I cittadini italiani potranno continuare a viaggiare in Cina senza visto per tutto il 2026. Pechino ha infatti annunciato la proroga della politica unilaterale di esenzione per i titolari di passaporto ordinario, inizialmente introdotta nel novembre 2024, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2026.
La misura, confermata dal Ministero degli Esteri cinese, riguarda 45 Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. L’obiettivo è favorire la ripresa dei flussi turistici e commerciali con l’Europa, in linea con la riapertura progressiva del Paese dopo la pandemia e con la strategia di attrarre investimenti e visitatori internazionali.
Grazie a questa proroga, i cittadini italiani potranno entrare in Cina senza visto per soggiorni fino a 30 giorni per motivi di turismo, affari, visite a familiari o amici, scambi culturali o transito. Restano esclusi i viaggi per motivi di lavoro a lungo termine, studio o residenza, che continueranno a richiedere un visto specifico.
Per usufruire dell’esenzione è necessario essere in possesso di un passaporto ordinario valido, preferibilmente con almeno sei mesi di validità residua, e presentare all’ingresso in Cina la documentazione che giustifica il motivo del viaggio. Le autorità di frontiera possono richiedere anche la prova dell’alloggio e del biglietto di ritorno. Il regime di esenzione non si applica ai titolari di passaporti diplomatici o di servizio, né a chi supera i 30 giorni di permanenza. In questi casi si dovranno seguire le normali procedure di richiesta del visto presso i centri visti cinesi in Italia.
L’iniziativa conferma la volontà della Cina di rafforzare i rapporti con l’Europa e di rendere più accessibili i propri mercati turistici e commerciali. Nel 2024, secondo i dati del China National Tourism Administration, gli arrivi internazionali hanno superato i 35 milioni, segnando un incremento del 150% rispetto all’anno precedente, ma restano ancora lontani dai livelli pre-pandemia.
Con l’estensione della misura fino al 2026, Pechino punta a consolidare questa ripresa, semplificando l’ingresso per i visitatori e facilitando le relazioni d’affari in un momento in cui cresce l’interesse per il turismo esperienziale e culturale in Asia.

