vulcano indonesia

L’improvvisa eruzione del monte Lewotobi Laki-Laki, sull’isola di Flores, in Indonesia, ha gettato nel caos il traffico aereo del sud dell’Indonesia e provocato nuove preoccupazioni nel comparto turistico internazionale. L’attività esplosiva del vulcano, tra le più violente dell’ultimo anno, ha avuto inizio martedì 17 giugno alle 17:35 ora locale, proseguendo con ulteriori eventi nella giornata del 18. Le autorità indonesiane hanno innalzato l’allerta al livello massimo e imposto una zona rossa di 8 km attorno al cratere, da cui si è alzata una colonna di cenere alta oltre 10 km, visibile da oltre 150 km di distanza.

Caos nei cieli: voli cancellati e aeroporti chiusi

Le conseguenze sul trasporto aereo sono state immediate. Decine di voli da e per Bali sono stati cancellati mercoledì 18 giugno, coinvolgendo migliaia di viaggiatori. A essere colpiti sono stati in particolare i collegamenti operati da Jetstar, Virgin Australia, Air New Zealand, Air India, Singapore Airlines, TigerAir e Juneyao Airlines, tutte costrette a sospendere le operazioni da Denpasar (Bali) a causa della nube vulcanica che ha raggiunto rapidamente le rotte aeree più trafficate del Paese.

Particolarmente critico anche il blocco dell’aeroporto di Maumere, sull’isola di Flores, chiuso precauzionalmente almeno fino a giovedì 19 per motivi di sicurezza. Secondo quanto riferito da AirNav Indonesia, l’ente nazionale per il controllo del traffico aereo, il provvedimento è stato adottato per proteggere passeggeri ed equipaggi dall’incontrollabilità delle condizioni atmosferiche causate dalla cenere.

Secondo fonti aeroportuali, oltre 20 voli sono stati ufficialmente cancellati nella sola giornata di mercoledì, ma ritardi e cambi di programma si sono estesi anche nella giornata successiva, con Jetstar che ha anticipato ulteriori posticipi dei voli serali per evitare l’esposizione al pulviscolo vulcanico.

Viaggiatori bloccati e tour operator in allerta

Le immagini dei tabelloni negli aeroporti con file di voli cancellati hanno rapidamente fatto il giro dei media internazionali. Migliaia di turisti si sono ritrovati bloccati in Indonesia, senza indicazioni certe su quando potranno ripartire. Le compagnie aeree coinvolte hanno attivato procedure straordinarie per la riprotezione dei passeggeri, ma la situazione resta fluida. Molti resort e strutture alberghiere hanno già registrato richieste di prolungamento forzato dei soggiorni, mentre tour operator e agenzie viaggi sono al lavoro per riprogrammare pacchetti e itinerari.

L’impatto è tangibile anche per i viaggiatori europei, con diversi voli di rientro in coincidenza con Bali cancellati o rimandati. “È un altro colpo alla fiducia dei consumatori in un periodo in cui il turismo internazionale stava finalmente tornando ai numeri pre-pandemia”, ha dichiarato un rappresentante dell’associazione dei tour operator asiatici.

Vulcano attivo, rischio cenere e piogge

Il Monte Lewotobi Laki-Laki, uno dei due picchi del complesso vulcanico di Lewotobi (l’altro è Perempuan), è noto per le sue eruzioni esplosive e per la difficoltà di intervento nelle aree circostanti. Già a novembre 2024 aveva provocato nove vittime e la necessità di evacuare oltre 10.000 persone. Ora, le autorità hanno ordinato nuove evacuazioni nei villaggi di Boru e Hewa, dove le strade risultano ricoperte da strati di cenere, sabbia e lapilli.

Il Centro indonesiano di vulcanologia ha avvisato che le piogge previste nei prossimi giorni potrebbero innescare laahars (colate di fango vulcanico) lungo i corsi d’acqua, aggravando i rischi idrogeologici per le comunità locali.

Indonesia sulla Ring of Fire: un equilibrio precario

L’Indonesia ospita circa 130 vulcani attivi, più di qualsiasi altro Paese al mondo, ed è situata lungo la cosiddetta “Pacific Ring of Fire”, l’anello sismico che comprende gran parte dell’Oceano Pacifico. La presenza di placche tettoniche in movimento rende l’arcipelago particolarmente vulnerabile a terremoti, eruzioni e tsunami. Nonostante ciò, la densità abitativa e l’importanza economica di zone come Bali e Java rendono complesse le operazioni preventive e di evacuazione.

Come ha spiegato la vulcanologa britannica Katherine Cashman, “le eruzioni fanno parte della quotidianità dell’Indonesia, ma la loro imprevedibilità rappresenta un rischio costante per il turismo e la sicurezza”.

Turismo in bilico, strategie di resilienza da rafforzare

L’eruzione del monte Lewotobi riporta al centro il tema della resilienza delle destinazioni turistiche in aree geologicamente instabili. Agenzie e governi sono chiamati a rafforzare piani di emergenza, comunicazioni tempestive multilingua, assicurazioni flessibili e strategie di assistenza al viaggiatore.

Per il momento, l’eruzione sembra in attenuazione, ma la situazione resta altamente dinamica. Le autorità locali continuano a monitorare i parametri vulcanici, mentre gli operatori del travel si trovano ad affrontare l’ennesima prova di adattamento a uno scenario globale sempre più incerto.

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