consip rischiano di trasformare i viaggi di istruzione in procedure di gara ingestibili, con conseguenze pesantissime per istituti e famiglie.

Le principali criticità individuate:

  • Blocco delle attività in avvio del nuovo anno scolastico: la deroga ANAC per i viaggi di istruzione, scaduta lo scorso 31 maggio, era stata pensata come soluzione transitoria per consentire la definizione di nuove regole e la formazione del personale. Ad oggi appare evidente che le soluzioni individuate non sono adeguate e che tali attività non saranno completate prima del 2026.
  • Tempi incompatibili con il mercato turistico: voli, hotel e servizi applicano tariffe dinamiche che cambiano quotidianamente; attendere mesi per la conclusione di una gara significa perdere la disponibilità dei servizi e le migliori condizioni economiche, senza dimenticare i maggiori costi delle stazioni appaltanti che ricadrebbero su famiglie e studenti.
  • Un bando Consip sbagliato: concepito con logiche proprie del business travel, introduce criteri come il “minor utile aziendale” o il “mark-up” sui singoli servizi. Si tratta di meccanismi estranei alla natura dei viaggi d’istruzione, che sono pacchetti turistici unitari a valenza formativa. Il rischio concreto – anzi, una certezza – è l’alterazione del mercato attuale, l’esclusione delle agenzie specializzate radicate sul territorio e l’aumento dei costi per le famiglie, con un drastico calo delle opportunità di viaggio per gli studenti.

La richiesta delle Associazioni

Per evitare che l’anno scolastico in corso si trasformi in un anno senza viaggi d’istruzione ed esperienze formative all’estero, le Associazioni chiedono ai Ministeri competenti – Istruzione e Merito, Turismo e Trasporti – di individuare rapidamente una diversa soluzione condivisa, sostenibile e rispettosa delle specificità dei viaggi d’istruzione.

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