Il fine settimana di Ferragosto ha portato gravi disagi ai passeggeri di Air Canada. Da sabato 16 agosto la compagnia di bandiera canadese ha visto fermarsi gran parte della propria operatività a causa dello sciopero degli assistenti di volo, il primo dal 1985. Nonostante un ordine di rientro emesso dal governo federale e l’avvio di un arbitrato vincolante, il personale di cabina, rappresentato dalla Canadian Union of Public Employees (CUPE), non ha ripreso servizio, contestando la decisione delle autorità e rivendicando migliori condizioni contrattuali.
Operazioni paralizzate
Air Canada e la controllata Air Canada Rouge restano di fatto bloccate “fino a nuovo avviso”, con la sospensione dei voli di linea sia sul domestico sia sull’internazionale. Continuano invece a operare i collegamenti regionali di Air Canada Express, gestiti da Jazz e PAL Airlines. La compagnia aveva annunciato una graduale ripresa delle attività già domenica sera, ma il protrarsi dello sciopero ha reso impossibile ogni tentativo di normalizzazione.
Migliaia di passeggeri coinvolti
Nei soli primi due giorni sono stati cancellati oltre 700 voli, con più di 100 mila viaggiatori coinvolti tra ritardi, code agli hub di Toronto, Montréal e Vancouver e difficoltà di riprotezione in piena alta stagione. Disagi si registrano anche sulle rotte transatlantiche: i passeggeri diretti in Europa, compresa l’Italia, stanno incontrando problemi nel rientrare o partire a causa della scarsità di posti disponibili su vettori alternativi.
Le ragioni della protesta
Il sindacato contesta non solo le condizioni salariali e l’organizzazione del lavoro, ma soprattutto l’intervento della Canada Industrial Relations Board (CIRB), che ha imposto l’arbitrato obbligatorio. Secondo la CUPE, questa misura ridurrebbe la capacità di pressione nei confronti del datore di lavoro. Il governo giustifica la decisione con la necessità di garantire la continuità del servizio durante il picco estivo, ma la battaglia legale potrebbe protrarsi a lungo.
Le misure per i viaggiatori
Air Canada ha attivato una politica di cambio flessibile: i biglietti acquistati entro il 17 agosto con viaggio previsto fino al 20 agosto possono essere modificati senza costi aggiuntivi su altre date fino al 30 settembre. Per chi rinuncia al viaggio è previsto il rimborso integrale o l’emissione di un credito di volo. Non sono invece riconosciute compensazioni pecuniarie aggiuntive, poiché gli scioperi rientrano tra le cause considerate “fuori dal controllo del vettore” dalle normative canadesi sulla protezione dei passeggeri.
Cosa aspettarsi nelle prossime 24–72 ore
Nelle prossime 72 ore la situazione resta incerta: la compagnia punta a riattivare gradualmente parte della rete, ma i tempi dipenderanno dal rientro effettivo del personale e dalla tenuta operativa degli hub principali. Nel frattempo, le riprotezioni restano lente e complesse, aggravate dall’affollamento tipico di agosto.
Lo sciopero, esploso in un momento di massima domanda di viaggi, mette sotto pressione non solo Air Canada ma anche il sistema di trasporto nordamericano, con ricadute dirette sui flussi turistici da e verso l’Europa. Per i viaggiatori italiani coinvolti il consiglio resta uno: monitorare lo stato del volo prima di partire e valutare con attenzione le opzioni di cambio o rimborso.