Le più importanti fiere campane si sono unite. Tredici eventi fieristici che si svolgono a Napoli hanno unito le forze nell’Associazione Fiere Campania, una scelta figlia della crisi covid che sta devastando il settore, come e più di tanti altri: le fiere sono chiuse, per legge, dallo scorso marzo e saranno probabilmente le ultime a poter riaprire.
Le tredici fiere associate, un primo blocco a cui si stanno unendo altri organizzatori, mettono sul mercato 3.500 posti di lavoro in Campania per realizzare ogni anno le più importanti manifestazioni di Napoli, della Campania e del sud Italia. Raccolgono nei loro stand più di 4.000 espositori provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, e oltre 500.000 visitatori con una ricaduta economica sul territorio stimata in 130-150 milioni di euro annui.
Gli organizzatori di Fiere hanno perciò deciso di unirsi partendo non tanto dalle lamentele quanto dalle prospettive di ripresa e di crescita, dalla ripartenza del loro contribuito al sistema economico, produttivo e sociale, della Campania e del centro sud Italia. I principi fondanti delle Fiere Associate sono infatti: valorizzare le fiere, sviluppare il comparto, far crescere l’indotto economico che viene generato dalle manifestazioni, ampliare la base occupazionale ed imprenditoriale, innovare i sistemi territoriali e stimolare networking tra i protagonisti della filiera. Le fiere vogliono agire come strumento culturale e produttivo, turistico e sociale.
L’associazione di categoria ha già compiuto alcuni passi, inviando ai ministri Giuseppe Provenzano, Stefano Patuanelli, Dario Franceschini, Vincenzo Amendola, Teresa Bellanova, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e al presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, note scritte in cui chiedono, sia a livello nazionale che a livello regionale e territoriale, quali siano le reali considerazioni e volontà degli organi politici e di governo verso il comparto fieristico. Se, cioè, le istituzioni nazionali e territoriali intendano lasciar morire questo comparto campano, come sta accadendo, a tutto vantaggio delle fiere del nord Italia, oppure se riconoscono il valore strategico delle fiere di Napoli.
“Le nostre fiere – spiega Luciano Paulillo, ideatore e Presidente della fiera VEBO e Presidente delle Fiere Associate – sono una straordinaria vetrina per le attività produttive locali, un potente strumento di marketing territoriale e un volano per la ripresa economica, se non si vogliono far morire, per i mesi di blocco forzato e le ulteriori sospensioni causate dalla seconda ondata di queste settimane, è urgente che si prevedano compensazioni per le fiere annullate e in via di cancellazione, ma anche misure volte alla ripresa del settore che sarà difficile e lunga”.
Gli organizzatori si rivolgono alle Istituzioni competenti presentando proposte tendenti ad innovare un comparto che già da tempo ha visto accrescere il divario territoriale Nord-Sud, ovviamente a svantaggio di quest’ultimo. Carlo Cigliano, direttore delle Fiere Associate, sottolinea il ruolo che gli enti locali possono avere nello scenario: “La Regione Campania e la Camera di Commercio di Napoli – dice – dovrebbero difendere a tutti i costi l’unico baluardo fieristico meridionale, quello di Napoli, e svilupparlo affinchè diventi un hub fieristico a servizio di tutto il Mezzogiorno. Le Istituzioni dovrebbero dire, e dimostrare, se ci credono o se intendono dismettere questo comparto e abdicare a vantaggio delle fiere di Milano-Bologna-Parma-Verona. La Campania ad esempio, dal 2001, non dispone ancora di una Legge Regionale Quadro sul comparto fieristico. Il quartiere fieristico di Napoli risulta sottodimensionato, con facilities e servizi ben al di sotto della media nazionale. Speriamo che vi sia prestissimo un’inversione di tendenza. Noi siamo pronti al dialogo costruttivo”.
Fiere Associate auspica un piano lungimirante, serio, concreto e articolato, partendo dalla sopravvivenza del settore per arrivare all’assunzione di quel ruolo da protagonisti di rilievo nazionale che il comparto fieristico campano merita e ambisce a mantenere per il futuro.
I marchi fieristici aderenti a FIERE ASSOCIATE sono: Aestetica, Antiquari in mostra, Comicon, Energymed, Fiera del Baratto e dell’usato, I mercatini di Bidonville, Nibe, Tutthotel, Tuttopizza, Vebo, Videogame Show, 442, Vitigno Italia ed altre stanno formalizzando la loro adesione in queste ore.