Stop al face boarding a Milano Linate. Con un provvedimento dell’11 settembre 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato la sospensione del servizio di riconoscimento facciale attivo nello scalo milanese. La decisione non rappresenta un divieto assoluto al riconoscimento biometrico in aeroporto, ma riguarda nello specifico la tecnologia adottata da SEA, giudicata non conforme al GDPR.
Il sistema di FaceBoarding, introdotto in via sperimentale nel 2019 e operativo sui voli di Ita Airways e Scandinavian Airlines, permetteva ai passeggeri registrati di superare controlli e imbarco senza mostrare il documento cartaceo. In pochi secondi, la telecamera abbinava il volto del viaggiatore ai dati inseriti in fase di registrazione. Secondo i dati SEA, oltre 24 mila passeggeri hanno utilizzato il servizio fino al luglio 2025.
Il Garante ha sollevato criticità sulla gestione dei dati biometrici, considerati dal regolamento europeo una categoria sensibile. In particolare, è stato rilevato che i viaggiatori non avevano pieno controllo sulle proprie informazioni, archiviate in esclusiva dai gestori aeroportuali. Il provvedimento si richiama anche all’Opinion 11/2024 del Comitato europeo per la protezione dei dati, che fissa standard stringenti per l’uso della biometria in contesti pubblici come gli scali aeroportuali.
Il riconoscimento facciale non è però vietato in assoluto. Il Garante ha precisato che il face boarding resta possibile in Italia, a condizione che venga realizzato con tecnologie già approvate e conformi alle norme europee. Tra i requisiti ci sono la possibilità per l’utente di avere il pieno controllo dei propri dati, informative trasparenti, consenso esplicito e misure di sicurezza che garantiscano l’impossibilità di usi impropri. In alcuni modelli già validati in ambito europeo, i dati biometrici restano memorizzati sul dispositivo del passeggero, evitando la conservazione centralizzata.
Il caso di Linate si inserisce in un quadro europeo in evoluzione. A Roma Fiumicino il programma “You Board”, lanciato nel 2024, era stato già sospeso in via precauzionale. In altri paesi, invece, il riconoscimento facciale è in pieno utilizzo: in Spagna, l’aeroporto di Madrid-Barajas consente già di completare l’imbarco senza documenti cartacei grazie a un sistema conforme alle regole UE; in Germania, Francoforte e Monaco utilizzano da tempo soluzioni biometriche integrate con il database delle compagnie aeree. Anche negli aeroporti di Amsterdam e Parigi la biometria è impiegata, con l’obiettivo di velocizzare controlli e ridurre le code.
La sospensione di Linate non è quindi un passo indietro, ma un momento di verifica. SEA ha già annunciato la disponibilità a collaborare con il Garante per adeguare il servizio e riportarlo in linea con gli standard europei. Resta da capire se gli aeroporti italiani opteranno per un adeguamento della tecnologia già sperimentata o se adotteranno direttamente uno dei modelli conformi già in uso in altri hub del continente