5 cammini turismo slow

In un’estate che si preannuncia all’insegna della riscoperta interiore e del contatto con la natura, i cammini tornano protagonisti del turismo esperienziale. Sempre più viaggiatori scelgono di rallentare, abbandonare la frenesia e mettersi in cammino, a piedi, lungo i sentieri della spiritualità, della memoria e del paesaggio. Non è solo una tendenza: è un cambio di paradigma. Secondo i dati più recenti, nel 2024 il Cammino di Santiago ha sfiorato i 500.000 pellegrini, con una significativa presenza italiana e una crescita tra gli under 35 (fonte: Cadena SER). La Via Francigena, che attraversa l’Italia da nord a sud, ha accolto viaggiatori provenienti da oltre 50 Paesi, con un flusso sempre più destagionalizzato (fonte: Ministero del Turismo).

A livello globale, il turismo spirituale e dei cammini potrebbe superare i 250 miliardi di dollari entro il 2030, secondo Grand View Research. Un settore in ascesa che unisce benessere fisico, consapevolezza e immersione nella natura.

I cammini come risposta al bisogno di tempo

I cammini sono oggi vissuti non solo come attività sportive o esperienze naturalistiche, ma come veri e propri viaggi interiori. Mettersi in cammino significa spogliarsi del superfluo, vivere a ritmo lento, ritrovare il tempo per sé. È questa l’essenza del viaggio essenziale che l’estate 2025 si prepara a raccontare, passo dopo passo.

Cinque itinerari italiani da riscoprire a piedi

L’Italia, con la sua rete di antiche vie, si presta perfettamente a questo ritorno al passo umano. Ecco cinque cammini che raccontano storie, territori e identità diverse:

  • Via Francigena – Il tracciato storico che da Canterbury conduce a Roma attraversa la Toscana più intima, le campagne laziali e i borghi medievali, offrendo un viaggio ricco di storia e spiritualità.
  • Via degli Dei – Tra Bologna e Firenze, un percorso sull’Appennino che unisce natura selvaggia, resti romani e panorami mozzafiato.
  • Cammino dei Briganti – Cento chilometri tra Abruzzo e Lazio, in territori poco battuti ma ricchi di suggestioni storiche, racconti popolari e paesaggi incontaminati.
  • Cammino di San Benedetto – Da Norcia a Montecassino, sulle orme del patrono d’Europa, un itinerario che unisce spiritualità, silenzi e ospitalità monastica.
  • Cammino Minerario di Santa Barbara – Cinquecento chilometri nel sud-ovest della Sardegna, tra mare, miniere abbandonate e archeologia industriale. Un viaggio sorprendente nella memoria e nella bellezza.

Quando anche la tecnologia si mette in cammino

Affrontare un cammino richiede preparazione e sobrietà. Uno zaino leggero, scarpe affidabili e pochi strumenti selezionati. Tra questi, anche la tecnologia può avere un ruolo, purché discreta. È il caso del HUAWEI Watch FIT 4, smartwatch pensato per chi vuole camminare con consapevolezza, restando in ascolto del corpo e dell’ambiente.

Dotato di GPS, barometro, torcia integrata, monitoraggio della frequenza cardiaca, sonno e livelli di stress, il dispositivo si rivela un compagno silenzioso ma utile, capace di assistere chi percorre anche i sentieri più isolati, senza distrarre dall’esperienza.

Tra le sue funzioni più apprezzate: tracciamento dell’altitudine, supporto per la respirazione, riproduzione musicale, ricezione di chiamate, mappa e torcia di emergenza. Il tutto in un formato leggero e con un’interfaccia intuitiva, pensata per restare al servizio del cammino.

Camminare per riscoprire l’essenziale

Il cammino, oggi, è anche un atto culturale e politico: contro l’eccesso, contro la frenesia, contro il rumore. Scegliere di percorrere una via a piedi significa rifiutare la compressione del tempo per riappropriarsene, esplorando paesaggi e comunità con lentezza. È una forma di ecologia del viaggiare, ma anche di attenzione a sé.

In questo equilibrio tra passato e presente, anche la tecnologia può accompagnare senza invadere, sostenere senza sostituirsi. E se il vero lusso, oggi, è il tempo, allora non c’è regalo migliore di una strada da percorrere, un passo alla volta.

Autore

  • giorgia piras tonelli

    Giornalista e autrice freelance, Giorgia Piras Tonelli è nata a Nuoro nel 1994. Cresciuta tra le colline dell’entroterra sardo e il mare di Tortolì, ha sviluppato fin da giovane una passione per il racconto dei territori, delle persone e delle culture locali. Sensibile ai temi dell’inclusione, dell’ambiente e della rigenerazione urbana, è spesso coinvolta in iniziative che promuovono una narrazione più etica e partecipata del viaggio. Ama scrivere all’alba, leggere saggi e graphic novel, e alterna con naturalezza la vivacità milanese alle pause silenziose delle campagne sarde dove torna appena può.

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