Nella giornata di ieri, i funzionari dell’Autorità per la Concorrenza hanno svolto ispezioni nelle sedi di Booking.com (Italia) S.r.l., con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Secondo l’Antitrust Booking attuerebbe una strategia per ridurre l’autonomia delle strutture alberghiere italiane nel definire i prezzi tra i canali di vendita online. Ne deriverebbero effetti escludenti nel mercato dei servizi online di intermediazione e di prenotazione. L’Autorità ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle tre società Booking.com (Italia) S.r.l., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere, in violazione dell’art. 102 del TFUE.
In particolare, secondo il Garante, Booking conferirebbe alle strutture alberghiere che fanno parte del Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca, a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi “competitivi”, ovvero non più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online. Al contempo, quando riscontra, all’esito di un monitoraggio capillare e sofisticato, che una struttura offre prezzi migliori su altri siti online, Booking si riserverebbe la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il c.d. Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online.
Nel suo insieme, spiega il Garante, questa strategia sembra idonea ad ostacolare lo svolgimento di una concorrenza effettiva nel mercato, quantomeno nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera, a danno di altre OTA con effetti negativi sulle strutture ricettive e, in ultima analisi, sui consumatori in termini di maggiori prezzi e minore scelta nei servizi di intermediazione e prenotazione online.
In una nota stampa il portale ha dichiarato: “Possiamo confermare che stiamo pienamente collaborando con la Guardia di Finanza e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ieri hanno svolto delle ispezioni nei nostri uffici in Italia”.
Booking ha 60 giorni di tempo per rispondere ai rilievi del Garante, mentre la procedura deve concludersi entro il 31 maggio 2025. Di seguito il testo del provvedimento.