Massimo Grossi (a sin) e Gianluca Rubino, Presindente e Ad di Kel 12

Da sempre impegnata nella creazione di un benessere condiviso e nel restituire al territorio parte degli utili, Kel 12 è diventata un anno fa una Società Benefit e ora è la prima azienda nel settore turistico in Italia, settima nell’Unione Europea, a ottenere la certificazione B Corp. Kel 12 s’impegna nel turismo responsabile dagli esordi del suo core business, il lontano 1978; risalgono al 1999 i passi più concreti nel mondo della sostenibilità. Durante la pandemia ha riflettuto su come evolvere, impegnandosi in favore di un paradigma economico che fosse inclusivo, equo e rigenerativo.
Il percorso di Kel 12 per la certificazione B Corp – supportato da NATIVA, la Regenerative Design Company che accelera la transizione delle imprese verso modelli economici rigenerativi – ha avuto una durata di 18 mesi Il primo step, indispensabile, è stato la trasformazione dello statuto societario in Società Benefit, concluso a novembre del 2021 (l’Italia è stato il primo Paese sovrano ad aver introdotto questa forma giuridica;  ad oggi sono  circa 3000 le Società Benefit italiane).

Una volta divenuta Benefit, la società è passata sotto la lente d’osservazione di B Lab che ha analizzato il modello aziendale e che, nell’agosto 2022, ha rilasciato la certificazione B Corp a Kel 12 con un punteggio pari a 86,3 (su un minimo richiesto di 80). Il punteggio è così composto: 21 governance, 31,1 workers, 20,3 community, 9 environment, 4,7 customers. Kel 12 ha ottenuto la certificazione B Corp rilasciata da B Lab, la no profit con sede in Pennsylvania che ha il compito di valutare e misurare le performance sociali e ambientali delle imprese, dalla governance al trattamento riservato ai dipendenti, ai fornitori, alle comunità e all’impatto sull’ambiente e sui clienti.
Le imprese B Corp non solo si impegnano a considerare i propri impatti sociali e ambientali con lo stesso rigore solitamente riservato al profitto, ma si fanno promotrici di un vero e proprio nuovo paradigma economico, in cui l’azienda non genera solo dividendi per gli azionisti-shareholders, ma anche beneficio per tutti gli stakeholder. Il movimento è presente in 85 nazioni, in 158 settori merceologici. In Italia attualmente sono presenti oltre 190società B Corp, al mondo sono più di 5800.

«Durante la pandemia – ha commentato Gianluca Rubino Amministratore Delegato Kel 12 – abbiamo riflettuto sul fatto che in fondo ci siamo sempre mossi col massimo rispetto dei luoghi che programmiamo. Abbiamo pensato che i tempi fossero maturi per esplorare il percorso volto a trasformare il nostro business turistico in una leva per il bene comune, in un modello di impresa più sostenibile, inclusivo e rigenerativo. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che si può essere azienda a scopo di lucro caratterizzandosi con un livello più alto di trasparenza, accountability e mission».
Qual è il vantaggio per la società? Non un vantaggio diretto, ma la creazione di un benessere condiviso è uno dei principi che guiderà le aziende leader del futuro. Per Kel 12 vuol dire anche restituire una parte degli utili e dei benefici al territorio e all’ambiente che li generano, contribuendo a rispettare i goal dell’Agenda 2030 e perseguendo la mission aziendale che consiste espressamente nel far scoprire alle persone la bellezza del pianeta. Il vantaggio è quindi soprattutto per il pianeta.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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