È stata ufficialmente consegnata a SNAV, compagnia di navigazione del Gruppo MSC, la nuova SNAV Polaris, un’unità veloce di ultima generazione progettata da Intermarine SpA, società del gruppo industriale Immsi (IMS.MI). La nave, un High Speed Craft (HSC) lunga 58,2 metri, è destinata a rafforzare i collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli, unendo prestazioni elevate, comfort per i passeggeri e ridotto impatto ambientale.
Gemella della SNAV Sirius, entrata in servizio nel 2024, la Polaris è frutto del lavoro del centro di ricerca Intermarine di Messina ed è interamente costruita in alluminio leggero. Rappresenta un modello di ingegneria navale italiana che coniuga innovazione, efficienza e rispetto per l’ambiente, in linea con le strategie di sostenibilità del Gruppo MSC.
La nuova nave si distingue per una propulsione a basso impatto ambientale, grazie a un sistema composto da quattro motori e tre generatori certificati IMO III, dotati di tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) per la riduzione delle emissioni nocive. L’intero apparato è compatibile con biocarburanti, permettendo un taglio delle emissioni di CO₂ fino al 90% rispetto ai carburanti tradizionali. La nave è inoltre predisposta per la propulsione ibrida, in modo da poter effettuare le manovre in porto a zero emissioni, e può connettersi alla rete elettrica di banchina tramite sistema “cold ironing”.
L’attenzione all’ambiente si affianca a quella per il comfort dei passeggeri. SNAV Polaris è progettata per garantire un’esperienza di viaggio fluida e silenziosa grazie ai quattro idrogetti Kongsberg Kamewa 71S4 a controllo elettronico, che riducono sensibilmente il rumore e migliorano la manovrabilità. La stabilità dell’imbarcazione è assicurata da un sofisticato impianto con pinne stabilizzatrici e interceptors, che ottimizzano la navigazione in base al carico e alle condizioni del mare.
Grande attenzione è stata riservata anche all’accessibilità: sia Polaris sia la gemella Sirius sono già conformi alle più recenti normative del Ministero per le persone a mobilità ridotta (PMR), contribuendo a rendere il trasporto marittimo sempre più inclusivo.