Correva l’anno 2003 quando la società americana Linden Lab lanciò un mondo tutto nuovo, interamente digitale, chiamato Second Life e basato sugli avatar, immagini tridimensionali degli utenti reali.
Che cosa si poteva fare dentro Second Life?
Praticamente tutto (e niente): esplorare quel mondo virtuale, teletrasportarsi da un capo all’altro di quell’universo, socializzare con altri avatar, partecipare a concerti, manifestazioni sportive, feste, mostre, perfino comprare casa o vendere beni e servizi virtuali, usando una valuta ovviamente digitale (il Linden dollar, simile ai Bitcoin), acquistabile in moneta sonante nel mondo reale.

Un milione di utenti. Ma è solo l’inizio

Second Life, insomma, era qualcosa di più di un videogioco: era un universo parallelo in cui vivere una “seconda vita” completamente digitale.
In Italia non ebbe un grandissimo successo, ma nel mondo è arrivato a contare circa un milione di utenti attivi ogni mese, anche in tempi recenti, tanto che si stima che la Linden Lab fatturi grazie a questa piattaforma circa 90 milioni di euro l’anno.
E tutto questo con una tecnologia tutto sommato poco avanzata: la vera realtà virtuale, infatti, è una conquista molto recente, riconducibile a visori 3D come quelli della Oculus, società controllata da Facebook. Il vero boom della realtà virtuale, in pratica, deve ancora scoppiare.

Social media e virtual reality tutto in uno

Sarà un caso, quindi, che Facebook abbia appena annunciato il lancio di una piattaforma di realtà virtuale tutta sua?
Forse Second Life ha anticipato troppo i tempi (e forse i tempi non sono maturi nemmeno oggi per un utilizzo di massa della virtual reality), tuttavia Zuckerberg e i suoi hanno messo un piede nel mondo della realtà virtuale ormai da tempo, probabilmente al solo scopo di essere pronti quando verrà il momento giusto.
Momento che potrebbe non essere così lontano: nel corso dell’ultima F8 – ovvero la Facebook Developer Conference, l’incontro annuale per sviluppatori durante il quale vengono presentate tutte le novità dell’universo Facebook –, che si è svolta in California il 18 e 19 aprile, è stato lanciato “Facebook Spaces”, il primo social network che sfrutta al massimo la tecnologia VR.

Sarà un successo o un flop clamoroso?

Attualmente in fase beta (disponibile gratuitamente sull’Oculus Store), Facebook Spaces non è tanto diverso dal suo predecessore Second Life: è possibile “entrarvi” attraverso un avatar creato a nostra immagine e somiglianza da una nostra fotografia e muoversi in una realtà tridimensionale che consente un po’ di tutto (a patto di interagire in non più di quattro persone alla volta). Via libera, quindi, a una nuova frontiera di selfie con gli amici, con tanto di stick virtuale, fino alla registrazione di un video da condividere con la propria community o alle video-chiamate con Messenger. L’unica differenza rispetto al vecchio Second Life è che a Facebook Spaces si accede non dal Pc, ma dallo smartphone, attraverso un visore VR.
Sarà un successo o un flop planetario? È presto per dirlo. Di sicuro si tratta soltanto del primo passo verso l’integrazione fra social media e virtual reality.
Dove ci porterà questo percorso – e come potrà essere utile in chiave marketing – lo scopriremo solo col tempo (ma a breve, c’è da scommetterci).

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