Il turismo congressuale continua a rafforzare la sua posizione tra i motori della crescita economica italiana. A confermarlo è l’undicesima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (OICE), promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (ASERI), presentata oggi presso la sede di ENIT a Roma.
Nel 2024 sono stati organizzati in Italia 367.981 eventi, con un incremento dell’8,2% rispetto al 2023. Aumentano anche i partecipanti, arrivati a 29,2 milioni (+7,8%), e soprattutto le presenze complessive, che superano i 47 milioni (+12,9%). Un trend positivo che consolida il ruolo del comparto MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) nella filiera turistica italiana.

Un impatto da oltre 11 miliardi di euro
Oltre ai numeri in crescita, l’Osservatorio evidenzia l’impatto economico diretto del comparto, stimato in 11,7 miliardi di euro secondo una recente ricerca ENIT realizzata sempre in collaborazione con ASERI e Federcongressi&eventi. Il settore genera effetti positivi sia sulle imprese direttamente coinvolte che sull’indotto: dalla ricettività alla ristorazione, dai trasporti alla comunicazione.
Gabriella Gentile, presidente di Federcongressi&eventi, commenta: “I dati dell’OICE confermano la forza del nostro settore. L’Italia è sempre più competitiva grazie alla qualità delle sue strutture, alla professionalità degli operatori e alla capacità di cogliere le sfide globali. L’Osservatorio è una risorsa strategica per comprendere il mercato e orientare le scelte future, anche in un contesto geopolitico in continua evoluzione”.
Il Nord traina il settore, ma crescono anche Centro e Sud
La distribuzione geografica degli eventi conferma la predominanza del Nord Italia, dove si concentra il 57,7% degli appuntamenti, seguito dal Centro (25,3%), Sud (10,8%) e Isole (6,2%).
Gli alberghi con spazi congressuali restano la location preferita, ospitando il 76,8% degli eventi. Tuttavia, si segnalano importanti aumenti nei centri congressi e nelle sedi fieristico-congressuali, che rappresentano solo il 2,7% delle sedi ma registrano il maggiore incremento di partecipanti (+26,2%).

Più eventi internazionali, meno locali
Anche la tipologia di eventi evolve. Le aziende si confermano il principale promotore (65,4%), seguite dalle associazioni (21,8%) e dagli enti pubblici (12,8%). In crescita gli eventi a carattere internazionale, che nel 2024 rappresentano il 13,4% del totale, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto al 2023. Diminuiscono invece quelli a carattere locale, pur restando i più numerosi (47,2%).
Capitale umano al centro degli investimenti
Nel 2024 la priorità degli investimenti delle sedi congressuali è andata alla formazione del personale, seguita da riqualificazione degli spazi, strumenti di promozione e tecnologie audio-video. Una scelta strategica per affrontare un mercato in rapida trasformazione e garantire standard sempre più elevati di servizio.
I dati dell’Osservatorio si basano su un questionario rivolto a 5.590 sedi italiane, con rilevazioni effettuate tra gennaio e aprile 2025. Sono stati considerati tutti gli eventi in presenza o ibridi di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti, escludendo le manifestazioni private e culturali non direttamente legate al business.