Oggi apre ufficialmente le porte la Ecoluxury Fair 2025 nello storico Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma. L’appuntamento, giunto all’ottava edizione, si afferma come la fiera internazionale di riferimento per il turismo di lusso sostenibile ed etico, riunendo oltre 300 operatori da tutto il mondo. Il tema portante: il binomio “eccellenza e responsabilità”, con un mercato che si rivela sempre più orientato a modelli di business innovativi, in grado di restituire vero valore ai territori e alle comunità.
Luxury responsabile: clientela disposta a spendere di più per la sostenibilità
Secondo i dati presentati durante il Forum sul Turismo di Alta Gamma e Sostenibilità, i viaggiatori del segmento luxury sono oggi disposti a spendere fino al 30% in più per soggiornare in strutture impegnate in progetti concreti di sostenibilità ambientale e sociale. Il settore si mostra in forte espansione, anche grazie a una domanda che non si accontenta più di dichiarazioni d’intenti, ma cerca evidenze e impatti tangibili: il concetto di “turismo come laboratorio in continua evoluzione” è la chiave illustrata da Enrico Ducrot, CEO di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante.
Il modello Bhutan e la Felicità Interna Lorda
Tra gli ospiti d’onore, Sua Eminenza Neytrul Rinpoche, presidente della Neyphug Foundation, ha offerto una riflessione sul Modello Bhutan e sulla Felicità Interna Lorda (FIL) come nuovo paradigma per misurare il progresso nelle destinazioni turistiche, superando logiche esclusivamente economiche per privilegiare il benessere della comunità.
Focus Italia: hotel di alta gamma in transizione sostenibile
L’Italia si conferma protagonista secondo l’analisi di Andrea Agazzani (THRENDS): una fotografia degli alberghi italiani inseriti nel modello Ecoluxury mostra come la sfida energetica rappresenti ancora un terreno di miglioramento. Proprio in quest’ottica nasce l’Ecoluxury Program, schema di attestazione basato sulla norma internazionale ISO 17065, illustrato da Stefano Bonetto (Territori Sostenibili): procedure certificate, auditor qualificati e oltre 200 requisiti vincolanti per garantire trasparenza e contrastare il greenwashing, con il lusso che punta a un ruolo guida nella transizione del settore.
Best practice e Giving Back
Tra le strutture virtuose, si segnalano:
- Eremito (Umbria), primo digital detox hotel certificato B-Corp in Europa, energia da fonti rinnovabili, cucina vegetariana locale e stanze monastiche per favorire semplicità e riflessione.
- AK Sanctuary Africa, in collaborazione con comunità locali per progetti di conservazione, scuole e ambulatori.
- Grootbos (Sudafrica), che reinveste oltre 1 milione di euro l’anno per la tutela del proprio parco naturale.
Il principio del Giving Back diventa il tratto distintivo: parte delle risorse generate dalle strutture luxury viene reinvestita in iniziative ambientali e sociali, con la volontà di comunicare sempre più trasparentemente le destinazioni dei fondi e degli impatti.
Una sostenibilità misurabile e accountability reale
“La sostenibilità deve essere un processo, non uno slogan”. Nel segmento luxury la qualità, l’autenticità e la credibilità sono ormai imprescindibili. La Generazione Z, sempre più protagonista del turismo di alta gamma, chiede pratiche concrete e rendicontazione, e il mercato risponde con strumenti certificati e progetti misurabili.
Programma e contenuti
Nel corso della fiera sono previsti panel dedicati all’archeologia, alla cultura, al viaggio come terapia e meditazione (Mindtrek), oltre a momenti di networking per favorire nuove partnership business. Il tutto nella cornice di Palazzo Brancaccio, dove il lusso incontra i valori della responsabilità ambientale, sociale e culturale.

