Non chiamateli consulenti di viaggio. Sono Viagger, è questo il neologismo creato dall’azienda omonima fondata da Glauco Auteri, Diego Ricchiuti e Augusto Odone che ha presentato la settimana scorsa a Portofino il progetto di un modello di business differente: il Viagger non è un consulente indipendente che lavora da casa ma è abbinato ad un’agenzia di viaggi e arriva, online e offline, lì dove l’agente fa più fatica a farsi notare, esplorando nuovi mercati.
“Abbiamo lavorato intensamente per affermare la ‘reputazione di marca’ di Viagger con un costante accrescimento della ‘fan base’ sui nostri canali social oltrechè un’importante riconoscibilità nel Trade. Il nostro obiettivo è, come avevamo dichiarato fin dall’inizio, staccarci completamente dal concetto del “consulente di viaggio” per approcciare un nuovo modello di relazione con il Cliente circolare e non più lineare. Siamo solo all’inizio e, quelli fatti finora, sono i primi passi di un cammino che tenderà ad affermare il nostro nuovo paradigma di ‘relazione aumentata’ alla base della relazione sia con il Cliente che con i VIAGGER”, spiega Diego Ricchiuti, Fondatore di Viagger.
La prenotazione dunque non avviene da remoto come con i network di consulenti di viaggio, ma in agenzia viaggi o tramite il Viagger che dovrà avere anche una forte formazione commerciale, oltre che esperienza sui viaggi: una caratteristica che rende più complessa la selezione delle risorse
“Il percorso di selezione sia delle risorse dello staff interno che dei Viagger è stato condotto con il supporto di Indeed, azienda leader di mercato nella selezione del personale, dal punto di vista della diffusione ed è stato invece gestito internamente, con un processo scientifico e psicologico specifico, per l’individuazione dei migliori talenti. Siamo molto soddisfatti del riscontro finora ottenuto che ci ha già permesso di procedere all’onboarding effettivo di alcuni elementi –
ha dichiarato Glauco Auteri, General Manager Viagger – Crediamo inoltre che questo momento di complessità/difficoltà possa essere una grande opportunità per re-immaginare e rinnovare il sistema distributivo, per ridare valore all’autenticità e alla qualità. L’emergenza attuale dimostra come una ri-definizione attenta del ruolo dell’Agente Viaggi e un progetto importante che coinvolga i principali attori, siano la sola via d’uscita al termine della pandemia. Il declino del sistema distributivo tradizionale, per come lo conosciamo ,è iniziato quando è cominciata la crescita esponenziale dei punti vendita e sono state introdotte le modalità operative del “fast&last”. La vendita di prodotti turistici non può e non deve essere “fast&last” . Senza pretesa di possedere verità assolute ma, con la certezza di potere fare bene non appena si tornerà a viaggiare “
“Dal punto di vista del modello operativo abbiamo ideato e implementato un approccio nuovo, dirompente, che prevede di sorpassare i modelli di business già noti ‘lineari’ basati su un rapporto “Collaboratore/Cliente”. Abbiamo sviluppato e consolidato un modello ‘circolare’ fondato su una relazione “Agenzia di Viaggi/Collaboratore/Cliente” . Questo modello è nato anche grazie ai continui e intensi confronti con potenziali partner strategici che ci hanno portato a definire tutti i possibili touchpoint e ci hanno permesso di fare tutte le relative valutazioni sugli economics” ha concluso Augusto Odone, CEO Viagger