A Fiuggi si discute il nuovo modello del termalismo italiano in 4 pilastri

termLISMO FIUGGI

Le terme italiane si evolvono a Fiuggi, dove la tradizione del benessere si trasforma in un laboratorio di salute rigenerativa e prevenzione. Non solo un luogo di cura, ma un modello innovativo per promuovere la “longevità sana”. Questo è il cuore della visione presentata durante il convegno “Dalla ricerca del benessere alla scoperta della salute”, svoltosi il 6 novembre all’Ambasciatori Place Hotel, dove esperti, istituzioni e operatori turistici hanno delineato il futuro del termalismo italiano.

La città di Fiuggi, seconda per capacità ricettiva nel Lazio, è stata proposta come destinazione “slow” per eccellenza, con un ecosistema termale certificato scientificamente, capace di combinare la cura idropinica con innovazioni in campo ambientale e digitale. La riflessione emersa è chiara: il termalismo può diventare un asset strategico per l’economia locale e per l’intero settore del turismo, posizionando Fiuggi come un modello di destinazione rigenerativa.

La nuova visione del termalismo: prevenzione e longevità

Promosso dall’Associazione ProFiuggi, che raccoglie oltre 60 operatori turistici locali, l’evento ha segnato l’inizio di un percorso di dialogo permanente sul futuro del termalismo. Con 317 stabilimenti attivi e una quota del 15,9% del mercato termale europeo (dati Federterme 2024), l’Italia si conferma come una delle principali destinazioni per il turismo termale. Ma il termalismo, oggi, non è più solo una risposta a malesseri acuti, bensì una chiave di accesso a un benessere duraturo e preventivo.

“Fiuggi vuole diventare un punto di riferimento per il benessere globale, in una prospettiva che combina salute, prevenzione e longevità”, ha dichiarato Antonio Russo, presidente di ProFiuggi. “Il nostro obiettivo è costruire un sistema integrato che coinvolga aziende, territorio e comunità per dare vita a un nuovo modello di termalismo, aperto alla Silver Economy e al turismo rigenerativo.”

I quattro pilastri del nuovo modello termale

Il convegno ha delineato quattro pilastri fondamentali per il futuro del termalismo:

  1. La salute come prevenzione, per promuovere una “longevità sana” in cui l’individuo diventa protagonista del proprio benessere.
  2. Il valore della cura idropinica, con Fiuggi come esempio di ecosistema termale certificato e modello scientifico di cura.
  3. La biofilia, ovvero il legame intrinseco dell’uomo con la natura, elemento chiave per il benessere psicofisico.
  4. Il turismo rigenerativo, che passa da una dimensione estrattiva a quella di creazione di valore per il territorio.

In questo contesto, Aurelio Crudeli, Direttore Generale di Federterme, ha presentato Italcares, una piattaforma europea co-finanziata dal Ministero del Turismo. Questa iniziativa ha lo scopo di promuovere la salute italiana come un asset strategico del Made in Italy, rafforzando il posizionamento dell’Italia come leader nella longevità attiva. Italcares raccoglie oltre 100 strutture termali e sanitarie d’eccellenza, e si interconnette con il Tourism Digital Hub e il progetto Italian Golden Age, che mira ad attrarre senior internazionali nei borghi termali italiani.

Termalismo e innovazione: l’individuo protagonista

Il concetto di salute come qualcosa da “costruire quotidianamente” è stato al centro del dibattito, con Paola Rizzitelli, wellness economy strategist e moderatrice dell’evento, che ha sottolineato: “Oggi il benessere non è un punto di arrivo, ma un percorso trasformativo che porta alla salute. Il termalismo, in questo contesto, può diventare una frontiera di innovazione sociale ed economica.”

Il termine “benessere” assume oggi una connotazione nuova, legata non solo alla cura di sintomi, ma a una visione integrata della salute che coinvolge il corpo, la mente e l’ambiente naturale. Il Dr. Vincenzo Primitivo, esperto in Longevity Medicine, ha evidenziato l’importanza di un approccio olistico nella medicina termale: “Non più un paziente passivo, ma un individuo attivo nel proprio percorso di salute. I centri termali possono diventare centri di prevenzione, anticipando la cura ospedaliera.”

Fiuggi ha anche mostrato come il suo ecosistema termale sia un esempio di eccellenza scientifica. Daniela Merletti, direttrice sanitaria delle Terme di Fiuggi, ha illustrato la certificazione scientifica che conferma l’efficacia delle acque termali locali. “Le nostre acque sono arricchite dagli acidi fulvici, un fattore che ne aumenta il valore terapeutico”, ha dichiarato. Questo rende le Terme di Fiuggi una proposta unica per la salute e la prevenzione, riconosciuta anche a livello internazionale.

L’incontro ha anche messo in luce la necessità di un riposizionamento strategico di Fiuggi come destinazione slow, capace di rispondere alle esigenze di un turismo che cerca il recupero del benessere psicofisico. Virgilio Gay, direttore di SIMTUR (Associazione Nazionale dei Professionisti del Turismo Rigenerativo), ha lanciato un appello: “Fiuggi può diventare la prima destinazione slow certificata, ma è necessaria una cabina di regia pubblico-privato che lavori per questo obiettivo. Dobbiamo passare da una logica di estrazione di valore a una di creazione di valore per il territorio.”

Concludendo l’incontro, Paola Rizzitelli ha sottolineato: “Fiuggi può essere un laboratorio per rilanciare l’economia termale in Italia, creando un sistema integrato tra terme, ricettività e territorio. La volontà di fare rete è essenziale per un futuro prospero.”

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