Dolomiti: come San Vigilio reinveste la tassa di soggiorno per migliorare il territorio

san vigilio marebbe

Nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità, tra i Parchi naturali di Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle, San Vigilio di Marebbe offre un modello di accoglienza alpina che riesce a coniugare la dimensione locale con le esigenze del turismo contemporaneo. Un territorio dove l’ambiente è ancora parte attiva dell’esperienza e dove il benessere passa per la qualità della vita, il rispetto dei ritmi naturali e il legame autentico con la comunità ladina.

Durante un viaggio stampa organizzato nelle scorse settimane, abbiamo potuto esplorare i punti di forza della destinazione attraverso un programma esperienziale che ha alternato trekking in quota, yoga, percorsi in e-bike e soste nei rifugi, ma anche visite a produttori locali e momenti di confronto con gli operatori del territorio.

Un’accoglienza contemporanea, tra ospitalità e flessibilità

Punto di partenza del soggiorno è stata AMA Stay, struttura bike-friendly e ibrida, che si propone anche come “casa temporanea” per viaggiatori, smart worker e famiglie. A spiegarci la filosofia è Markus Promberger, il general manager, durante un aperitivo di benvenuto: “Non siamo un hotel tradizionale, ma un luogo fluido pensato per chi cerca flessibilità, con spazi di co-living e coworking e un’offerta wellness immersa nel paesaggio dolomitico”.
AMA Stay si distingue come workation residence capace di coniugare ospitalità e progettualità. Con il lancio dell’iniziativa AMA Community, la struttura si propone come piattaforma di dialogo tra ospiti, comunità locale e team internazionale, abbattendo barriere linguistiche e culturali. Tavoli condivisi, spazi di coworking, eventi e workshop online trasformano AMA Stay in un hub di scambio professionale e umano, dove la vacanza non è solo tempo libero ma occasione per coltivare idee, relazioni e progetti a lungo termine.

La montagna come palestra di benessere

Il concetto di wellness si declina anche all’aperto: ci siamo dedicati a una sessione di yoga nel parco, in una yurta mongola allestita tra i pini, e abbiamo sperimentato le escursioni nel Parco di Fanes-Senes-Braies, tra cui la camminata al Rifugio Lavarella, sede del birrificio più alto d’Europa, dove è possibile assaggiare birre artigianali in un contesto naturale di straordinaria bellezza e luoghi panoramici come il Passo delle Erbe, dove si pranza tra mucche e giochi per bambini, confermando la vocazione family-friendly della destinazione.

Turismo, comunità e gestione cooperativa

A raccontare la filosofia che guida lo sviluppo turistico di San Vigilio è Carlo Runggaldier, Ceo della Cooperativa Turistica San Vigilio/San Martin – Dolomites che gestisce l’intera destinazione: “Siamo una realtà autonoma, non legata a logiche politiche ma al territorio. Il Comune ha scelto di destinarci i proventi della tassa di soggiorno e noi la reinvestiamo direttamente nella manutenzione dei sentieri, nella sistemazione del paesaggio, nella cura dei dettagli, nei fiori, nei laghetti. Ogni azione è condivisa con la comunità, i soci della cooperativa e le associazioni locali”.

san vigilio

San Vigilio è stata la prima destinazione dell’Alto Adige a ottenere la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) e una delle prime in Italia. “Oggi abbiamo sette strutture certificate e altre tre in fase di accreditamento. Un dato che ci rende un caso unico a livello mondiale per densità di turismo sostenibile in un piccolo territorio”, aggiunge Runggaldier.

Ma la sostenibilità non è solo ambientale. È anche sociale. “Coinvolgiamo i cittadini in ogni decisione, anche quelli non direttamente impiegati nel turismo. Aiutiamo le associazioni locali a promuovere eventi, prestiamo le tende, supportiamo la logistica. Perché da noi il 95% delle persone lavora direttamente o indirettamente nel turismo”, sottolinea il Ceo.

Sapori autentici e produttori in quota

Il viaggio è stato anche un’immersione nel patrimonio gastronomico locale. Dalla cucina contadina della storica Gran Ciasa, che lavora su prenotazione con menu costruiti in base alla disponibilità dei prodotti e alla scoperta di micro-realtà come il mercato contadino AgriColArt, dove si incontrano agricoltori, artigiani e allevatori, dove tutto è pensato per valorizzare l’identità del luogo. Anche senza viticoltura propria, San Vigilio vanta esperienze originali come la cantina Elfenberg, che affina i vini a 1.200 metri, sfruttando il clima alpino per ottenere una particolare eleganza nel bicchiere.

Una spiaggia in alta quota, tra famiglie e leggende

Il turismo familiare è uno dei segmenti più curati della destinazione. Il parco fluviale di Ciamaor, con spiaggetta, giochi in legno, acqua bassa e chiosco alpino, è un esempio virtuoso di infrastruttura dolce, realizzata e mantenuta proprio con i proventi della tassa di soggiorno. Accanto, l’Owl Park ospita oltre 80 rapaci e svolge un ruolo educativo che coinvolge grandi e piccoli.

Innumerevoli poi le passeggiate a tema: dal “Tru dles Liondes” che racconta le leggende del Regno del Fanes (si parla di elfi e di un regno fatato sotterraneo, ma non vogliamo spoilerare) al Tru Vistles a San Martino, con giochi e ostacoli in legno lungo il percorso, tutto è pensato per stimolare la fantasia e l’interazione con il territorio.

San Vigilio Dolomites si presenta così come una destinazione che ha saputo evitare i rischi dell’overtourism e ha costruito un modello sostenibile, condiviso e radicato nella comunità. Qui il turismo è frutto di scelte collettive, non imposto dall’alto, e si fonda su un equilibrio tra sviluppo economico, tutela del paesaggio e qualità della vita. Un laboratorio alpino da cui molte altre destinazioni potrebbero trarre ispirazione.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del turismo e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine b2b sulla travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi, storytravel.org, sul turismo cinematografico, e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Laureato in economia aziendale in Bocconi, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel travel. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager dei magazine TTG Italia ed Event Report e delle fiere del gruppo TTG e BTC. Dal 2015 al 2019 è stato direttore editoriale di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media su turismo e tecnologia. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero" (2019).

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