Aumentare la concorrenza sull’alta velocità ferroviaria italiana porterebbe benefici socio-economici complessivi per oltre 480 milioni di euro l’anno. È quanto emerge dallo studio realizzato dal centro di ricerca GREEN dell’Università Bocconi, commissionato da SNCF Voyages Italia e presentato il 2 ottobre 2025 a Milano in occasione di Expo Ferroviaria.
Un mercato con potenzialità inespresse e ostacoli normativi
Il mercato italiano dell’alta velocità (AV) mostra ancora notevoli margini di sviluppo, ma rimane limitato da vincoli infrastrutturali e da un quadro regolatorio che non garantisce piena equità di accesso alla rete. Le attuali modalità di assegnazione delle tracce orarie penalizzano i nuovi entranti, mentre Italia, Francia e Spagna evidenziano un gap competitivo a livello di apertura del settore. In particolare, la crescita tra 2018 e 2024 di offerta e domanda AV in Italia è stata appena dell’1% e del 4%, rispetto al +14% francese e addirittura al +100% spagnolo per le tratte liberalizzate.
I tre benefici quantificati dalla Bocconi
Secondo lo studio, l’ingresso di un terzo operatore come SNCF Voyages Italia (che prevede 9 collegamenti AV giornalieri Torino-Napoli e 4 tra Torino e Venezia) produrrebbe tre macro-benefici:
- Riduzione dei costi esterni: il 75% dei nuovi passeggeri SVI sceglierebbe l’AV al posto di mezzi più inquinanti, il 25% grazie a una nuova offerta differenziata, generando benefici per 91 milioni l’anno.
- Risparmio di tempo: la maggiore scelta e offerta ridurrebbero i tempi di viaggio per business e leisure, quantificati in 200 milioni l’anno.
- Riduzione dei prezzi: la concorrenza porterebbe a un calo del 7% dei biglietti AV, con un beneficio quantificato in 191 milioni l’anno, che interesserebbe anche i clienti degli operatori già sul mercato.
Nel complesso, il 41% del vantaggio viene dal risparmio di tempo, il 40% dalla riduzione prezzi, il 19% da benefici ambientali derivanti dal “modal shift” su treno, con emissioni molto minori rispetto ad auto e aereo.
Impatto su PIL, occupazione e ambiente
Lo scenario elaborato stima, a regime, ricavi annui per SNCF Voyages Italia di circa 400 milioni, un contributo al PIL superiore a 388 milioni, nuove entrate fiscali per 166 milioni e circa 4.100 nuovi posti di lavoro. Sul fronte ambientale, l’utilizzo del TGV-M SNCF riduce enormemente il costo ambientale: fino a 26 volte inferiore rispetto all’aereo.
Il confronto con Francia e Spagna
Lo studio segnala come la liberalizzazione abbia accelerato la crescita dei mercati AV in Francia e soprattutto Spagna, che ha oggi la rete più estesa d’Europa (3.981 km a fine 2024) e una crescita impetuosa grazie a un regolatorio moderno e alla promozione di nuovi operatori. Anche in Francia la spinta all’ingresso di nuovi player è frutto di politiche attive e incentivi tariffari mirati.
La strategia di SNCF Voyages Italia
SNCF Voyageurs, con una quota attuale superiore al 40% dell’AV europea e il 22% del traffico ferroviario internazionale, punta nei prossimi anni a espandere l’offerta in Italia, aumentando tratte e investimenti, in linea con una strategia europea che punta a più treni, maggior capacità e sostenibilità. Obiettivo dichiarato: più scelta e qualità ai viaggiatori, prezzi più competitivi e un contributo concreto a una mobilità sempre più verde e connessa