Fly Go dichiara l’insolvenza: cosa è successo e come chiedere un rimborso (entro il 22 settembre)

caso flygo

Fly Go Voyager Srl, agenzia di viaggi online con sede a Bucarest, ma che lavora quasi esclusivamente sul mercato italiano, è ufficialmente entrata in procedura di insolvenza. La richiesta è stata fatta lo scorso 6 agosto 2025 al Tribunale di Bucarest, dopo un’estate travagliata, segnata da segnalazioni da parte dei consumatori per biglietti mai emessi, e il verdetto di luglio del Tribunale di Torino per l’oscuramento in Italia dei siti fly-go.it e flygovoyager.com. L’istanza di insolvenza ora è stata accolta e il tribunale rumeno ha nominato come amministratore giudiziario provvisorio Prime Insolv Practice Sprl.

Le accuse: biglietti fantasma e siti oscurati

Fly Go è stata accusata nei mesi scorsi in Italia e in Spagna di aver frodato clienti con la vendita di biglietti aerei fittizi. Numerose segnalazioni alle associazioni dei consumatori hanno denunciato acquisti regolarmente pagati ma mai trasformati in biglietti elettronici validi. Da qui è partito l’oscuramento dei siti da parte del Tribunale di Torino. Molte recensioni online nel mese di giugno su piattaforme come Trustpilot parlano di biglietti acquistati, spesso anche raggiungendo il sito tramite metasearch, e mai consegnati, con conseguenti accuse di scarsa affidabilità. Casi simili sono stati segnalati anche in Spagna.

La difesa della società e il comunicato ufficiale dell’azienda

Lo scorso 2 agosto, quindi prima di presentare l’istanza di insolvenza, la società Fly Go ha emesso un comunicato ufficiale, visibile sul portale Profit.ro in cui il proprietario e amministratore dell’azienda, Stefano Iervolino ha parlato di «massacro mediatico da parte dello Stato italiano», accusato di aver sequestrato i siti senza preavviso, senza darne comunicazione e senza verifiche e che questo non ha permesso loro di lavorare nei giorni successivi causando gravi perdite. A suo avviso, le autorità italiane avrebbero agito in maniera sproporzionata: «Un giudice ha ordinato un sequestro illegale completo dei nostri siti sulla base di denunce non verificate». Iervolino ha annunciato un piano di riorganizzazione da presentare entro fine agosto e una causa contro lo Stato italiano, ma per ora risulta solo la pratica di insolvenza della società.

Di seguito la traduzione del comunicato della società, emesso prima della dichiarazione di insolvenza:
“Fly Go Voyager, azienda con una presenza di oltre 15 anni sul mercato dei servizi turistici online in Romania e in Europa, respinge fermamente le gravi accuse apparse recentemente sui mass media e rilevate da diverse testate, secondo le quali avrebbe svolto attività fraudolente o sarebbe „scomparsa” dopo aver incassato i pagamenti dai clienti, sottolineando di aver sempre rispettato la normativa e le norme vigenti, ha servito milioni di clienti in tutta Europa e ha dimostrato un’evidente stabilità finanziaria, riflessa da un fatturato di 82.931.751,19 euro nel 2024. Innanzitutto vogliamo mettere in chiaro che Fly Go Voyager ha sempre agito con trasparenza, professionalità e rispetto per clienti e partner. I problemi tecnici verificatisi all’inizio del 2024 erano di natura puramente informatica, incidendo temporaneamente sull’emissione di biglietti elettronici. Tutte le prenotazioni valide sono state elaborate e i biglietti sono stati emessi non appena il guasto è stato risolto. Nei rari casi in cui la partenza non poteva essere garantita, i clienti ricevevano rimborsi completi. Questo incidente non è stato per un momento un tentativo di frode o una pratica ingannevole, ma una situazione puntuale, gestita con la massima responsabilità.

Le accuse lanciate dall’associazione Altroconsumo, secondo cui Fly Go Voyager sarebbe un’agenzia „phantom”, sono del tutto infondate e non rispecchiano la realtà della nostra attività. L’azienda non è mai scomparsa dopo aver effettuato i pagamenti, ma è rimasta attiva e coinvolta nella risoluzione di tutte le richieste, anche se, sullo sfondo dell’eccezionale volume di richieste, si sono verificati ritardi nella comunicazione. La nostra collaborazione con le associazioni di tutela dei consumatori è stata costante e trasparente, proprio per assicurare le best practice nel rapporto con gli utenti. Per quanto riguarda il blocco del nostro sito web da parte delle autorità italiane, segnaliamo che non ci è stata ufficialmente notificata alcuna indagine o misura contro la società prima di aver scoperto accidentalmente l’annuncio online. Riteniamo che questo provvedimento sia stato il risultato di un malinteso alimentato da informazioni inesatte e da un’errata percezione dell’incidente tecnico. Fly Go Voyager opera da sempre in piena legalità, nel rispetto di tutti gli obblighi verso i clienti e le autorità.

Per quanto riguarda le informazioni pubblicate su Spanaia, menzioniamo il fatto che l’associazione spagnola OCU (https://www.ocu.org/reclamar/empresas/fly-go-voyager/5E007560-98CB11E32), che inizialmente ha ricevuto notifiche dei nostri servizi, ha compreso il contesto particolare dei ritardi causati dai problemi tecnici di quel periodo. Dopo aver chiarito la situazione e risolto rapidamente tutte le richieste, Fly Go Voyager gode ora di uno dei migliori punteggi tra le aziende valutate sulla piattaforma OCU, dimostrando che abbiamo rispettato i nostri impegni con i clienti e trovato la fiducia del mercato spagnolo. Negli ultimi 12 mesi, più di 470.000 clienti hanno scelto di viaggiare con Fly Go, e nel mercato italiano la nostra azienda ha venduto più di 300.000 biglietti aerei e fornito supporto dedicato a più di 180.000 clienti attraverso i tre canali di comunicazione: telefono, email e chat.

L’impatto di queste accuse infondate è stato devastante per l’azienda, generando un forte calo delle vendite e gravi danni all’immagine. Tuttavia, rimaniamo impegnati nella nostra missione di fornire un servizio di qualità e riconquistare la fiducia dei clienti. Siamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e lavoreremo con tutte le autorità competenti per chiarire la situazione e ripristinare la piena operatività della nostra piattaforma. Fly Go Voyager riafferma la propria integrità, buona fede e impegno nei confronti dei consumatori. Continueremo ad agire con trasparenza e professionalità, confidando che la verità prevarrà e che potremo tornare alla piena attività a beneficio di tutti i viaggiatori che ci hanno scelto nel corso degli anni. Per qualsiasi domanda o chiarimento, vi preghiamo di contattarci all’indirizzo support.ro@flygosupport.com”.

Le sanzioni del 2016

Bisogna dare atto a Fly Go che l’azienda opera effettivamente da oltre 15 anni in Italia e prima d’ora non aveva mai ricevuto segnalazioni di questo tipo. L’unico fatto di cronaca che l’ha riguardata negli anni precedenti è del novembre 2016, quando l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) aveva inflitto una multa complessiva di 500.000 euro, dopo i ricorsi di Ryanair e Wizz Air, per pratiche considerate scorrette:

  • Pubblicità ingannevole (230.000 euro): l’uso non autorizzato dei marchi “Ryanair” e “Wizz Air” negli annunci su Google Ads, con landing page graficamente simili ai siti ufficiali.
  • Costi nascosti (175.000 euro): prezzi presentati senza includere la quota di gestione, aggiunta solo in fase finale di prenotazione.
  • Assistenza a pagamento (95.000 euro): mancanza di canali di assistenza gratuiti per i clienti già registrati, obbligati a usare numeri a pagamento.

Nonostante la sanzione, Fly Go ha continuato a investire in pubblicità online, modificando però la grafica dei propri annunci per eliminare riferimenti diretti ai brand delle compagnie aeree ricorrenti.

La procedura di insolvenza in Romania

La gestione della procedura di insolvenza ora è affidata a un curatore nominato dal tribunale rumeno. Le comunicazioni ufficiali verranno pubblicate sul Buletinul Procedurilor de Insolvență (BPI). Secondo le prime informazioni diffuse in Italia, la scadenza per presentare le domande di ammissione al passivo è fissata al 22 settembre 2025, salvo aggiornamenti ufficiali, mentre l’udienza sarà il 28 novembre. Chi intendesse far valere un credito deve inviare una domanda formale al tribunale di Bucarest – Sezione VII Civile (Insolvenza), allegando:

  • dati anagrafici e recapiti
  • prove di pagamento e conferma ordine
  • descrizione del credito (importo, tratta, data)
  • copia di un documento d’identità

È consigliato farsi assistere da un avvocato o da un’associazione di consumatori. Il contatto attuale per l’invio della domanda è: trb-insolventa@just.ro (Sezione Civile del Tribunale di Bucarest). La procedura di insolvenza comporta la verifica di tutti i creditori della società e può sfociare o in un piano di riorganizzazione o nella liquidazione definitiva dell’azienda, ovvero il suo fallimento.. L’eventuale recupero delle somme dipenderà a quel punto dall’attivo disponibile e dalla posizione dei creditori nella gerarchia.

Come richiedere un rimborso con altri metodi

Oltre alla procedura fallimentare ordinaria, i clienti che avessero acquistato servizi senza riceverli hanno anche altre strade per tentare di recuperare i soldi:

  • Chargeback con carta di credito: chi ha pagato con Visa, Mastercard, altri circuiti e app che consentono la protezione del consumatore, può chiedere alla banca un rimborso per “servizio non erogato”. I tempi per presentare la contestazione variano in base all’emittente, quindi è fondamentale agire subito.
  • Richiamo del bonifico: se il pagamento è stato fatto con bonifico bancario, si può chiedere alla banca di avviare una procedura di richiamo. In questo caso le possibilità di successo sono ridotte.
  • Polizze assicurative: alcune assicurazioni viaggio prevedono coperture per insolvenza del fornitore. È utile verificare se la propria polizza include questa clausola.

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