L’evoluzione digitale del turismo ha portato alla nascita di molti lavori che non si studiano a scuola e non hanno un riconoscimento ufficiale, ma sono sempre più necessari allo sviluppo del settore. Tra questi, quello del destination manager è probabilmente quello meno formalizzato: la sua nascita arriva da alcuni pionieri, esperti di marketing del territorio, che ne hanno gettato le fondamenta, con una storia che è ancora tutta da scrivere e applicazioni che variano e sono declinate a seconda della destinazione.
Da questa constatazione nasce un’idea come “Territori e Italianità“, un evento che si terrà domani 23 giugno 2020, e che abbiamo deciso di seguire come media partner perché da tempo crediamo che nella promozione di un territorio serve un’uniformità d’azione che può solo arrivare dalla condivisione dei modi di agire e delle pratiche più performanti, soprattutto in un momento come quello attuale in cui il turismo deve ripartire in maniera coordinata, sotto l’obiettivo comune di promuovere il brand Italia, che è quello che accomuna le diverse destinazioni del nostro Paese. Crediamo nelle coopetizione, l’idea che i territori non debbano agire come se fossero in concorrenza tra loro, ma possono condividere delle modalità d’azione che alla fine arricchiscono il Paese perché permettono di accrescerne la visibilità all’esterno e di creare sinergie tra luoghi diversi. In questo contesto il Destination Manager, che opera spesso come collante tra privati e istituzioni, necessita di un riconoscimento ufficiale che permetta di stabilire in concreto le competenze necessarie a ricoprire un ruolo sempre più richiesto.
Una visione che è condivisa anche da Manageritalia, che patrocina la manifestazione e rappresenta e associa gran parte dei manager e delle alte professionalità del turismo.
L’associazione da tempo opera per portare il contributo fattivo alla crescita del settore. Proprio per questo è nata la sua Community Turismo che sostiene anch’essa la manifestazione.
In questa attività da tempo sono entrati come fattori di punta il destination management e manager. Perché crediamo che gestire managerialmente le destinazioni, mettendo a sistema il valore dei vari territori e dei loro operatori, pubblici e privati, possa essere la chiave di volta di un definitivo decollo e industrializzazione del settore. Per questo a settembre 2019 ha organizzato alla Fiera del Levante l’evento “Fondi Europei, come utilizzarli al meglio per la crescita del Sud” che collegava il destination management all’utilizzo efficace di questi fondi.
In quell’occasione il vicepresidente dell’associazione Mario Mantovani, dialogando con Loredana Capone, assessore Reguione Puglia all’industria turistica e culturale, disse:
“Come organizzazione dei manager e con i manager stessi vogliamo avere un ruolo propositivo per sfruttare al meglio questi fondi. Siamo già attivi per aiutare a fare sistema tra le amministrazioni pubbliche locali, le strutture dedicate alla programmazione territoriale e le aziende. Parlando del Sud e considerando il settore turistico quale principale driver di sviluppo, la figura del destination manager permette di individuare obiettivi e strategie chiari prima ancora di avere i fondi, e di condividerle con gli attori del territorio. L’idea è poi quella di assistere le strutture nella programmazione dei bandi. Avere una logica di destination management aiuta un territorio a concepirsi in termini di destinazione unica e quindi di sistema, esaltando anche le eterogeneità e particolarità che danno veramente quel valore aggiuntivo. L’idea è quella di costruire un modello in cui il destination manager diventa il catalizzatore di tutti gli attori per il migliore utilizzo delle risorse, partendo da un laboratorio come la Puglia, che ha valide e recenti esperienze e competenze nel pubblico e nel privato e nella loro sinergia”.
Non a caso, lo scorso febbraio, alla BTO2020 di Firenze, Manager Italia ha promosso un aperitivo con i Destination Manager proprio per aggregare e valorizzare questa figura. Proprio perché, come ci hanno detto i tanti presenti, chi oggi fa destination management in modo professionale sente il bisogno di una community per scambiarsi informazioni, best practice, collaborare ognuno per la sua parte su progetti territoriali.
“In continuità – spiega Mario Mantovani – siamo partner del webinar Territori e italianità, un momento importante di confronto tra chi nei territori fa destination management. Questo l’impegno e l’obiettivo di dare rappresentanza e voce agli operatori del turismo, partendo soprattutto ma non solo dalla gestione delle destinazioni e dai suoi professionisti. Il modo migliore per stimolare tutti a fare davvero sistema e mettere i destination manager a fare da catalizzatore intelligente sul territorio di tutti gli attori, di pubblico e privato, per sfruttare la trasformazione digitale, il valore dei territori e tutto quanto serve per far decollare il turismo. In questo contesto, Manageritalia e la sua Community turismo con un dialogo continuo continueranno a sviluppare idee, progetti e azioni portandole all’esterno e coinvolgendo tanti o meglio tutti. Un’azione che prevede anche di portare questo valore con proposte concrete a livello istituzionale e alla politica come recentemente fatto con la proposta di riduzione del costo del lavoro dei lavoratori del turismo per i tre mesi estivi – attraverso la decontribuzione totale – e contestualmente la destagionalizzazione dell’offerta”.