Il prossimo 1° maggio segnerà il ventesimo anniversario dell’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, un evento che ha avuto un impatto significativo su diversi settori del Paese. Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia, sottolinea che questa pietra miliare ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del turismo e nell’identità nazionale slovena. L’adesione all’Unione Europea nel 2004 e l’ingresso nell’area Schengen hanno portato notevoli benefici al settore turistico sloveno. Ota evidenzia come ciò abbia contribuito all’arricchimento dell’offerta turistica, facilitato lo scambio di esperienze e pratiche, e stimolato la crescita e l’innovazione nel settore. Gli investimenti aumentati hanno creato opportunità commerciali, incoraggiando lo sviluppo delle imprese legate al turismo, mentre i fondi europei hanno svolto un ruolo cruciale nella realizzazione di nuove infrastrutture e nell’ammodernamento di aeroporti e attrazioni turistiche.
E il 2024 sarà un anno dedicato alla cultura slovena, preparando il terreno per il 2025, quando Nova Gorica e Gorizia saranno la Capitale Europea della Cultura. Con oltre 100 festival, 50 musei e gallerie, e circa 30 istituzioni nel settore della musica e del teatro, la Slovenia presenterà un’offerta culturale variegata. La Biennale del Design Industriale, la Fiera del Libro slovena e il Ment di Lubiana sono solo alcune delle manifestazioni di rilievo.
La relazione turistica solida tra Slovenia e Italia è sottolineata da numeri record negli ultimi dieci anni, con l’Italia tra i primi tre Paesi per flussi turistici insieme ad Austria e Germania. Ota evidenzia l’evoluzione positiva del mercato italiano, con una crescente consapevolezza verso esperienze di viaggio sostenibili. La Slovenia, rispondendo a tali tendenze, ha aumentato le strutture sostenibili nel Paese, impegnandosi in una strategia di sviluppo turistico responsabile e sostenibile. La collaborazione continua tra i due Paesi si prefigge di portare benefici reciproci e contribuire alla crescita delle relazioni bilaterali.

Le analisi dei flussi turistici internazionali, disponibili fino a novembre 2023, evidenziano una performance solida per la Slovenia. In quel mese, gli arrivi dall’estero rappresentavano il 57,4% del totale, con i movimenti domestici al 42,8%. L’Austria guidava le statistiche con il 13,4% degli arrivi, seguita dall’Italia con il 13%, registrando un totale di 49.400 pernottamenti, prevalentemente concentrati a Lubiana e nei centri termali. La combinazione di cultura e benessere rimane una scelta vincente per i turisti italiani.
Nei primi 11 mesi del 2023 (gennaio-novembre), la Slovenia ha accolto complessivamente 5,9 milioni di turisti, registrando oltre 15,3 milioni di pernottamenti, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo nel 2022.
Analizzando nel dettaglio, durante questo periodo, 446.247 italiani hanno visitato la Slovenia, registrando un aumento significativo del 18,1% rispetto all’anno precedente. Questi arrivi si sono tradotti in 954.027 pernottamenti, segnando un incremento del 18,4%. A novembre 2023, l’Italia si posiziona al secondo posto a livello internazionale per flussi turistici verso la Slovenia, dietro solo alla Germania.
Inoltre l’annuncio dell’accordo preliminare tra Trenitalia e S Passenger Transport per un collegamento diretto Frecciarossa tra Milano e Lubiana, riducendo il tempo di percorrenza a 7 ore, apre prospettive interessanti per la crescita futura dei flussi turistici tra i due paesi.
“Per noi è fondamentale lavorare costantemente con nostri operatori incoming – dichiara Aljoša Ota – senza un dialogo continuo tra noi e loro sarebbe impossibile attuare una strategia di comunicazione e promozione coerente, che porti benefici all’intero comparto turistico sloveno. È altrettanto importante, infine, pianificare la prossima stagione insieme agli operatori italiani dell’outgoing. L’Italia è un mercato a cui teniamo particolarmente e i risultati ottenuti nell’ultimo anno sono arrivati anche grazie al grande impegno di tour operator e agenzie, e la BIT costituisce, come ogni anno, un’occasione cruciale di confronto con la realtà italiana”.