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Human Company, azienda storica punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, ha realizzato una nuova edizione dell’indagine “Turismo & Sostenibilità”, realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerca BVA Doxa. Attraverso questo studio, il Gruppo rinnova il proprio impegno nell’approfondire la percezione dei viaggiatori nei confronti del turismo sostenibile, offrendo un quadro aggiornato su attitudini, comportamenti e opinioni degli italiani rispetto a pratiche di viaggio più consapevoli e responsabili.

Turismo sostenibile: consapevolezza alta, ma l’impegno varia a seconda delle azioni richieste

La ricerca evidenzia come l’80% dei viaggiatori sia consapevole dell’impatto che le proprie scelte possono avere sulla sostenibilità delle destinazioni visitate, mostrando una concreta disponibilità a rivedere le proprie abitudini in un’ottica più responsabile. Questo dato suggerisce l’opportunità di coinvolgere maggiormente il turista come “alleato” della sostenibilità, valorizzando il suo ruolo e fornendogli strumenti chiari e accessibili per adottare comportamenti virtuosi durante l’esperienza di viaggio.

Tuttavia, la propensione ad introdurre abitudini sostenibili risulta più alta quando si tratta di azioni semplici, come il rispetto della flora e della fauna locali (36% di preferenze), la corretta gestione dei rifiuti (33%), l’attenzione ai consumi energetici (32%) e la tutela delle risorse naturali (32%). Al contrario, l’adesione cala sensibilmente quando i comportamenti richiedono un maggiore coinvolgimento personale o un cambiamento più profondo delle abitudini, come la modifica del proprio regime alimentare (13% di preferenze), la scelta di strutture con certificazioni ambientali (13%) o la partecipazione attiva a iniziative di volontariato green durante il soggiorno (7%).

Ospitalità green: agriturismi, rifugi e campeggi ai vertici delle preferenze dei viaggiatori

Quando si parla di strutture ricettive e sostenibilità, i viaggiatori sembrano non avere dubbi: agriturismi (91%), rifugi di montagna (86%) e strutture ricettive open air (84%) guidano la classifica delle soluzioni percepite come più sostenibili, grazie alla capacità di offrire esperienze a contatto diretto con la natura. Seguono, con buone valutazioni, bed & breakfast (76%), case vacanza ed ostelli (71%), ritenuti comunque coerenti con un approccio rispettoso dell’ambiente.

D’altro canto, strutture come hotel (30%), resort (24%) e navi da crociera (14%) vengono considerate meno sostenibili, mentre le strutture termali si collocano in una posizione intermedia con il 49% delle preferenze. Questi dati evidenziano come la percezione di sostenibilità sia spesso strettamente legata alla tipologia di esperienza offerta e al contesto in cui avviene il soggiorno.

In linea con i risultati dell’edizione 2024 dell’Osservatorio, la quasi totalità del campione (95%) concorda sul fatto che sia possibile adottare pratiche di turismo sostenibile anche durante una vacanza urbana; le modalità più efficaci per farlo includono il rispetto dei valori e delle eccellenze territoriali (48%), la ricerca di percorsi ed esperienze autentiche e non “di massa” (44%) e la scelta di partire nei periodi di bassa stagione (36%).

Elementi distintivi, fattori di scelta e attrattività delle strutture ricettive sostenibili

Come nella precedente edizione della ricerca, per determinare un indice complessivo di rilevanza delle caratteristiche di una struttura turistica anche quest’anno sono stati analizzati tre ambiti principali: gli elementi che ne definiscono la sostenibilità, i driver che influenzano la scelta prima della partenza e gli aspetti che la rendono attrattiva durante il soggiorno.

L’indice derivato dall’incrocio di queste dimensioni (min.1 – max. 100) mostra che, per i viaggiatori italiani, i criteri più rilevanti sono l’impiego di energie rinnovabili (indice=100), la valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici (98), la conservazione dell’ambiente naturale (96), la presenza di aree verdi, percorsi pedonali e di piste ciclabili (94, in aumento rispetto allo scorso anno), la corretta raccolta differenziata dei rifiuti (92, in lieve contrazione rispetto al 2024), l’eliminazione della plastica (88) e il risparmio idrico (81).

Vacanze 2025: mare, cultura e turismo outdoor al centro delle scelte dei viaggiatori italiani

Anche per il 2025, le vacanze al mare si confermano in cima alle preferenze dei viaggiatori italiani (51%, con un picco del 58% tra le famiglie con bambini). A seguire, con uno scarto contenuto, si posiziona il turismo culturale (45%), scelto prevalentemente da un pubblico con una consolidata esperienza di viaggi all’estero (54%). La montagna è la destinazione principale per 1 italiano su 5 (19%), mentre i circuiti del benessere (17%) e dell’enogastronomia (16%) conquistano soprattutto gli under 35 (per i quali raggiungono rispettivamente il 24% e il 22% di preferenze). Le crociere attraggono il 10% dei viaggiatori, mentre il turismo d’avventura, sportivo e religioso continua a costituire una nicchia residuale.

Dai dati raccolti emerge poi come il turismo outdoor sia una pratica consolidata: il 75% dei viaggiatori intervistati lo pratica abitualmente, 1 su 3 con elevata frequenza.

Tra i fattori che guidano la scelta della destinazione outdoor emergono in primo piano la bellezza e la varietà del paesaggio (37% di preferenze), seguite dalle condizioni climatiche favorevoli (31%). Il rispetto per l’ambiente si conferma una motivazione rilevante (30%), a fronte però di una minore attenzione verso indicatori più tecnici, come certificazioni green o politiche ambientali (8%); la sostenibilità, dunque, acquista valore soprattutto quando si intreccia con esigenze concrete legate al benessere personale e alla disponibilità economica.

Quando si parla di strutture outdoor, le soluzioni sostenibili più apprezzate sono quelle tangibili e facilmente fruibili: l’uso di prodotti a km 0 nei ristoranti e nei market interni (83%), l’utilizzo di soluzioni per la riduzione della plastica (78%) e l’impiego di energie rinnovabili (77%) risultano le azioni percepite come più efficaci e convincenti. Buono anche l’interesse per interventi di rigenerazione (76%) e promozione del territorio (75%), spazi didattici (75%) e aree dedicate al benessere fisico e mentale (71%). Restano più distanti, in termini di appeal e percezione, le soluzioni digitali e le partnership ambientali, che faticano a trasmettere un beneficio tangibile per l’ospite.

Un contesto in evoluzione che coinvolge operatori del settore e strutture ricettive, chiamati a rispondere con visione e concretezza. È in questa direzione che si inserisce l’impegno di Human Company, protagonista di un percorso di sostenibilità in continuo aggiornamento.

“In Human Company riconosciamo che la transizione verso un turismo più sostenibile è una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e ci impegniamo a portare avanti un percorso concreto e coerente, che tenga conto sia delle esigenze ambientali sia del rispetto delle diversità socio-culturali. Il nostro piano di sostenibilità ci ha già permesso di raggiungere risultati significativi e continuerà a guidarci verso un futuro in cui ci auspichiamo che il turismo sia più green e inclusivo. Condividiamo annualmente i nostri progressi ed i traguardi raggiunti, nella convinzione che la sostenibilità non sia solo una meta, ma un processo continuo e partecipato, che richiede l’impegno di tutti” ha commentato Mattia Rosati, Chief Corporate Services Officer di Human Company e di Mercato Centrale.

Con la riapertura delle sue strutture in Toscana, Veneto, Lazio e Lussemburgo, Human Company dà ufficialmente il via alla stagione turistica 2025, rafforzando il proprio impegno in un turismo all’aria aperta di qualità, sostenibile e sempre più legato al territorio. Accanto ai camping in town di Firenze, Venezia e Roma, aperti tutto l’anno, dal 18 aprile sono tornati operativi sei villaggi open air e la tenuta agricola Palagina. Il 24 maggio sarà la volta dello hu I Pini village, che segnerà l’avvio completo della stagione.

Al centro della ripartenza un imponente piano di investimenti: oltre 37 milioni di euro destinati al miglioramento delle strutture ricettive e all’introduzione di nuovi servizi ed esperienze rivolte a un pubblico eterogeneo, dalle famiglie agli amanti del glamping, passando per viaggiatori in cerca di autenticità e benessere.

Investimenti per accoglienza e sostenibilità

Tra gli interventi più rilevanti figura il rinnovamento del parco alloggi, con l’installazione di 300 nuove mobile home, sviluppate con materiali ecocompatibili come il fibrocemento, e caratterizzate da un design contemporaneo e funzionale. Ben 13 dei 37 milioni investiti sono stati destinati a questo segmento.

Prosegue inoltre il piano di retrofit tecnologico volto alla riduzione dei consumi idrici ed energetici, con l’installazione di pannelli solari in varie strutture (Palagina, hu Firenze Certosa village, hu I Pini village) e nuove colonnine di ricarica per auto elettriche presso i camping in town di Firenze e Venezia, hu Norcenni Girasole village e hu I Pini village.

Inclusività e accessibilità restano punti chiave della strategia Human Company: nelle strutture si amplia la disponibilità delle hu stay Smart For All, mobile home pensate per ospiti con disabilità o esigenze specifiche, dotate di ampi spazi, bagni accessibili e rampe di accesso.

Novità per bambini, famiglie e amanti dello sport

Il 2025 segna anche l’introduzione di nuove attrazioni e aree tematiche. Nei villaggi hu Park Albatros e hu Altomincio, i più piccoli potranno divertirsi con la Net Experience e la nuova Tree Experience a bassa quota, dedicata ai bambini sotto i tre anni. Gli adulti troveranno invece attività dinamiche come la zipline al hu Norcenni Girasole village e il percorso fitness nel bosco del hu Montescudaio village.

Il concetto di edutainment – fusione tra intrattenimento ed educazione – si rafforza attraverso attività mirate che mettono al centro la natura, la cultura locale e la sostenibilità. Un esempio è Nature Hub, area interattiva per famiglie disponibile in tre villaggi, che offre esperienze come la visita a un apiario, laboratori di compostaggio, giardini sensoriali e orti didattici.

Tradizione e territorio: il valore dell’esperienza locale

Tra le proposte che valorizzano i saperi del territorio, spiccano i laboratori di archeologia allo hu Altomincio village, l’intreccio del vimini secondo l’arte toscana nei villaggi di Montescudaio e Park Albatros, e l’arte della foglia d’oro presso il Fabulous village, ispirata all’antica tradizione romana.

Molte le iniziative legate al territorio anche attraverso i local days, eventi in anteprima delle manifestazioni cittadine, e gli special days, giornate aperte anche alla comunità locale, con degustazioni, spettacoli e collaborazioni con produttori del posto.

Tra le esperienze outdoor più apprezzate, escursioni in barca lungo la costa etrusca con snorkeling e trekking notturni nei boschi del Chianti per ammirare fauna e stelle. Da qui nasce anche il progetto editoriale Territori da scoprire, in collaborazione con Lonely Planet e EDT: una collana di otto mini-guide dedicate alle destinazioni meno conosciute in cui Human Company è presente, disponibili in formato digitale gratuito o in versione cartacea con donazione a favore delle associazioni locali.

Pet-friendly, food e benessere: un’offerta sempre più completa

Le strutture hu openair rafforzano la loro vocazione pet-friendly con il programma Love Pet Pack: kit di benvenuto, ciotole, sdraio su misura, dog bar e aree agility in diversi villaggi, oltre a spazi riservati come la Dog Beach presso lo hu Park Albatros village.

Anche l’offerta gastronomica si rinnova: nuovi bar, ristoranti e aree street food, una pizzeria allo hu Altomincio village, e botteghe del gusto rivisitate allo hu Norcenni Girasole village, con un’attenzione particolare alla stagionalità e ai prodotti locali.

Palagina: glamping, apiterapia e vita rurale

A completare il quadro delle novità 2025, la tenuta Palagina – alle porte del Chianti – propone un’inedita esperienza tra natura e ruralità. Il nuovo borgo agricolo è composto da 12 alloggi glamping tematizzati sui mestieri della campagna, immersi in un contesto ricco di orti, frutteti e animali da fattoria.

Fiore all’occhiello della proposta è la honey room, spazio dedicato all’apiterapia: dormire accanto a un apiario per sperimentare il potere calmante del bee-humming e i benefici dell’aromaterapia naturale, con percorsi didattici guidati da apicoltori esperti.

Con un’offerta sempre più ampia e un piano strategico fondato su qualità, sostenibilità, accessibilità e radicamento nei territori, Human Company si conferma tra gli attori principali del turismo open air europeo, pronta a offrire esperienze autentiche per ogni tipo di viaggiatore.

Human Company, azienda storica punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, e THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality, presentano l’edizione 2025 dell’Osservatorio del turismo outdoor, giunto alla sua quinta edizione. L’Osservatorio si conferma un punto di riferimento sempre più importante per comprendere le dinamiche del comparto, offrendo insights sui trend e chiavi di lettura strategiche sull’evoluzione del turismo all’aria aperta in Italia.
La stagione 2025 si preannuncia come di consolidamento per il turismo outdoor nel Belpaese con la previsione di 67,7 milioni di presenze: un dato in linea con l’andamento dei flussi turistici dell’ultimo anno; per l’estate (da giugno a settembre) le presenze previste sono circa 55,8 milioni, mentre si conferma la rilevanza strategica dei mesi spalla della stagione, come maggio e ottobre.

A trainare il comparto è ancora una volta il mercato estero, per il quale si prevedono oltre 38 milioni di presenze (+1% rispetto al 2024). L’Italia si consolida sempre di più come destinazione “top of mind” per i turisti stranieri, mentre si rafforza nel nostro paese anche il posizionamento di player internazionali capaci di attrarre importanti flussi.

Per il mercato domestico la previsione è di 29,7 milioni di presenze, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2%); ad incidere su questo aspetto la diminuzione del potere d’acquisto e la ricerca di destinazioni alternative nel Mediterraneo.

Sul fronte geografico, le aree del Nord-Est e del Nord-Ovest si distinguono nuovamente per la loro capacità attrattiva, in particolare per la domanda estera: le presenze in queste due macro-regioni rappresentano quasi il 60% del totale, con oltre 31 milioni nel Nord-Est e quasi 10 milioni nel Nord-Ovest, entrambe in leggera crescita rispetto al 2024.

L’analisi dei dati ha permesso poi di stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor nel 2025, che si attesterà attorno ai 4,97 miliardi; questo valore rappresenta il contributo all’economia portato dalla spesa dei turisti che hanno scelto formule outdoor. La stima del valore di spesa diretta pro capite giornaliera dei turisti ha portato a identificare un valore di circa 73 euro. Ampliando il calcolo, oltre che alla spesa diretta, anche alle spese indirette e all’indotto, si può arrivare ad una previsione di circa 8,85 miliardi di euro per l’impatto economico totale del settore outdoor.

I FATTORI DI IMPATTO SULLA DOMANDA

La persistente situazione di incertezza geo-politica continua ad avere un forte impatto sulle scelte di viaggio, in particolare verso l’estero, così come gli eventi climatici estremi che, oltre ad influenzare la scelta della meta, hanno conseguenze anche sul periodo di vacanza preferito. Il calo della capacità di spesa del mercato nazionale (effetto combinato di inflazione e della stagnazione salariale) pesa sulle decisioni di spesa turistica: i viaggiatori tendono a ridurre la permanenza media, optando per vacanze più brevi ma ripetute nel corso dell’anno, oppure a privilegiare periodi meno inflazionati, al fine di risparmiare e trovare destinazioni meno affollate.

Un elemento positivo è rappresentato dalla crescente evoluzione nella percezione del turismo open air, che si discosta sempre di più dallo schema del semplice camping con tenda e si posiziona come proposta strutturata e di qualità, in grado di portare beneficio sui flussi e sulla notorietà del prodotto. Infine, la capacità di alcuni player internazionali che hanno iniziato ad operare nel Belpaese avrà un impatto altrettanto rilevante sull’attrazione di viaggiatori che già conoscono questi player all’estero e che saranno quindi orientati a ritrovare format familiari e a scegliere la penisola come meta delle proprie vacanze.

IL 2024: ANNO RECORD DEL TURISMO ESTERO

L’elaborazione delle stime previsionali per il 2025 ha reso necessario ricostruire il dato storico 2024 per ogni regione d’Italia: grazie al supporto degli Uffici Regionali di Statistica, l’Osservatorio presenta in anteprima i risultati dei volumi del settore outdoor del 2024.

I risultati emersi confermano innanzitutto per il 2024 la tendenza ad una stabilizzazione dei flussi, con dati in linea con quelli degli anni passati e perfettamente coerenti con le previsioni dell’ultima edizione dell’Osservatorio.

Le presenze nel comparto outdoor hanno raggiunto, sull’intero anno, i 67,8 milioni, in crescita rispetto al 2019 (+1,4%), ma in leggero calo rispetto al 2023 (-0,6%).

Si è assistito in particolare ad un forte aumento dei turisti stranieri (+1,7% rispetto al 2023), che hanno raggiunto la quota record di 37,6 milioni di presenze, mentre il mercato domestico ha registrato una leggera flessione (-3,4%).

La maggior parte delle presenze outdoor (il 60%, ovvero 40,5 milioni) sono state nello specifico catalizzate dalle regioni del Nord Italia con in primis il Veneto, la Lombardia e l’Emilia-Romagna; in quest’area spicca la crescita della componente estera con un +18,2% rispetto al 2019.

Particolarmente significativo l’andamento nello specifico del cluster dell’Alto Adriatico: il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l’Emilia Romagna hanno infatti raggiunto il valore di 26,9 milioni di presenze, aumentando dello 0,9% rispetto al 2024. Quest’area rappresenta il 39,5% delle presenze outdoor complessive e il 52,1% di quelle internazionali 2024. Per quest’ultime, la top 5 dei mercati esteri vede al primo posto la Germania, seguita da Paesi Bassi, Austria, Svizzera e Danimarca.

Se per i turisti stranieri la regione più apprezzata è stata nel dettaglio il Veneto, con 16,4 milioni di presenze, seguito dalla Toscana (4,5 milioni) e dalla Lombardia (3 milioni), la Toscana con 5,6 milioni di presenze si posiziona al primo posto delle preferenze dei viaggiatori italiani, seguita da Veneto (3,7 milioni) ed Emilia-Romagna (3,3 milioni).

I valori relativi alle presenze outdoor in riferimento all’estate si sono confermati in linea con il 2023, con 55,9 milioni di presenze; anche in questo caso, la domanda internazionale ha registrato un +9,8% rispetto al 2019 e un +2% sul 2023, mentre il mercato nazionale ha evidenziato un -3% se paragonato al 2023 (-3%).

Guardando all’Europa nel suo complesso, il turismo open air ha registrato nel 2024 un valore di 405,8 milioni di presenze (dati Eurostat), leggermente in calo rispetto al 2023 (-2,4%) ma in aumento dell’8,6% sul 2019, grazie in particolare alla crescita di alcuni dei paesi leader in questo segmento con la Francia, al primo posto, seguita da Spagna, Italia, Germania, Paesi Bassi e Croazia. La maggior parte delle presenze (escluse quelle della Gran Bretagna, per la quale non sono disponibili dati del 2019) è spartita dai primi quattro paesi di questa top 6, gli unici a raggiungere e superare la quota delle 40 milioni di presenze. La Francia, in particolare, mantiene il primato con 141 milioni di presenze, quasi un terzo di quelle totali dell’area. La Germania, invece, è il Paese con la crescita più alta rispetto al 2019 (+20,9%) seguito dai Paesi Bassi (+19,9%).

Considerati i dati Eurostat sulle spese nei campeggi europei, la top 6 varia leggermente e oltre a Francia, Germania, Paesi Bassi (con la crescita più alta rispetto al 2019, +195,4%) e Spagna include poi Norvegia e Austria (+195,2% sul 2019), i quali rappresentano l’80% della spesa.

Relativamente ai principali mercati europei incoming per il turismo outdoor in Italia, la Germania resta in testa con 18,4 milioni di presenze (con un +20% rispetto al 2019), seguita da Paesi Bassi (4,98 milioni, +1%) e Svizzera (2,59 milioni con un +14%). La Polonia registra il maggior aumento di presenze sul 2024 rispetto al 2019 (+25%, 1,27 milioni), mentre l’unico Paese a vedere un calo significativo è stata la Gran Bretagna con un -30% sul 2019.

“Come ogni anno, l’Osservatorio del turismo outdoor si conferma un prezioso strumento di analisi del settore, fungendo da bussola strategica per le scelte degli operatori. L’andamento consolidato delle presenze registrate nell’ultimo anno e confermato dalle previsioni del 2025, evidenzia come la fase di espansione del turismo outdoor abbia ormai raggiunto la sua maturità e come quindi la crescita non potrà più fondarsi sulla semplice estensione dei flussi, bensì sulla capacità di innovare profondamente l’esperienza proposta. Compito ancora più importante, anche alla luce delle tensioni in atto nel contesto geopolitico globale, motivo per cui emerge la necessità per gli operatori del segmento di fare rete e dimostrarsi interlocutori chiave nelle istituzioni e nel contesto pubblico, per attirare l’attenzione degli stakeholder e perseguire con successo le future sfide che si prospettano” afferma Domenico Montano, General Manager Human Company.

“Anche per questa edizione dell’Osservatorio, il numero delle presenze a consuntivo per il 2024 si è confermato pienamente in linea con le nostre previsioni, con uno scarto minimo dell’1%. In relazione al 2025, osserviamo un trend complessivo di stabilizzazione della domanda per il turismo en plein air, che tuttavia va interpretato alla luce delle dinamiche specifiche dei diversi mercati e territori. Soprattutto il divario crescente tra le regioni trainanti del Nord e quelle in rallentamento del Centro e Sud Italia, porta a considerare che sia l’offerta specializzata ed aggiornata a determinare, in ultima istanza, più che in passato, l’orientamento della domanda open air che oggi è soprattutto internazionale. Al Sud l’aggiornamento dell’offerta sconta ancora un pesante ritardo” commenta Giorgio Ribaudo, Managing Director THRENDS.

I TREND DEL TURISMO OUTDOOR

L’Osservatorio ha delineato, infine, 6 trend macro-economici e di innovazione del prodotto nel segmento del turismo outdoor a cui prestare attenzione per comprendere i fenomeni che stanno impattando sull’evoluzione della ricettività open air.

Si delinea in primis una crescente “alberghierizzazione” dell’offerta, che vede l’introduzione di servizi strutturati, di qualità e sempre più simili a quelli del settore alberghiero. Parallelamente si assiste ad una riqualificazione selettiva delle strutture, trainata da investimenti di gruppi italiani ed internazionali, orientati verso formule ibride e upgrade dei servizi. Il tema del benessere all’aria aperta emerge come centrale, con proposte che integrano natura, wellness e alimentazione consapevole. Allo stesso tempo, il digitale gioca un ruolo chiave nell’outdoor, tra domotica e app per interagire con i servizi dei villaggi e vivere appieno l’esperienza di soggiorno. Sul piano economico, l’inflazione e la ricerca di convenienza stanno modificando i comportamenti di viaggio, imponendo nuove strategie commerciali. Infine, l’innovazione si proietta nel futuro con moduli abitativi espandibili e sostenibili, che ridisegnano le potenzialità delle piazzole e aprono a nuove forme di ricettività smart ed evolute.

METODOLOGIA E FONTI DELL’OSSERVATORIO

L’Osservatorio si concentra specificatamente sul comparto outdoor che, in questa analisi, fa riferimento alle categorie camping e ai camping-village.

I dati utilizzati provengono da diverse fonti e la loro raccolta ha coinvolto Istat, Eurostat e gli Uffici competenti di tutte le regioni italiane; è seguita una fase di lettura e analisi, al fine di valutare la correttezza e la comparabilità delle fonti indagate; in questo modo si sono potuti raccogliere valori con dettagli diversi, riuscendo così ad ottenere una visione complessiva. Per sviluppare il modello di stime dei volumi di presenza e per rispondere meglio alle esigenze attuali, si è rivalutato il modello elaborato per le precedenti edizioni.

Human Company, gruppo italiano player di riferimento nel settore dell’hospitality, ha dato ufficialmente il via alla campagna di recruitment 2025: sono oltre 700 le posizioni aperte per risorse da aggiungere all’organico delle sue strutture hu openair, tra cui village e camping in town, presenti in Veneto, Toscana e Lazio e Lussemburgo, oltre che per la dimora storica Palagina alle porte del Chianti e il PLUS Florence di Firenze.
Il Gruppo, che ha recentemente chiuso un 2024 significativamente positivo con un incremento dei ricavi dell’11% rispetto al 2023 e un giro d’affari da oltre 160 milioni di euro, si prepara ora all’inizio di una nuova e promettente stagione.

Gli inserimenti sono previsti in diversi ambiti: nel settore ricettivo e di assistenza clienti verranno attivati 320 profili professionali fra addetti di front office ed accoglienza, con mansioni inerenti alla gestione delle prenotazioni e all’accoglienza degli ospiti in reception, addetti infopoint, che si occuperanno di fornire informazioni e di promuovere le attività e i servizi disponibili sia all’interno che all’esterno delle strutture e guest relator, che si prendono cura degli ospiti durante tutto il soggiorno.

Saranno invece 300 le posizioni nell’area servizi, tra cui gli addetti retail, per gli shop e i market interni alle strutture e il personale in ambito Food&Beverage, dove si cercano addetti alla sala e al servizio – come camerieri/e e aiuto camerieri/e – e addetti cucina – come cuochi/e e pizzaioli/e. Verranno aperti diversi ruoli anche in ambito tecnico, dove sono richiesti 80 professionisti per mansioni riguardanti la manutenzione generale delle strutture e delle aree verdi.

Per avere una panoramica chiara della distribuzione delle opportunità lavorative sul territorio, si può individuare il numero delle figure professionali ricercate nelle tre regioni in cui il Gruppo è attivo: la Toscana, il Veneto e il Lazio.

Per la Toscana, ad esempio, si cercano 500 profili da inserire nelle strutture della regione come lo hu Norcenni Girasole village, lo hu Park Albatros village, lo hu Montescudaio village, lo hu Firenze camping in town, la Palagina e il PLUS Florence. Sono invece 100 le posizioni aperte in Veneto tra lo hu Altomincio village e lo hu Venezia camping in town. 100 anche le figure cercate nel Lazio, che potranno entrare a far parte dei team del Fabulous village, dello hu I Pini village e dello hu Roma camping in town.

“In vista dell’inizio della nuova stagione, siamo pronti ad accogliere i nuovi collaboratori che entreranno a far parte della nostra squadra. Per Human Company, le persone rappresentano un pilastro fondamentale e proprio per questo le poniamo sempre al centro, promuovendo non solo il benessere degli ospiti ma anche dei nostri dipendenti. Per i lavoratori, abbiamo ad esempio implementato negli anni numerose iniziative come corsi di formazione, percorsi di crescita e pratiche di welfare aziendale dedicate alla cura del benessere personale come l’attivazione di uno sportello per il supporto psicologico. Per noi, si tratta di aspetti imprescindibili che, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, andremo ulteriormente ad integrare ed evolvere” afferma Mattia Rosati, Chief Corporate Services Officer di Human Company.

Human Company, gruppo italiano player di riferimento nel settore dell’hospitality, con il suo brand hu openair stima di chiudere l’anno con un incremento sia dei ricavi, più 11% rispetto al 2023, sia delle presenze che si attesteranno ad oltre 4 milioni. Risultati importanti, quindi, per le dieci strutture del Gruppo, village e camping in town presenti in Italia e in Europa, grazie all’ottimo lavoro fatto sulle spalle della stagione e agli importanti dati sull’occupazione consolidati per i principali mesi estivi.

Per quanto riguarda il cluster dei villaggi, il best performer dell’occupazione è stato lo hu Park Albatros village, a San Vincenzo in provincia di Livorno, che ha fatto registrare una media superiore all’87%, raggiungendo picchi del 95% a luglio e agosto. A breve distacco lo hu Altomincio village, immerso nel verde lungo le sponde del fiume Mincio non distante dal lago di Garda e perfetto per le famiglie perché interamente pedonalizzato, che ha raggiunto in media l’85% di occupazione (90% durante i mesi di luglio e agosto) e il Fabulous village, nel Parco Litorale Romano a metà strada tra il lido di Ostia e la città eterna, il quale ha vantato un’occupazione vicina all’85% (90% ad agosto), performando in modo ottimo anche nei mesi di più bassa stagione come maggio con il 74% di occupazione. In questa tipologia di struttura la lunghezza media soggiorno supera le 6 notti, in linea con quanto fatto registrare nel 2023.
Altrettanto positive sono le performance registrate dai camping in town, situati alle porte delle più importanti città d’arte italiane. In questo caso la durata media del soggiorno si è attestata a quasi 3 notti, segnale importante di come queste strutture siano sempre di più un punto di partenza per esplorare il territorio anche delle comunità locali limitrofe. Le tre strutture, aperte tutto l’anno, hanno registrato un’occupazione eccellente anche nel mese di maggio, il 94% per lo hu Roma Camping in town, il 92% per lo hu Firenze camping in town e l’85% per lo hu Venezia camping in town, a conferma della tendenza ad un’estensione della durata della stagione anche oltre i mesi estivi.

Per quanto riguarda le nazionalità di provenienza degli ospiti, l’Italia resta il principale mercato di riferimento con una quota del 24,2% seguita a stretto giro dai Paesi Bassi con il 23,9% e dalla Germania con il 13%, entrambi paesi dalla lunga tradizione nell’ambito del turismo all’aria aperta. Fuori dalla top 3, ma comunque in una posizione di rilievo, si posiziona la Polonia, che si attesta al 6%. Da segnalare la performance del mercato olandese che rappresenta la principale quota di ospiti nel comparto dei village (31%) mentre per i camping in town è il turismo domestico ad ottenere il primo posto con il 25% di quota.

Anche per il 2024 sono stati significativi gli investimenti del Gruppo volti ad offrire un’esperienza di soggiorno sempre più autentica e coinvolgente ma soprattutto che consenta agli ospiti di vivere e conoscere la realtà che circonda le strutture. Nel corso della stagione gli ospiti hanno potuto apprezzare non solo nuove case mobili a ridotto impatto ambientale, realizzate con particolare attenzione al design e alla scelta dei materiali, ma anche nuove aree attrezzate dedicate allo sport e al fitness e un arricchimento dell’offerta food&beverage con protagonisti i partner del territorio e le loro eccellenze eno-gastronomiche. Sono state, inoltre, introdotte diverse novità nell’ambito dei servizi, ad esempio in merito alla mobilità con l’attivazione della navetta dedicata al collegamento con i centri abitati circostanti presso lo hu Park Albatros village e lo hu Norcenni Girasole village, ma anche dell’animazione, organizzata su tre diverse fasce di età per andare ad intercettare gli interessi di tutti gli ospiti. Arricchito anche il palinsesto eventi e laboratori, realizzati insieme agli artigiani e alle associazioni locali di ciascun territorio, come ad esempio il laboratorio dedicato alla cesteria e quello dedicato alla scoperta del mondo delle api e del miele realizzati grazie agli apicoltori locali, o gli special days aperti anche ai cittadini del territorio come la Festa dell’uva e del vino.

Guardando al nuovo anno, il trend delle prenotazioni early booking per il 2025, aperte dal mese di agosto, è decisamente promettente, con un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023.

“Un importante incremento dei ricavi quello che registreremo per il 2024 che ci rende orgogliosi, ancora di più se guardiamo all’aumento del 48% dei ricavi da prenotazioni dirette nei village che arriveranno a rappresentare l’81% dei ricavi totali di questo cluster di prodotto. Questi dati, uniti all’ottimo riscontro ottenuto con l’early booking per la stagione 2025, confermano ulteriormente la fiducia e la fedeltà che i nostri ospiti ripongono in noi” afferma Domenico Montano, Direttore Generale di Human Company. “Si conferma il percorso di crescita intrapreso dal Gruppo che continuerà ad investire nei prossimi anni per cogliere le sfide e raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti per i prossimi anni. Con la volontà di evolvere sempre, continueremo a lavorare per valorizzare il rapporto con le comunità locali e i territori, incrementare i servizi e le esperienze presenti del nostro portafoglio”.

Human Company ha dato il via al programma di riapertura stagionale delle sue strutture che sarà completato il 24 maggio, con l’apertura dello hu I Pini village e di una nuova destinazione in Toscana, il Firenze Certosa camping, con cui il Gruppo potrà contare sulla piena operatività di tutte le sue strutture open air. L’offerta Human Company si completa infine con l’ostello di ultima generazione PLUS Florence a Firenze, aperto tutto l’anno, e Palagina, la tenuta del Gruppo nel cuore della Toscana in cui l’hospitality parla di natura, didattica e territorio, aperta dal 22 marzo.

GLI INVESTIMENTI 2024

Al fine di offrire ai propri ospiti un’esperienza sempre più completa e curata in ogni dettaglio, il Gruppo ha effettuato investimenti per circa 29 milioni di euro volti a migliorare ulteriormente i servizi e le strutture. Come ogni anno grande importanza è stata data al rinnovamento del parco accommodation: grazie ad un investimento di oltre 8 milioni sono state infatti installate nuove case mobili, con particolare attenzione al design e alla sostenibilità nella scelta dei materiali. Importante novità è la creazione di una nuova room class, la hu stay excellence, che racchiude gli alloggi di ancora più alta gamma.

In questo ambito rientra anche il progetto di retrofit tecnologico delle case mobili mediante l’utilizzo di tecnologie IOT per il miglioramento dei consumi energetici, un progetto in evoluzione che per le prossime stagioni vedrà un coinvolgimento attivo anche dei nostri clienti.

NUOVE DESTINAZIONI

Human Company ha recentemente completato l’acquisizione di una struttura a Firenze Certosa, alle porte del capoluogo toscano, in grado di ospitare fino a 700 ospiti al giorno; sono già in corso delle attività di miglioramento di questo villaggio che aprirà la stagione il 10 maggio e che dal prossimo anno entrerà ufficialmente nel circuito delle strutture hu openair, andando ad arricchire l’offerta dei tre camping in town attualmente operativi.

Molto importante è anche il progetto di ampliamento dello hu Venezia camping in town, situato alle porte della città d’arte, grazie al quale verranno realizzate ben 170 piazzole che permetteranno così di diventare luogo di destinazione anche per chi viaggia in camper o vuole soggiornare in tenda.

LE NOVITÀ 2024 PER LE STRUTTURE HU OPENAIR

Molte le novità in termini di servizi che vengono implementate di stagione in stagione, a partire dallo sport. Quest’anno, infatti, gli ospiti potranno usufruire di nuove proposte dedicate come la palestra outdoor dello hu Norcenni Girasole village. L’impianto, realizzato con Lacertosus, mette a disposizione degli ospiti attrezzature professionali dedicate agli amanti del mondo fitness che vogliono proseguire il loro piano di allenamenti anche in vacanza ma all’aria aperta. Focus anche sulle proposte sportive nei camping in town presso i quali, grazie ad una collaborazione con Virgin Active, gli ospiti potranno prendere parte a lezioni e attività tenute da istruttori qualificati direttamente in struttura.

Novità anche nelle aree giochi per i più piccoli, nelle reception ancora più accoglienti, nelle ampie zone dedicate agli amici a quattro zampe ma anche un focus sulla mobilità con nuovi servizi di collegamento con il territorio, oltre alle rinnovate offerte food&beverage. In vista della nuova stagione si è proceduto anche alla piantumazione di 1000 alberi all’interno delle strutture, a conferma dell’impegno del Gruppo relativamente alla cura ed all’attenzione del verde.

Particolare attenzione è stata posta all’ampliamento e all’aggiornamento della proposta di attività, eventi ed escursioni dedicate agli ospiti dei village e dei camping in town. Una delle nuove proposte è ad esempio il tour “Roma di notte”, che gli ospiti possono vivere durante un soggiorno nelle strutture del Lazio (Fabulous village, hu I Pini village e Roma camping in town): una visita guidata per apprezzare l’atmosfera romantica della capitale mentre si scoprono tante curiosità sulla città eterna. Gli ospiti dello hu Park Albatros village, invece, possono vivere un viaggio alla scoperta del miele con una visita in una fattoria didattica locale con degustazione.

Sul fronte animazione, il Gruppo ha voluto potenziare ulteriormente il calendario di attività con un servizio 7 giorni su 7 e sempre più proposte di intrattenimento adatte a tutti gli ospiti. Fondamentale resta sempre il legame con il territorio grazie all’arricchimento del calendario dell’animazione con un fitto programma di eventi speciali come la festa dell’uva e del vino che coinvolgerà anche i produttori locali e i laboratori realizzati con associazioni e artigiani del territorio che spaziano dalla lavorazione dell’argilla a quelli “mani in pasta” fino all’osservatorio astronomico e ai laboratori naturali realizzati con WWF. Da segnalare anche le speciali preview che si svolgono all’interno delle strutture che permettono di avere un assaggio degli eventi che avranno poi luogo nelle città vicine, come l’evento “Atmosfere Medievali”, organizzata dalla Compagnia delle Contrade figlinesi, che si svolgerà a Figline Valdarno e che avrà un’anteprima presso lo hu Norcenni Girasole village.

“Ci aspettiamo una stagione 2024 molto positiva che andrà a consolidare gli ottimi risultati raggiunti nel 2023. Anche quest’anno, abbiamo messo in campo una serie di investimenti volti sia al miglioramento infrastrutturale sia ad un nuovo design dei servizi rivolti ai nostri ospiti. Altrettanto rilevante è per noi è il continuo impegno nel potenziamento dei rapporti con il territorio, tanti i progetti e le iniziative introdotte, e nella valorizzazione delle eccellenze delle destinazioni che ci ospitano. Si conferma, infatti, il nostro primario obiettivo di dare valore al tempo che i nostri ospiti decidono di affidarci, un tempo da vivere liberamente e in uno spazio che si apre ogni anno sempre di più allo scambio con le comunità locali.” ha affermato Domenico Montano, Direttore Generale Human Company.

Nuova campagna di selezione e recruitment di Human Company, player di riferimento nell’hospitality in Italia e attivo da oltre quarant’anni nel turismo open air, in vista della nuova stagione.
Dopo un 2023 conclusosi con ottimi risultati, in particolare quelli legati alle presenze che sono cresciute del 9% rispetto al 2022, il Gruppo si prepara alla riapertura delle sue strutture con un importante piano di assunzioni: sono oltre 600 le posizioni aperte nei village e camping in town distribuiti tra Toscana, Veneto, Lazio e Lussemburgo, nella tenuta Palagina alle porte del Chianti e nel PLUS Hostel di Firenze.
Diversi i settori di riferimento per le nuove figure professionali da inserire in organico: nell’ambito ricettivo si cercano addetti front office, per l’accoglienza degli ospiti e la gestione delle prenotazioni, responsabili front office per il coordinamento del personale della reception e addetti agli info point, incaricati di fornire informazioni sulla struttura, gli eventi e le esperienze pensate per conoscere al meglio il territorio circostante.

Camerieri/e, aiuto camerieri/e, pizzaioli/e e aiuto pizzaioli/e sono tra le professioni ricercate per il settore food & beverage insieme a baristi/e e economi/e F&B per la ricezione e la gestione dei materiali in arrivo in struttura. Non mancano le opportunità per il settore della sicurezza, delle pulizie e delle manutenzioni mentre per il retail sono aperte le seguenti figure professionali: addetti/e al market e allo shop e responsabili dell’esercizio.

Per la Toscana, in particolare, le posizioni aperte sono oltre 340 e interessano non solo i villaggi della Costa Toscana come lo hu Park Albatros village e lo hu Montescudaio village, ma anche lo hu Norcenni Girasole village e la tenuta Palagina alle porte del Chianti, il PLUS Hostel e lo hu Firenze camping in town.

In Veneto si cercano circa 130 figure per lo hu Altomincio village e per lo hu Venezia camping in town, nel Lazio sono disponibili oltre 65 posizioni tra lo hu I pini village, il Fabulous village e lo hu Roma camping in town mentre sono circa 60 le figure professionali ricercate in Lussemburgo per lo hu Birkelt village.

La stagione estiva 2023 del turismo all’aria aperta si prospetta da record, con una previsione di presenze di 56,6 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in aumento del 2% rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55,9 milioni). Non solo questo sarà l’anno del consolidamento del recupero dei flussi turistici registrato nell’estate 2022, ma rappresenterà anche uno dei migliori degli ultimi 10 anni, dietro solo al 2017 (57,9 milioni).
In particolare il mercato estero risulta essere quello più promettente: si stima che raggiungerà il 51% del mercato, diventando quello trainante e dimostrando così la voglia degli stranieri di viaggiare e di muoversi fuori confine verso il Mediterraneo e in particolare verso l’Italia.
Il mercato italiano, che rappresenta il restante 49%, è stabile e in linea con 2021 e 2022; in particolare però, seppur si registri una propensione alle vacanze fuori dai confini nazionali, le esigenze economiche quali l’aumento delle spese, l’inflazione e l’incremento dei costi dei trasporti potrebbero far propendere per un rimanere nei confini nazionali.

Sono questi i principali dati che emergono dell’Osservatorio del turismo outdoor firmato da Human Company, azienda storica punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality.

“L’Osservatorio del turismo Outdoor è giunto alla sua sesta edizione, un’iniziativa che costituisce un riferimento ed un’opportunità per interpretare i flussi di domanda e le tendenze del mercato italiano ed estero”. afferma Domenico Montano, Direttore Generale Human Company “ll 2023 sarà un’estate da record per il turismo all’aria aperta, tra le migliori degli ultimi dieci anni, segno evidente che questa forma di ricettività è sempre più mainstream sia per gli italiani, per i quali non è più una necessità post-pandemica sia per gli stranieri, che – da sempre amanti di questa tipologia di vacanza – ritornano nel Belpaese. Investire in qualità, prendersi cura degli ospiti e del loro tempo, prestare attenzione alla sostenibilità e al legame con il territorio sono tutti elementi cardine della nostra forma di ospitalità, determinanti per continuare a crescere ed essere sempre più protagonisti nell’industria del travel in Italia. Siamo felici di aver dato continuità, insieme a THRENDS, all’Osservatorio del turismo outdoor, strumento di rilievo a disposizione di tutta la filiera in grado di dare una lettura complessiva del mondo del turismo outdoor”.

“Archiviata la difficile parentesi Covid-19, il 2022 ha dato nuovamente respiro ad un segmento di offerta, l’outdoor, che comunque aveva dimostrato forte tenuta nel biennio precedente. Le stime dell’Osservatorio per l’estate 2022 si sono dimostrate, anzi, troppo prudenti e l’estate scorsa ha generato volumi superiori alle previsioni per un +12%, riportando ottimismo a livello settoriale e restituendo protagonismo alle vacanze all’aria aperta. La generalizzata percezione di instabilità geopolitica ci ha portato quest’anno a ragionare con prudenza sul 2023, ma ad individuare comunque un unico scenario, generalmente positivo. Il 2023, in definitiva, potrebbe essere il migliore anno del recente decennio” commenta Giorgio Ribaudo, Managing Director THRENDS.

DAL CARO PREZZI ALLA CRESCITA DELLE TARIFFE MEDIE: UN FOCUS SUI DRIVER CONSIDERATI

Fondamentale, per la definizione delle stime, l’analisi dei fattori di impatto derivanti dal contesto macro-economico in cui ci troviamo. Il caro carburanti, ad esempio, determina la crescita dei prezzi anche dei mezzi di spostamento, rendendo più oneroso per i viaggiatori pianificare lunghi spostamenti; le tariffe di aerei e treni per i periodi estivi già risentono di questo. La crescita dei prezzi al consumo, di ogni categoria, oltre che al costo dell’energia e delle utenze dovute all’inflazione, impatterà sulla spesa dei viaggiatori ma non sulla loro propensione al viaggio. La crescita delle tariffe medie (di tutti i comparti ricettivi) porta ad una diversa competitività sul mercato e può influenzare l’organizzazione delle vacanze come soluzione scelta e durata della stessa. Il cambiamento climatico, con l’innalzamento della temperatura, e più giorni di sole, porta ad una differente pianificazione delle vacanze rendendo mesi come giugno e settembre maggiormente attrattivi per i viaggiatori.

Meno impattanti invece il perdurare del conflitto in Ucraina – rispetto a quanto visto nell’estate 2022 e stante la fase attuale del conflitto non dovrebbe incidere sulla propensione di viaggio dei mercati esteri, particolarmente quelli confinanti o vicini all’Ucraina – e il sentiment rispetto al contesto pandemico, estremamente diverso rispetto alla scorsa estate dato che l’assenza quasi totale delle restrizione fa tornare i viaggiatori a programmare viaggi in destinazioni lontane a discapito di una scelta più vicina.

Scalapay diventa sempre più grande ed accoglie tra i suoi partner Human Company, la più importante società a capitale italiano attiva nel segmento open air. Questo accordo consentirà agli ospiti di tutte le destinazioni all’aria aperta del gruppo di pagare la propria vacanza in tre comode rate senza interessi: un’operazione che rende Human Company il primo gruppo di strutture ricettive open air ad introdurre questo nuovo metodo di pagamento.

I dati registrati a soli due mesi dall’introduzione del Buy Now Pay Later mostrano che l’11% degli ordini è portato a termine con Scalapay. Fra questi, il 59% di coloro che effettuano una prenotazione, ha un’età tra i 25 e 44 anni. Le carte utilizzate sono così distribuite: 54% credito – 23% debito – 23% prepagate e il 40% è già registrato a Scalapay. La community di scalapayers inoltre apprezzerà l’attenzione che Human Company pone verso gli animali, visto che il 49% dei clienti della fintech ha un animale domestico. Grazie alla collaborazione con la fintech italiana, recentemente diventata un unicorno, il gruppo Human Company raggiunge una nuova tappa nel processo di digitalizzazione e conferma la costante volontà di innovare il prodotto, con l’obiettivo di rendere più accessibile l’esperienza di vacanza per tutti gli ospiti.

Commenta Matteo Ciccalé, Partnerships Director – Travel di Scalapay: “L’ospitalità premium offerta da Human Company risponde perfettamente alla domanda della community Scalapay composta da oltre 3.5 Milioni di Europei, in prevalenza famiglie con bambini, sotto i 44 anni. Condividiamo valori quali l’impegno costante di Human Company nel creare una vera e propria esperienza di viaggio, che parte dal momento della prenotazione fino al pagamento. Grazie all’ascolto continuo degli ospiti, Human Company è in grado di anticipare esigenze e tendenze future, come quella del godere dei piccoli piaceri della vita, pagandoli lentamente”.

Queste le parole della Chief Marketing Officer del gruppo Human Company, Valentina Fioravanti: “La nostra mission è da sempre quella di migliorarsi giorno dopo giorno al fine di offrire servizi di eccellenza costruiti intorno alle necessità dei nostri ospiti. Proprio con questo obiettivo è nata la partnership con Scalapay che, consentendo ai clienti di pagare il proprio soggiorno in tre comode rate, permette di ampliare l’offerta di Hu Openair e di rendere l’esperienza presso le nostre strutture ancora più accessibile, in modo semplice e veloce. La collaborazione con questa fintech italiana rappresenta un altro importante passo del nostro processo di digitalizzazione che, mettendo il cliente al centro, punta a disegnare un’esperienza sempre più frictionless ed evoluta”.

Un anno record, con una stagione estiva sopra le aspettative e performance superiori anche ai livelli pre-Covid, è quanto prevede Human Company, la più importante società a capitale italiano nel segmento open air, a 40 anni dalla sua nascita.
A oggi il Gruppo fiorentino – che conta dieci strutture all’aria aperta tra Village e Camping in town, di cui nove in Italia e una in Lussemburgo – stima di chiudere il 2022 con ricavi a 123 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto al 2021 e dell’11% rispetto al 2019 e un EBITDA a 32 milioni di euro, in crescita del 33% sul 2021 e del 3% sul 2019. Tornano a livelli pre-Covid anche le presenze, che si attestano a poco più di quattro milioni.
Le strutture con le migliori performance della stagione in termini di presenze abbracciano tutta l’offerta di destinazioni di Human Company: hu Altomincio Village, il villaggio a pochi chilometri dal Lago di Garda, con un’occupazione tra giugno-agosto del 89,73%, seguito dal capeggio di città hu Firenze Camping in Town con una percentuale di occupazione pari all’88,08% e lo hu Park Albatros Village, lungo la Costa degli Etruschi, con l’87,33% di occupazione.
Quanto alla provenienza degli ospiti, i village del Gruppo registrano una importante presenza diretta degli italiani, che con il 40% superano gli olandesi (25%) e i tedeschi (15%). Un risultato confermato anche nei tre Camping in Town del Gruppo a Firenze, Roma e Venezia, dove le presenze domestiche sono state il 33%, seguite da tedeschi (17%) e francesi (8%). Guardando allo storico, tutte le strutture all’aria aperta del Gruppo rivelano un aumento della presenza degli italiani, che segna un trend in crescita del +10% nel triennio 2020-2022 rispetto ai dati pre-Covid. Il dato testimonia la tendenza positiva registrata dal comparto che, grazie alla sua capacità di evolversi, è riuscito a guadagnare la fiducia degli italiani, offrendo servizi di qualità e ogni tipo comfort.

Luca Belenghi, CEO Human Company, ha così commentato: «Possiamo celebrare il nostro 40° compleanno con grande entusiasmo grazie a questi straordinari numeri che ci consentono di guardare positivamente al futuro e di continuare a investire sullo sviluppo dei nostri ambiziosi progetti sul territorio italiano: in Veneto, con Eraclea Village, un villaggio che sarà tra i più grandi, moderni ed innovativi d’Europa e DeltaFarm, il villaggio della biodiversità che riconvertirà la centrale termoelettrica Enel a Porto Tolle; in Toscana, a Cavriglia, il primo grande parco turistico dedicato allo sport in Italia e Sant’Albinia Village, nel territorio di Piombino, naturale ampliamento del nostro hu Park Albatros Village».

Fondato nel 1982 dalla famiglia Cardini Vannucchi, il Gruppo è oggi leader in Italia nel settore della ricettività all’aria aperta con un’offerta turistica ampia e diversificata frutto di una coraggiosa attività di acquisizioni e investimenti. Innovazione, qualità, sostenibilità e legame con il territorio sono i valori su cui da 40 anni si fonda l’attività del Gruppo. Nell’ottica di un piano di sviluppo innovativo e di un costante miglioramento dell’esperienza di soggiorno, Human Company si è preparato alla stagione 2022 affiancando un importante piano di investimenti di 20 milioni di euro al lancio del nuovo brand hu open air, dedicato al suo portafoglio di strutture all’aria aperta per un soggiorno sempre più su misura e di qualità, continuando al contempo sul percorso di digitalizzazione dell’esperienza dell’ospite intrapreso nelle passate stagioni.

Flessibile, sostenibile e sicuro: grazie alle sue caratteristiche intrinseche il comparto dell’open air negli ultimi anni ha saputo guadagnarsi e conquistare la fiducia degli italiani. Merito anche della propria capacità di evolversi, intercettando necessità e richieste dei nuovi target di riferimento. Se da una parte la pandemia ha avvicinato le persone a un concetto di turismo più consapevole e di prossimità, dall’altra il segmento ha saputo trasformarsi, per offrire servizi di qualità e ogni tipo comfort. Tanto che le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-covid per gli italiani: due su tre, infatti, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta.
Parte da questo dato storico sul turismo open air la nuova edizione dello Studio sul Turismo Outdoor commissionata a Istituto Piepoli da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company, la più importante società a capitale italiano nel segmento open air. Un trend che si conferma anche per la stagione estiva 2022, che sembra avere tutte le carte in regola per essere in linea con quella del 2019, se non addirittura superiore.
Realizzata a giugno con metodo quantitativo su un campione rappresentativo della popolazione italiana, la ricerca ha indagato la propensione degli italiani per le vacanze estive, le previsioni di soggiorni outdoor per l’estate 2022 e i fattori determinanti per la scelta delle vacanze.

Le previsioni per l’estate 2022

Secondo le stime dell’indagine per l’estate 2022 più di un italiano su due (52%) ha programmato una vacanza, di questi uno su cinque pianifica una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. Tra i propensi alla vacanza il turista open air non solo è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire) ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri.

Riguardo alla meta, l’Italia si conferma anche quest’anno la favorita dai turisti outdoor con l’88% delle preferenze (+3% rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor la Puglia (18%) consolida la propria prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%). Ottime le performance anche di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%), che si confermano i mesi dominanti, con una quota apprezzabile a settembre (11%).

I fattori di influenza

Se nella rinuncia alle vacanze non stupisce che a prevalere siano i motivi economici (38%), sorprende che il Covid resti piuttosto marginale, con solo il 5% degli intervistati che ha dichiarato di non partire per paura del contagio. Caro carburante e inflazione sono i principali fattori per la scelta delle vacanze per sette italiani su 10, seguiti dalla presenza di tariffe flessibili che mettono al sicuro da perdite economiche (61%) e un buon numero di offerte last minute (53%). Secondo l’indagine circa un quarto dei vacanzieri aspetta la prenotazione sotto data: la percentuale è la stessa sia tra i propensi (29%) che tra i turisti outdoor (28%). Tra i canali di prenotazione, prevale il metodo diretto con il 53% degli intervistati che ha dichiarato di aver prenotato o volerlo fare, contattando direttamente la struttura. Solo il 25% ha indicato le OLTA e il 13% le agenzie di viaggio o i tour operator tradizionali.

«Le nuove prospettive offerte dall’outdoor consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi. Il contesto storico ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all’esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell’esperienza di viaggio. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2022 è un anno ideale per intercettare nuovamente i flussi da Oltreoceano che rappresentano uno dei bacini principali di provenienza degli adventure traveler, e uno dei più attivi per presenza di t.o. specializzati in questo mercato» ha dichiarato Roberta Garibaldi, Amministratore Delegato ENIT.

Secondo Domenico Montano, General Manager Human Company: «L’indagine conferma le previsioni del Gruppo, per cui si annuncia una stagione positiva con performance superiori ai dati pre-Covid. A oggi stimiamo il 40% di presenze in più rispetto al 2021 e una crescita del 15% sulla stagione 2019 per tutti i village. Il mare si conferma la meta preferita specialmente dai connazionali ma registriamo anche la ripresa del turismo nelle città d’arte, dove siamo presenti con i nostri camping in town, vissuti non più come semplici luoghi dove pernottare ma come facilitatori per visitare il territorio anche fuori stagione. A testimoniare il trend positivo delle città italiane anche i nostri Mercati Centrali a Firenze, Roma, Torino e Milano».

Livio Gigliuto, Vice Presidente Istituto Piepoli ha commentato: «All’aperto, conveniente, italiana. L’identikit della vacanza degli italiani per l’estate del 2022 è piuttosto definito. Gli italiani cercano soprattutto località di mare, le cercano in Italia, e cercano ampi spazi all’aperto per sfuggire ai rischi del contagio. La propensione all’open air, che sembrava solo una risposta alla pandemia, è diventata in fretta un nuovo punto fisso delle vacanze italiane e probabilmente resterà abitudine anche per gli anni a venire».

Human Company, gruppo fiorentino leader in Italia nell’ospitalità all’aria aperta, si prepara a lanciare a inizio del 2022 il nuovo marchio HU Openair, che racconterà in un modo inedito l’ecosistema di strutture outdoor.
Il nuovo brand nasce da un processo di sintesi che trasforma Human semplicemente in Hu (si legge come “you”), per portare la persona nella sua essenza al centro del proprio universo open air. Il Gruppo Human Company si concentra così su quello che è il cuore del suo business: l’hospitality all’aria aperta, per dare ancora più forza al proprio portafoglio di destinazioni e valore al tempo di chi sceglie le strutture HU Openair, arricchendole di offerte e servizi a misura di persona. Dal Veneto al Lazio, passando per le coste e le colline della Toscana, fino alle più belle città d’arte d’Italia e al cuore dell’Europa: l’universo di HU Openair non è una semplice meta ma tante destinazioni da vivere dentro e fuori i village e i camping in town. Intrecciando attenzione e cura verso l’ospite, costante miglioramento della qualità dei servizi, sostenibilità ambientale e legame con il territorio, l’ospitalità firmata Human Company è in grado di trasformare il soggiorno all’aria aperta in un’esperienza ogni volta unica.
Con il lancio del brand, Human Company mira anche a un nuovo racconto dell’open air, per intercettare nuovi target di riferimento e promuovere le vacanze outdoor anche tra i nuovi segmenti di domanda in espansione. Non solo. Con HU Openair il gruppo inizia anche un processo di coinvolgimento attivo del pubblico per la costruzione del villaggio del futuro, partendo già dal nuovo sito. Il portale avrà una sezione dedicata, uno spazio aperto a chiunque, clienti e non, dove condividere suggerimenti, idee, desiderata per intraprendere un percorso partecipativo di costruzione del villaggio ideale.

La stagione 2021

Da fine luglio i numeri del comparto open air di Human Company – composto a oggi da sette village, sei in Italia tra Toscana, Veneto e Lazio e uno in Lussemburgo e da tre camping in town, i campeggi urbani alle porte di Firenze, Roma e Venezia – sono aumentati in maniera esponenziale: ad agosto il fatturato è cresciuto del 20% rispetto al 2019, nonostante una stagione partita molto in ritardo con maggio e giugno sottotono. Merito anche dell’inaugurazione del Montescudaio Village, il nuovo village alle porte dell’omonimo borgo in Val di Cecina, che ha registrato sin da subito ottime performance.

In termini di presenze il mercato italiano anche quest’anno si è riconfermato in prima posizione con una quota superiore al 40% pari a una crescita del +8% rispetto all’anno scorso, a cui si affianca il ritorno dei principali mercati esteri di riferimento: olandesi (+40% sul 2020), tedeschi (+ 119% sul 2020) e polacchi (+223% sul 2020). A dare fiducia anche una buona tenuta dell’autunno, con la ripresa dei gruppi scolastici e il ritorno dei turisti nelle città d’arte. Sommando questi elementi Human Company può guardare al futuro con cauto ottimismo e pensare a un 2022 più “new normal”.