Auto ibride plug-in sotto accusa: emissioni fino a cinque volte superiori ai dati ufficiali

auto ibride plugin

Le auto ibride plug-in inquinano molto più di quanto dichiarato. Secondo i dati diffusi dall’Unione europea, le emissioni di CO2 di questi veicoli risultano in media cinque volte superiori rispetto a quelle rilevate nei test di omologazione. Un divario che continua ad ampliarsi, nonostante le affermazioni delle case automobilistiche sul miglioramento della tecnologia.

Pressioni delle lobby e confronto con la Commissione

La discrepanza sarà uno dei temi centrali del “dialogo strategico” convocato per il 12 settembre dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con l’industria automobilistica, Transport & Environment (T&E) e altri stakeholder. Nel frattempo, la lobby dei costruttori europei ha chiesto all’UE di interrompere le attività di monitoraggio più rigoroso delle emissioni, un passo che secondo le associazioni ambientaliste rischierebbe di rallentare la transizione verde.

I dati reali: 139 grammi di CO2 per km

Secondo l’analisi condotta da T&E sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, le PHEV emettono in media 139 grammi di CO2 per km, a fronte dei 28 g/km registrati nei test ufficiali. La ricerca si basa sui sistemi di monitoraggio installati su 127.000 veicoli immatricolati nel 2023, fornendo così una fotografia concreta delle condizioni di guida quotidiane.

Per correggere queste distorsioni, l’UE ha fissato specifici utility factor che entreranno in vigore nel 2025 e nel 2027, con l’obiettivo di ridurre progressivamente il divario tra i valori di laboratorio e quelli reali. Questo comporterà la necessità per i costruttori di contenere le vendite di PHEV o, in alternativa, incrementare la quota di auto elettriche a batteria per rispettare gli obiettivi di riduzione della CO2.

Un mercato ancora rilevante

Nonostante le criticità, le ibride plug-in rappresentano oggi l’8,6% delle immatricolazioni nell’UE. Le case automobilistiche puntano a mantenerle in vendita anche dopo il 2035, quando entrerà in vigore il divieto alla commercializzazione di auto a combustione, esclusi i veicoli a zero emissioni.

Andrea Boraschi, direttore di Transport & Environment Italia, ha commentato: «Le reali emissioni delle ibride plug-in sono un mistero alla luce del sole. I valori riportati nei libretti di immatricolazione divergono radicalmente da quelli riscontrati su strada. L’industria automobilistica chiede all’UE di chiudere un occhio per ritardare gli investimenti nella vera transizione. La Commissione deve invece rispettare gli accordi già fissati sui fattori di utilità e mantenere la rotta verso una riduzione effettiva delle emissioni».

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