Milano sarà la città candidata dall’Italia per ospitare la divisione centrale del Tub (Tribunale europeo unificato dei brevetti), specializzata in chimica, farmaceutica e life sciences, divisione che a seguito della Brexit non sarà più mantenuta a Londra. Il governo italiano ha preferito Milano a Torino che è stata invece designata come sede principale per l’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale (I3A).
Il Tribunale Unificato dei Brevetti è un organismo europeo mai entrato in funzione: si tratta di un tribunale internazionale che giudicherà le controversie sulle presunte violazioni del brevetto europeo con effetto unitario, un meccanismo approvato nel 2013 dalla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea per armonizzare le procedure per richiedere un brevetto nei paesi europei.
Parigi, Monaco di Baviera e Londra erano le tre città che dovevano ospitare una sede tribunale: in assenza della terza Milano è una delle città più accreditate per sostituirla. Per il 10 settembre è in programma a Bruxelles una riunione del Comitato preparatorio del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB), l’organo che si sta occupando di rendere operativo il tribunale, un’eventualità che potrebbe realizzarsi nel 2023. Secondo una stima del Sole 24 Ore avere questa sede significherebbe per Milano un giro d’affari di 300 milioni di euro. In lizza con Milano ci sono Parigi, con l’ipotesi di assorbire la terza sede nella seconda, e Amsterdam che nel 2017 si aggiudicò proprio conto Milano l’assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco dopo un contestatissimo sorteggio che aveva portato il comune di Milano a un ricorso mai accolto.