L’intelligenza artificiale conquista i viaggiatori americani, diventando uno strumento sempre più centrale nella pianificazione delle vacanze in Italia. Lo evidenziano i dati diffusi il mese scorso a Roma, nel corso della conferenza stampa organizzata su iniziativa del senatore Gianni Berrino per presentare il nuovo board dello Skål International Club di Roma, che si propone come punto di raccordo tra istituzioni, aziende internazionali e operatori turistici sui temi dell’innovazione e della cooperazione.
Secondo le ultime indagini, il 38% dei turisti statunitensi prevede di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per organizzare un viaggio in Italia nel 2025, segnando un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Tra le tecnologie più apprezzate emergono chatbot, assistenti virtuali, app con algoritmi di raccomandazione, motori generativi per creare itinerari personalizzati, confrontare prezzi, leggere recensioni o tradurre in tempo reale.
L’uso dell’IA è particolarmente diffuso tra gli under 35 americani, con il 47% che già la utilizza regolarmente per scegliere destinazioni, voli, ristoranti e attività. Un trend che testimonia come la tecnologia stia progressivamente sostituendo agenzie di viaggio tradizionali e blog nella fase di ispirazione e prenotazione.
Italia: meta smart, ma poco digitale
Se da un lato l’Italia continua a essere una delle mete più amate, con oltre 4,5 milioni di visitatori statunitensi all’anno, dall’altro resta indietro sul fronte dell’adozione di queste tecnologie: solo il 15% dei viaggiatori italiani utilizza l’IA per pianificare i propri viaggi, contro una media del 50–70% rilevata tra gli americani.
Il settore dei trasporti, in particolare ferroviario, mostra invece segnali positivi: secondo i dati del Gruppo Ferrovie dello Stato, il traffico passeggeri ha raggiunto i 49 miliardi di passeggeri/chilometro nel 2024 (+6,7% rispetto al 2023), grazie anche alla digitalizzazione e all’impiego di piattaforme intelligenti che ottimizzano l’esperienza d’uso.
Secondo un sondaggio Doxa, le funzionalità più apprezzate dagli italiani sulle app di viaggio sono il risparmio combinando biglietti (42%), le informazioni sulle coincidenze multimodali (20%) e le notifiche in tempo reale (17%).
Le agenzie italiane stanno investendo: il 35% ha già adottato strumenti di IA, in particolare per generare contenuti, gestire dati e fornire assistenza tramite chatbot.
Il futuro del turismo è conversazionale
Dalle richieste come “Costruiscimi un viaggio in Italia con un budget di 600 euro” fino alla creazione di itinerari che combinano arte, gastronomia e benessere, l’IA sta rendendo la pianificazione sempre più accessibile e personalizzata. Gli analisti prevedono che questo trend crescerà ulteriormente, con strumenti conversazionali integrati direttamente nei portali di prenotazione e nei servizi di viaggio.
Il nuovo board dello Skål International Club di Roma ha posto proprio questi temi al centro della sua missione, sottolineando la necessità di colmare il gap digitale del turismo italiano e sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale come leva di competitività e innovazione.