Dopo tanti annunci sullo stop alle grandi navi da crociera a Venezia arriva finalmente un decreto con una data, quella del 1° agosto 2021, a partire dalla quale sarà in vigore il divieto di transito per le grandi imbarcazioni nei canali protetti della città lagunare. Il decreto stabilisce anche dei risarcimenti per le parti lese e stanzia gli investimenti necessari per creare degli approdi provvisori a Marghera, l’area che è stata individuata per sostituire Venezia nel futuro, ma che è ancora oggetto di un concorso di idee.
Il divieto è stato deciso il Consiglio dei Ministri che, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e del Ministro della cultura Dario Franceschini, e di concerto con il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia.
A tutela del patrimonio ambientale, artistico e culturale di Venezia dal primo agosto prossimo sarà dunque vietato alle grandi navi il transito nel Bacino di San Marco, nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca.
In particolare il divieto di transito dal primo agosto nelle aree protette della laguna di Venezia riguarda le navi aventi almeno una delle seguenti caratteristiche:
- stazza lorda superiore a 25.000 GT
- lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore a 180 metri;
- air draft superiore a 35 metri, con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore;
- impiego di combustibile in manovra che produce emissioni inquinanti (con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1%).
Per adeguare l’area di Marghera ad accogliere le navi di grandi dimensioni è prevista la realizzazione di non più di cinque punti di approdo. Per questi interventi sono stati previsti investimenti complessivi di 157 milioni di euro. Per procedere celermente alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione di queste opere il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale viene inoltre nominato commissario straordinario, ma restano dubbi sull’effettiva possibilità di creare questi nuovi approdi in 15 giorni: se non si riuscirà le navi da crociera saranno costrette ad utilizzare porti alternativi come quello di Trieste