L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha inflitto a Ryanair DAC una sanzione amministrativa di 1,34 milioni di euro per aver fornito informazioni inesatte e incomplete nel corso di un’istruttoria sulle modalità di vendita dei biglietti aerei tramite agenzie di viaggio, fisiche e online. La decisione è stata assunta il 29 luglio 2025 e pubblicata nel Bollettino settimanale del 18 agosto.
L’indagine era partita nel 2023, quando l’Agcm aveva aperto il procedimento A568, ipotizzando un abuso di posizione dominante da parte del vettore irlandese. Secondo l’Autorità, Ryanair avrebbe ostacolato le agenzie di viaggio impedendo loro l’acquisto diretto dei biglietti dal sito ufficiale della compagnia e applicando condizioni peggiorative sui sistemi di distribuzione globale (GDS). Una strategia che avrebbe favorito le vendite dirette sul portale Ryanair, limitando la concorrenza nel mercato dei servizi turistici e penalizzando i consumatori.
Durante l’istruttoria, l’Antitrust aveva richiesto al gruppo documentazione strategica e business plan relativi al mercato italiano tra il 2021 e il 2023. Ryanair, però, aveva negato l’esistenza di simili documenti interni, producendo solo materiali destinati agli investitori. Successivi accertamenti, anche con la collaborazione dell’autorità irlandese CCPC, hanno invece dimostrato che la compagnia disponeva di piani e analisi di mercato non trasmessi all’Autorità.
L’Agcm ha quindi contestato a Ryanair una condotta “gravemente negligente e facilmente evitabile”, configurando una violazione dell’articolo 14 della legge 287/1990.
Ryanair ha 30 giorni di tempo per pagare, in alternativa potrà impugnare il provvedimento davanti al TAR del Lazio o proporre ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Intanto, la vicenda riaccende i riflettori sul rapporto tra la compagnia aeree low cost e le agenzie di viaggio, che sembrava essere rinato dopo il raggiungimento dell’accordo sulla vendita dei biglietti tramite una piattaforma dedicata.